Daniel Ricciardo è l’unico pilota del mondo a girare a Monaco sotto il muro dell’1’11. Il nuovo recordman australiano regala alla Red Bull una pole position che significa tanto in un circuito così stretto. “Abbiamo fatto il 60% [della vittoria, ndr]” ha detto alla radio. Ma è una giornata agrodolce per Milton Keynes: il crash mattutino di Verstappen l’ha costretto alla 20^ piazza. L’olandese parte ultimo. La Ferrari ne approfitta e incassa la prima fila con Vettel. Dopo un inaspettato confronto con un redivivo Lewis Hamilton.
Concitatissimo il Q1 a Montecarlo. Il traffico sulla pista monegasca ha reso la vita difficile a tutti: e tra questi è Kimi Raikkonen a protestare contro Valtterri Bottas. Il finlandese ritiene che il connazionale l’abbia ostacolato, ma la Direzione Gara non ha nulla da obiettare sulla condotta del #77. La sessione si conclude con Daniel Ricciardo davanti a tutti, con 1’12’013. Dietro di lui si classifica Sebastian Vettel, seguito dalle Mercedes di Bottas ed Hamilton. Nella parte alta della classifica, con Raikkonen in mezzo, ci sono le due McLaren di Stoffel Vandoorne e Fernando Alonso.
Addirittura 9° – complice, appunto, il traffico – Charles Leclerc. Restano esclusi dal taglio Brendon Hartley, Marcus Ericsson, Lance Stroll e Kevin Magnussen. Non ce l’hanno fatta i meccanici Red Bull: Verstappen partirà ultimo perché non è potuto scendere in pista. L’olandese è andato a scusarsi coi membri del suo team. La squadra gli ha comunque sostituito il cambio in via precauzionale (avrebbe dovuto scontare altre 5 posizioni sulla griglia).
La Q2 si apre con le solite tattiche sugli pneumatici. A scendere in pista con le UltraSoft ci sono le Mercedes, che hanno problemi nella gestione della HyperSoft. Ma intanto le squadre di seconda fascia impostano buoni tempi: si distinguono in particolare le Force India e le McLaren. Ricciardo batte già in questa sessione il record e imposta il nuovo: 1’11”353.
Intanto non paga la strategia Mercedes, che ha problemi di grip con le UltraSoft ed è sul filo (Hamilton 10° e Bottas 14° a 9’ dal termine). È un buco nell’acqua: non sono riusciti a qualificarsi con la gomma più favorevole, e adesso l’hanno pure sporcata con questi giri a vuoto. Con gomme HyperSoft e una mappa di motore più aggressiva le due W08 strappano la qualificazione in Q3. La Q2 si conclude con Ricciardo (1’11”278) davanti a tutti marcato a vista dalle Ferrari di Raikkonen (1’11”391) e Vettel (1’11”518). Esclusi Hulkenberg, Vandoorne, Sirotkin, Leclerc (buon 14°) e Grosjean.
Tutti i piloti entrano in pista fin da subito con HyperSoft. Tranne uno: Sebastian Vettel, che entra per ultimo dopo 3’ dall’inizio. E dopo le Mercedes, Ricciardo tira la scoppola: 1’10”810. L’australiano è il primo pilota di tutti i tempi a scendere sotto i 71 secondi a Montecarlo. Il primo tentativo di Vettel è 2 millesimi più lento del secondo in graduatoria provvisoria: Lewis Hamilton. E sono 5 i millesimi di ritardo di Kimi Raikkonen da Hamilton.
Nella seconda fase della Q3 Vettel inverte la strategia ed è il primo a uscire. Il tedesco tira fuori i suoi migliori parziali e strappa la seconda posizione. Aveva alzato la pressione a livelli stellari Lewis Hamilton, che era riuscito a impostare addirittura un parziale record nel primo settore. Dietro Ricciardo e Vettel la seconda fila sarà composta da Hamilton e Raikkonen. Seguono Bottas e Ocon, Alonso e Sainz, Perez e Gasly. Ricciardo non si è migliorato, mentre Vettel ha impostato un 1’11”039. Hamilton paga 422 millesimi di distacco (1’11″232).