C’era una volta l’Österreichring, circuito molto veloce sito sul fianco di una colina, immerso nel verde. Ma a causa della sua pericolosità venne drasticamente accorciato e rallentato, a metà anni 90, cambiando nome in A1-Ring. Ma anche Zeltweg o Spielberg per gli amici. A sistemarlo niente popò di meno che Hermann Tilke. Il disegno da all’ora è invariato, nonostante nel 2004 lo abbia rilevato la Red Bull promettendo una modifica che recuperasse parzialmente lo storico tratto iniziale. Tale modifica ad oggi non c’è stata, ma l’impianto è stato rinnovato comunque nelle strutture per volere di Dietrich Mateschitz.
Sulla nuova configurazione da 4,3 km della pista il Motomondiale ci ha messo le ruote solo nel 2016. Le MotoGP sono andate subito velocissime, girando in qualifica ad oltre 186 km/h di media sul giro. Merito delle poche curve, solo 10 di cui 3 a sinistra e 7 a destra, e dei numerosi rettilinei seguiti da rampini lenti concentrati nelle vicinanze del traguardo e destrosi. Possiamo definirla una desmo-pista sostanzialmente, ed infatti Ducati con Iannone e Dovizioso ha vinto entrambe le edizioni recenti. Non tutte le curve richiedono l’uso dei freni, ma curiosamente non ce n’è nemmeno una in cui le MotoGP frenino e le monoposto di Formula 1 non lo facciano: naturalmente l’intensità è differente perché la velocità di percorrenza delle curve fra auto e moto non ha paragoni. Questo dimostra che non ci sono frenate leggere, ma sempre a media e alta intensità.
In gara, i piloti della MotoGP dovranno completare 28 giri per un totale di 120,9 km ad una media di oltre 180 km/h. Il record del circuito è di Johann Zarco, che lo scorso anno concluse un giro in 1’24”312. Risale al 2016 il giro più veloce, di Andrea Iannone su Ducati: 1’23”142. La velocità di punta più alta l’ha fatta registrare Alvaro Bautista lo scorso anno, portando la sua GP16 a 316,5 km/h.
Per la Moto2 i giri sono 25 per un totale di 108 km ad oltre 171 km/h di media. Tutti di Zarco i record cronometrici per la classe di mezzo: 1’29”255 il giro più veloce e 1’29”497 il record del circuito. Qui le Moto2 non superano i 260 km/h.
I piloti della Moto3 avranno 23 giri da completare, per 99,3 km complessivi di gara ad oltre 158 km/h di media. Il record sul giro è di Jaume Masia, che lo scorso anno esordì proprio qui: 1’36”436. Di Joan Mir il giro più veloce sul tracciato austriaco: l’1’36”228 con cui si guadagnò la pole nel 2016. 222km/h il record velocistico qui per la Moto3, velocità raggiunta lo scorso anno da Loi.
Dura trovare il giusto punto di staccata al Red Bull Ring, a causa delle frequenti ondulazioni della pista: dal punto più alto al più basso c’è infatti un dislivello di 65 metri e la discesa più ripida ha un’inclinazione del 9,3 per cento. Secondo i tecnici Brembo il Red Bull Ring rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni assieme alle piste di Barcellona, Motegi e Sepang. Durante un intero giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni 7 volte a giro per un totale di 25 secondi. Come dicevamo, anche le Formula 1 frenano 7 volte ogni giro ma per un totale di appena 9,3 secondi. La decelerazione media sul giro della MotoGP è 1,3 g e costituisce il record del campionato e sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 10 quintali e mezzo: per nessuna frenata il carico è inferiore ai 4,7 kg.
Le prime 3 staccate spnp le più difficili. La più dura in assoluto è quella alla Curva 1-Castrol Edge perché si trova nel punto più veloce del tracciato, anche se leggermente in salita: le MotoGP arrivano a 312 km/h e frenano per 4,1 secondi per scendere a 99 km/h in 216 metri, i piloti subiscono una decelerazione di 1,5 g ed esercitano un carico sulla leva di 6,4 kg, con la pressione del liquido dei freni che raggiunge gli 11 bar. In questo punto le Formula 1 arrivano ad una velocità di poco superiore (318 km/h), hanno il vantaggio di poter entrare in curva a 137 km/h e soprattutto possono spingere al massimo sui freni senza rischio di ribaltarsi: per la frenata bastano 1,77 secondi e 52 metri.
Maggiori sono lo spazio e il tempo di frenata delle MotoGP alla Curva 3-Rauch, complice la strada in discesa: 251 metri e 5,2 secondi indispensabili per passare da 294 km/h a 79 km/h. La decelerazione è anche qui di 1,5 g mentre per i piloti di Formula 1 tocca i 4,7 g. La Curva 2-Remus è invece la più lenta del tracciato con i suoi 64 km/h di velocità di ingresso. I piloti si attaccano ai freni per 5 secondi esercitando un carico di 5,8 kg sulla leva. La differenza rispetto alle quattro ruote è meno pronunciata perché i freni delle F.1 sono usati per 2,4 secondi e la velocità a fine frenata è di 76 km/h.
Ma se Il Red Bull Ring è un tracciato complicato per i freni, lo è ancor di più per le gomme. Basta guardare l’immagine in basso che rappresenta quanto stress subiscano gli pneumatici: è tutto rosso sul lato destro ed al centro, ed addirittura arancione scuro sul lato sinistro nonostante appena 3 curve su quel lato. Quindi grandissime sollecitazioni.
Michelin porterà quindi gomme dalla mescola simile a quella di Brno, simmetriche all’anteriore ed asimmetriche al posteriore, ovviamente con la spalla destra più dura. Asimmetriche anche le Rain posteriori. Lo scorso anno Dovizioso e Marquez partirono con scelte estremamente opposte al posteriore: Soft per il #04 e Hard per il #93. Vinse l’italiano in volata.
L’evento sarà completamente in diretta su Sky Sport MotoGP, diretta su TV8 pure per qualifiche e gare.
Venerdì 10 agosto
09.00 | Prove libere 1 Moto3
09.55 | Prove libere 1 MotoGP
10.55 | Prove libere 1 Moto2
13.10 | Prove libere 2 Moto3
14.05 | Prove libere 2 MotoGP
15.05 | Prove libere 2 Moto2
Sabato 11 Agosto
09.00 | Prove libere 3 Moto3
09.55 | Prove libere 3 MotoGP
10.55 | Prove libere 2 Moto2
12.35 | Qualifiche Moto3
13.30 | Prove libere 4 MotoGP
14.10 | Qualifiche MotoGP (Q1 alle 14:10, Q2 alle 14:35)
15.05 | Qualifiche Moto2
Domenica 12 Agosto
08.40 | Warm Up Moto3, Moto2, MotoGP
11.00 | Gara Moto3
12.20 | Gara Moto2
14.00 | Gara MotoGP