Alla fine, dopo un inverno travagliato, tante difficoltà nel presente ed altrettanti dubbi per il futuro, la prima stagionale è arrivata anche per il FIA WEC. Il Mondiale Endurance, al via di quella che sarà la prima Superseason della sua storia, sbarca tra le Ardenne per la 6 Ore di SPA-Francorchamps, che scatterà alle 13:30 ma le cui qualifiche hanno già saputo regalare qualche colpo di scena.
A partire, probabilmente, da chi prenderà il via dal palo: sarà infatti la Toyota TS050 Hybrid-Hybrid #8 di Fernando Alonso, Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi a partire davanti a tutti nel corso della prima gara del 2018 del FIA WEC. La coppia formata dall’asturiano e dal giapponese, nel combinato dei tempi, ieri è riuscita a fermare il cronometro sull’1’54″962: un crono veloce, ma che senza la squalifica occorsa alla vettura gemella non sarebbe stato sufficiente a consegnare la Pole alla #8. I più veloci nelle qualifiche sono stati infatti Mike Conway e Kamui Kobayashi, capaci di rifilare 4 decimi ad Alonso e Nakajima prima che un cavillo regolamentare facesse svanire tutto il ben fatto. La #7 – nel cui equipaggio figura anche Jose Maria Lopez – è stata penalizzata nella tarda serata di ieri, e sarà costretta a partire dalla Pit Lane: galeotto pare sia stato il numero di identificazione del flussometro utilizzato nel corso delle qualifiche da Toyota, che non essendo corrispondente a quello in possesso della FIA ha immediatamente fatto scattare la sanzione.
Essendo stata penalizzata la vettura che, cronometri alla mano, era riuscita a conquistare la Pole, a guadagnare una posizione sono stati tutti colore che seguivano la Toyota #7. In prima fila approda così la Rebellion #1 di Jani-Lotterer-Senna, autori di un 1’56″425 che quantifica in 1″5 netto la differenza sul giro secco tra prototipi ibridi ed LMP1 esclusivamente termiche, mentre la seconda fila dello schieramento sarà occupata dalla vettura gemella #3 di Menezes-Laurent-Beche e dalla SMP Racing #11 di Aleshin-Petrov, che ha chiuso le qualifiche con un crono combinato di 1’58″247. 5^ ed ultima tra le LMP1 ad essersi qualificate è la #4 di ByKolles, che con Webb-Kraihamer-Dillmann non è andata oltre un 1’58″697, mentre un bruttissimo incidente ha visto coinvolta la BR1 della DragonSpeed, affidata in quel momento a Pietro Fittipaldi: la vettura #10, nella percorrenza dell’Eau Rouge, ha probabilmente accusato un problema elettrico – è evidente lo spegnimento dei fari anteriori – che potrebbe aver mandato in tilt il power steering, con il brasiliano che si è trovato improvvisamente fuori traiettoria prima di finire contro le barriere a circa 190 km/h e con un brutto d’angolo di impatto. Fittipaldi ha riportato la frattura di tibia e perone di entrambe le gambe (parrebbe a causa del cerchione anteriore sinistro), ma viste le premesse ed il luogo dell’incidente la sensazione è che sarebbe potuta andare anche molto peggio.
@PiFitti sofre acidente na @FIAWEC em Spa.
Primeiras informações da @fia são de que o brasileiro está consciente e com suspeita de fraturas duplas nas pernas.
Traremos mais informações com o passar do dia.
Inscreva-se ???????? https://t.co/Zl8XNAqinQ#PietroFittipaldi #WEC #FIA pic.twitter.com/wWvjWS8RoM
— BOTECO F1 ???????? (@canalBOTECOF1) May 4, 2018
In LMP2 la Pole Position è andata invece alla Signatech Alpine #36 di Lapierre-Negrao-Thiriet, capaci di fermare il cronometro su un 2’02″405 che gli ha permesso di staccare per appena 24 millesimi la G-Drive Racing #26 di Rusinov-Vergne-Pizzitola. Alle spalle della vettura #26 si è poi piazzata la coppia del Jackie Chan DC Racing, con la #38 di Tung-Aubry-Riquelmi a precedere per poco meno di due decimi la vettura gemella con il #37 affidata a Jaafar-Tan-Jeffri. 5^ è invece la vettura #31 di DragonSpeed, che guidata da Roberto Gonzalez, Nathanael Berthon e Pastor Maldonado ha chiuso con un dignitoso 2’03″420, a poco più di 1″ dalla prima della classe.
In GTE-Pro è invece dominio Ford. Le GT dell’Ovale Blu, in maniera totalmente inaspettata vista l’apparente carenza di aggiornamenti apportati alla vettura dello scorso anno, hanno abbassato di 2″5 il miglior riferimento cronometrico registrato nelle qualifiche del 2017. La Pole Position di classe è andata quindi alla GT #67 di Priaulx-Tincknell-Kanaan, in grado di mettere a segno un impressionante 2’12″947, con la seconda posizione conquistata senza troppa fatica da parte della vettura gemella con il #68, affidata a Mucke-Pla-Johnson e staccata di poco meno di un decimo. Buona è stata anche la prestazione delle Porsche 911 RSR: la #91 di Richard Lietz e del nostro Gimmi Bruni ha infatti siglato un interessante 2’13″034, mentre la #92 di Christensen-Estre si è accontentata di chiudere in un 2’13″352. 5^ posizione di classe per la prima delle M8 GTE, la #82 di Blomqvist-Da Costa che ha fermato il cronometro sul 2’14″017, mentre è quasi notte fonda in casa Ferrari: le due 488 GTE di AF Corse hanno infatti faticato per tutta la durata delle qualifiche, e non hanno mai dato l’impressione di avere il ritmo necessario per impensierire Ford e Porsche. La prima delle 488 è comunque la #51 di Pier Guidi-Calado, che ha chiuso la sessione in 2’14″385 ad oltre 1″4 dalla GT #67, subito seguita dalla vettura gemella #71 di Rigon-Bird, apparsa ancor più in difficoltà visto il suo 2’15″104 finale. Poco entusiasmanti sono state poi le qualifiche per le Aston Martin, con la prima delle Vantage GTE – la #97 affidata a Lynn-Martin-Adam – che non è andata oltre un 2’15″127, venendo così costretta ad accontentarsi dell’8^ posizione di classe.
In GTE-Am, infine, la Pole Position è andata alla Porsche 911 RSR #77 di Ried-Andlauer-Campbell ed al loro 2’16″357, mentre la prima fila è stata completata dalla Aston Martin #98 di Lamy-Lauda-Dalla Lana, staccata per soli due millesimi dalla vettura di Stoccarda. 4^ posizione per l’altra 911 del Dempsey Proton Racing, la #88 affidata al trio Al Qubaisi-Roda-Cairoli, mentre non va oltre la penultima posizione di classe la 488 GTE #54 dello Spirit Of Race, guidata dall’equipaggio Flohr-Castellacci-Fisichella.