Si tingono di rosso le FP2 del Gran premio d’Ungheria. Tra il gran ritorno della Red Bull e la rimonta «tecnica» della Mercedes (in affanno col setup), il Cavallino resta a galla. Il primo GP senza Marchionne si apre con segnali incoraggianti. Sperando che le statistiche scalognate (chi vince a Budapest non festeggia ad Abu Dhabi… o almeno è il dato degli ultimi anni) possano essere ribaltate. Ma quanto abbiano i rivali in tasca è difficile da appurare.
Sebastian Vettel chiude la seconda sessione di prove libere davanti a tutti. Il suo tempo, stampato con gomma UltraSoft, ammonta a 1’16”834. La Rossa era sembrata più in difficoltà a inizio sessione. Eppure a prove inoltrate anche la squadra italiana ha confermato la sua forza, sia sul giro secco, sia sul passo gara. La mescola Soft non sembra “calzare bene” in assetto qualifica, ma il Cavallino la sa far lavorare in gara (oscilla attorno all’1’21”). Buono anche il riscontro di Kimi Raikkonen, 4°, in ritardo di 319 millesimi. Il finnico ha pure assaggiato le gomme medie, girando anche in 1’18” alto in assetto qualifica. Il punto di forza delle Ferrari è il primo settore della pista. Il Cavallino è più bravo nella gestione delle UltraSoft e appare competitivo.
I principali rivali dei ferraristi saranno i bibitari. Verstappen e Ricciardo sprangano gli altri due gradini del podio del venerdì. In mattinata le FP1 erano andate all’australiano, mentre invece nel pomeriggio è l’olandese a imporsi sul compagno di squadra. La Red Bull è apparsa un’auto bassa, con un assetto rake molto pronunciato (lo testimoniano le numerose scintille). A spingere più forte la squadra dell’energy drink è una nuova benzina Esso, utile a estrarre cavalli in più dal bottone magico Renault. Buono il passo gara del duo in blu (attorno all’1’22”). Soli 74 millesimi il gap tra Verstappen e Vettel; 2 decimi invece il ritardo di Ricciardo. Le vetture anglo-austriache sono in particolare molto solide nel secondo settore.
BIG spin for @svandoorne after putting a wheel on the grass #HungarianGP ???????? #F1 pic.twitter.com/7oEsdZUZYP
— Formula 1 (@F1) July 27, 2018
Scoraggiante il venerdì della Mercedes. Lewis Hamilton è 5°, Valtterri Bottas è 6°. A inizio sessione la W09 sembrava aver recuperato qualcosa sui rivali. Invece anche sul giro secco ha registrato consistenti distacchi. La squadra di Stoccardo trova antipatiche le gomme UltraSoft: Bottas ha addirittura girato in 1’23” in assetto gara. I giri veloci sono stati registrati con gomme Soft (7 decimi di distacco per Hamilton, 1 secondo pieno per Bottas). Diminuiti, ma non scomparsi, i problemi di aderenza a centro curva: Hamilton in particolare ha evidenziato deficit in termini di grip posteriore. Eppure l’inglese tira fuori un ottimo giro in assetto gara: 1’20”4… Davvero difficile dire quale sarà il ruolo dei tedeschi in questo weekend.
Dietro le squadre maggiori segnaliamo un recupero di competitività dei motorizzati Mercedes e Renault. Benché la Haas si confermi solida (Grosjean è 7°), assistiamo al ritorno di Pierre Gasly in top 10, inseguito dalla Renault di Sainz e dalla Force India di Ocon (pezzi pregiati del mercato piloti). La squadra indiana in particolare potrebbe essere stata acquistata dalla famiglia Stroll. In questa gara si schiera – come ha osservato Giorgio Piola – con una doppia T-wing al posteriore, ciascuna capace di sviluppare un effetto di soffiaggio, nel tentativo di massimizzare il carico.
L’Alfa Sauber ha messo a referto prestazioni inferiori alla media. Leclerc – che al mattino ha ceduto il volante a Giovinazzi – chiude dietro Ericsson, 16° e 17°. In crisi nera Stoffel Vandoorne, penultimo (Alonso è 12°) e autore di un testacoda in curva 5. Motorsport.com suggerisce (per bocca di Roberto Chinchero) che il Cavallino Rampante abbia fornito alle squadre clienti una versione avanzata della Power Unit. L’obiettivo sarebbe verificare il buon lavoro dei motoristi prima di montare il nuovo propulsore sulle automobili ufficiali.