L’attesa è finita. Trascorse infatti le due settimane di pausa estiva, il Circus della F1 è pronto a riaccendere di nuovo i motori per il 13° appuntamento di questa stagione 2018. A fare da scenario alla riapertura delle ostilità tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, i due principali attori del Mondiale, sarà la splendida cornice del circuito di SPA-Francorchamps, l’inconfondibile ed iconico nastro d’asfalto incastonato tra le Ardenne.
Quella belga è una pista che dal momento della sua nascita – negli ormai lontanissimi anni ’20 – ha subito numerose modifiche nel suo layout, ritrovandosi ad avere un disegno simile a quello che conosciamo noi oggi solamente a partire dagli anni ’70: in quel periodo infatti 7 km dell’originario tracciato vennero eliminati, trasformando la pista da semi-permanente a permanente. Sono ben 19 le curve di questo circuito che, nei giorni dei Tilkodromi, sembra appartenere ad un’altra epoca: 9 sono a destra e 10 a sinistra, per una lunghezza complessiva di ben 7,004 km. SPA è il circuito più lungo dell’intero calendario, ed è per questo che per percorrere i canonici 300 km e poco più (308,052 per la precisione) ai piloti del Circus basterà percorrere solamente 44 giri. Il tracciato delle Ardenne, con i suoi lunghissimi rettilinei ed i curvoni ad alta percorrenza, è notoriamente uno dei più probanti per i propulsori, dato che si viaggia con l’acceleratore completamente pigiato per il 67% del tempo sul giro facendo registrare un consumo medio di carburante pari a 2,39 kg/giro. Quegli stessi lunghi rettifili e curvoni che stressano le Power Unit delle F1, tuttavia, sono un toccasana per gli impianti frenanti, con Brembo che classifica SPA-Francorchamps tra i circuiti poco impegnativi per dischi e pinze.
Nel corso di ciascun giro i piloti pigeranno il pedale del freno per meno di 13″, vale a dire il 13% complessivo del tempo trascorso in gara. La decelerazione media si attesta sui 4 G, con 135 kW/h dissipati nell’arco dell’intero GP: un valore molto basso, che consentirebbe solamente di alimentare per un giorno intero 9 vasche idromassaggio di medie dimensioni. La frenata più impegnativa del circuito è quella di Les Combes, nella quale le monoposto passano da 311 a 168 km/h percorrendo 89 m in 1″6 e subendo una decelerazione di 4,7 G, e l’unica altra staccata degna di nota è quella di Curva 18, all’altezza della nuova Bus Stop: lì i piloti frenano da 300 ad 80 km/h, percorrendo 130 m in 2″45 e subendo una decelerazione pari a 4,6 G. Mediamente stressata è la trasmissione, con 65 cambi marcia registrati nel corso di ogni giro, mentre la forza G più elevata in percorrenza di curva i piloti la subiranno nella lunga piega sinistrorsa di Pouhon, dove per ben 2″ il picco sarà molto vicino ai 5 G.
Due saranno le zone DRS, ciascuna con il proprio Detection Point. La prima sarà posizionata sul lunghissimo rettilineo del Kemmel – con il DT piazzato tra La Source ed il Raidillon -, mentre la seconda sarà sul rettifilo di partenza / arrivo, con il DT sito prima della staccata della nuova Bus Stop. Le velocità massime dovrebbero essere nell’ordine dei 330 km/h, e con le due zone DRS si cercherà quantomeno di replicare il numero di sorpassi andati in scena nel corso del GP del 2017, quando ne vennero messi a segno 35.
Per 24 volte nel corso della sua storia il GP del Belgio ha visto trionfare il pilota che partiva dalla Pole Position, mentre si attesta al 61% la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car. La corsia Box è lunga 389 m, e per completare un Pit Stop ottimale si stima che possano essere necessari 22″3. Per quanto riguarda i record, il più veloce in prova è stato Lewis Hamilton, che con la sua Mercedes W08 Hybrid nel 2017 ha fermato il cronometro sull’1’42″553, mentre sono griffati Maranello i due primati restanti: il più rapido in gara è stato infatti Sebastian Vettel, che lo scorso anno con la SF70-H ha chiuso un giro in 1’46″557, mentre a Kimi Raikkonen ed alla Ferrari F2007 appartiene il record sulla distanza, in virtù dell’1 H 20’39″066 che fu necessaria al finlandese per vincere il GP nel 2007. L’edizione 2017 ha visto trionfare Lewis Hamilton, con il #44 che ha preceduto sul podio la Ferrari di Sebastian Vettel e la Red Bull di Daniel Ricciardo.
Pirelli a SPA ha deciso di mettere a disposizione di team e piloti le Medium, le Soft e le SuperSoft. Il circuito belga non presenta un asfalto particolarmente abrasivo, con le difficoltà per le coperture italiane che arrivano invece dagli elevatissimi carichi verticali ed orizzontali a cui sono sottoposte nei lunghi curvoni tra le Ardenne. “Questa gara è sempre un’incognita, soprattutto per quanto riguarda il meteo” – ci ha tenuto poi a ricordare Mario Isola – “quindi i team saranno chiamati a reagire in modo tempestivo alle circostanze”. Verissimo, visto che stando alle previsioni meteo il weekend belga si presenta tutt’altro che all’insegna del sole e del clima stabile: nelle giornate di venerdì e sabato è infatti prevista pioggia – con temperature nell’ordine dei 14° -, mentre un leggero miglioramento dovrebbe esserci per domenica, con una minore probabilità di precipitazioni ed una temperatura dell’aria attorno ai 17°.
Il GP del Belgio sarà un’esclusiva di SkySport F1 (canale 207), con TV8 che proporrà il programma del weekend in differita. Ecco tutti gli orari del fine settimana, mentre per quelli di Formula 2 e GP3 potete cliccare qui.
Venerdì 24 agosto
- 11:00 – 12:30 ⇒ FP1 | diretta Sky
- 15:00 – 16:30 ⇒ FP2 | diretta Sky
Sabato 25 agosto
- 12:00 – 13:00 ⇒ FP3 | diretta Sky
- 15:00 ⇒ Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 19:00
Domenica 26 agosto
- 15:10 ⇒ GP Belgio | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 21:00
Per scoprire ancora più nel dettaglio il circuito di SPA-Francorchamps non dimenticate di salire a bordo del simulatore dei nostri amici di Avehil!