Dopo 28 anni di assenza, la F1 è tornata a calcare l’asfalto del Paul Ricard. Con le FP1 del GP di Francia, infatti, le monoposto più veloci del pianeta hanno fatto nuovamente tappa sul tracciato di Le Castellet, che le ha accolte con un grip non ottimale, le famosissime ed amplissime vie di fuga e, soprattutto, tanto vento, che ha messo in difficoltà più di un pilota.
Tra questi non sembra esserci però Lewis Hamilton. Il #44, con una W09 Hybrid finalmente munita della PU Mercedes aggiornata, si è messo davanti a tutti in classifica grazie al suo 1’32″231, un crono realizzato con mescola UltraSoft che gli ha permesso di staccare per 140 millesimi il compagno di team Valtteri Bottas. In 3^ posizione si è piazzato invece Daniel Ricciardo, che in 1’32″257 – e mettendo in mostra un bel ritmo con gomme Soft -, è riuscito a tenersi dietro il duo Ferrari, con Raikkonen davanti a Vettel per poco meno di due decimi: il finlandese è incappato in qualche errore di guida di troppo, mentre il tedesco è rimasto fermo ai box per parecchio tempo alla ricerca del set up giusto all’anteriore della sua SF71-H. Buona 6^ piazza provvisoria poi per Romain Grosjean, che grazie al suo 1’33″318 si è messo alle spalle Max Verstappen, anche lui come Vettel a lungo fermo in garage mentre i suoi meccanici sostituivano il fondo sulla sua RB14. 8° è poi Pierre Gasly in 1’33″685 – crono realizzato senza calzare neppure un set di UltraSoft -, mentre a chiudere la top ten virtuale ci pensano Sergio Perez e Kevin Magnussen, che accusa 4 decimi da Grosjean ed oltre 1″8 dal tempo di Hamilton.
Appena fuori dai primi 10 c’è la prima delle Renault, la #55 affidata a Carlos Sainz: lo spagnolo ha chiuso le FP1 in 1’34″258, riuscendo a rifilare poco più di due decimi ad Esteban Ocon, autore di un testacoda ed a propria volta di pochi millesimi davanti ad un Charles Leclerc che, 360° in Curva 2 escluso, finora non sembra aver risentito troppo delle voci di mercato che circolano in maniera sempre più insistente sul suo conto. Alle spalle del giovane monegasco c’è Ericsson, che nei minuti conclusivi della sessione ha fatto letteralmente fuoco e fiamme: il #9 ha infatti perso la propria Sauber Alfa Romeo all’ingresso della doppia destra “Du Beausset”, finendo contro le barriere e causando così sia un principio d’incendio sulla propria C37 sia l’esposizione di una bandiera rossa che ha di fatto concluso la sessione con qualche secondo d’anticipo.
15° è Brendon Hartley, anche lui incappato in un testacoda, mentre solamente 16° è il fresco vincitore della 24 Ore di Le Mans Fernando Alonso: l’asturiano non è infatti andato oltre un 1’34″862 che gli ha permesso di tenersi alle spalle per soli 19 millesimi Lance Stroll, a sua volta davanti ad uno spento Nico Hulkenberg in 1’34″993, ad oltre 7 decimi dal riferimento di Sainz. Fanalini di coda sono infine Stoffel Vandoorne – finito nella via di fuga e per poco non centrato da Hamilton all’altezza della chicane sul lungo rettilineo del Mistral – e Sergey Sirotkin, ultimo in 1’35″105 ad oltre 2″8 dalla vetta.
Come spesso accade quando si posano le gomme su un circuito che offre un grip destinato a cambiare parecchio nel corso del weekend, non sono stati effettuati dei veri e propri long run dalle varie scuderie. Nessuno ha infatti tentato di differenziare le mescole per un’eventuale simulazione di gara, con tutti i team che si sono limitati a rimandare in pista le monoposto con quantitativi di benzina più elevati per valutare il degrado delle gomme. Dovremo quindi attendere le FP2 per farci un’idea più chiara di quelli che potrebbero essere i veri valori di forza a Le Castellet.
Ecco la classifica completa al termine delle FP1: