Ed anche questa stagione volge al termine. Il Circus della F1 si appresta ad accendere i motori per l’ultima volta nel corso di questo 2017, illuminato dalla sanguinosa luce del tramonto prima e dagli abbacinanti fari dell’impianto di illuminazione di Yas Marina poi. Sarà infatti ancora una volta il circuito di Abu Dhabi a fare da scenario glamour all’epilogo di un’annata emozionante, che ha consegnato al mondo del motorsport le monoposto di F1 più veloci di sempre.
I 20 piloti del Circus si sfideranno stavolta lungo i 5,554 km del tracciato di Yas Marina, disegnato dallo studio di progettazione che fa capo all’ormai celeberrimo Hermann Tilke. Saranno 55 i giri da completare, ed al termine del GP i piloti avranno percorso complessivamente 305,355 km danzando tra i cordoli delle 21 curve che compongono il circuito, 12 delle quali a sinistra e 9 a destra, visto il senso antiorario in cui si affronta la pista. Per il 57% del tempo sul giro i piloti saranno con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, e ciò comporterà un consumo medio pari ad 1,91 kg/giro, uno dei più elevati dell’intero Mondiale. Particolarmente sotto sforzo, sotto le luci di Yas Marina, saranno poi i freni: Brembo ha classificato come “Very Hard” il circuito degli Emirati Arabi Uniti, mettendolo sullo stesso piano di piste come Montreal, Città del Messico e Singapore. I piloti utilizzeranno i freni in 11 curve su 21, schiacciando il pedale per 18″5 nel corso di ogni giro: a fine gara gli impianti frenanti saranno stati impiegati per 17′, vale a dire per il 19% del tempo occorso ai piloti per completare il GP. Il valore di decelerazione medio si attesta sui 3,8 G, ma è merito delle frenate dalle basse velocità che caratterizzano il terzo settore: nelle prime 11 curve del circuito, infatti, lo stesso valore supera facilmente i 4 G. La frenata più impegnativa è quella di Curva 8, al termine del lunghissimo rettilineo: lì si passa da 329 km/h a 72 km/h in 2″79, percorrendo 73 m e raggiungendo picchi di decelerazione pari a 4,7 G. Ugualmente impegnative sono però anche altre due frenate, quella di Curva 11 e quella di Curva 14: nella prima si decelera da 319 a 91 km/h, percorrendo 65 m in 2″53, mentre nella seconda si passa da 283 km/h a 90 km/h, impiegandoci 2″47 e coprendo 55 m. Piuttosto stressato sarà anche il cambio, viste le 62 cambiate registrate mediamente nel corso del GP del 2016, mentre la più elevata forza G i piloti la subiranno durante la percorrenza di Curva 3, dove per 1″3 si raggiunge una valore di 4,4 G.
Due saranno poi le zone di utilizzo del DRS, con annesso doppio Detection Point. La prima sarà posizionata sul lunghissimo rettifilo che da Curva 7 porta a Curva 8, con il Detection Point piazzato in ingresso di Curva 7, mentre la seconda troverà posto sul rettilineo immediatamente successivo, quello che da Curva 9 conduce a Curva 11, con il Detection Point messo stavolta in uscita di Curva 9. Questa disposizione delle zone DRS, che consente a chi ha subito il sorpasso nel primo rettilineo di restituirlo lungo il secondo, ha fatto sì che nel corso dell’edizione 2016 siano stati portati a termine 36 sorpassi. Per 3 volte nel corso della storia del GP a trionfare è stato chi partiva dalla Pole, mentre il pilota che ha vinto partendo più indietro in griglia si era qualificato 4°. Piuttosto bassa è poi, vista l’ampiezza delle vie di fuga, la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car, con il dato che si attesta al 25% di probabilità.
Per quanto riguarda i record, a Yas Marina sono i duellanti per l’iride 2017 a farla da padroni. Il giro più veloce in prova lo ha fatto segnare Lewis Hamilton, a bordo della McLaren-Mercedes MP4-26 del 2011, in 1’38″434, mentre il più rapido sia in gara che sulla distanza è stato Sebastian Vettel: il tedesco nel 2009, con la sua RB5, ha completato un giro in 1’40″279, transitando sotto la bandiera a scacchi dopo 1 H 34’03″414. L’edizione 2016, quella che ha assegnato il titolo a Nico Rosberg, è stata vinta da Lewis Hamilton: l’inglese ha preceduto al traguardo proprio il suo compagno di team, che tagliò il traguardo braccato da Vettel e Verstappen, rispettivamente giunti 3° e 4°.
La Pirelli, per l’epilogo di questo 2017, ha messo a disposizione di team e piloti le mescole più morbide della sua gamma, vale a dire le Soft, le SuperSoft e le UltraSoft, con i piloti che come sempre hanno orientato le proprie scelte verso il compound più morbido a loro disposizione. Non si prevede una particolare usura della gomma, visto l’asfalto liscio e poco abrasivo, e nonostante le nuove monoposto siano in grado di garantire velocità di percorrenza in curva enormemente più elevate rispetto al passato in Pirelli non sono preoccupati per la tenuta delle proprie coperture. Le pressioni minime alla partenza, per le gomme Slick, saranno di 20,0 psi all’anteriore e di 19,0 psi al posteriore, mentre gli angoli di camber consentiti saranno -3,50° all’avantreno e -2,00° al retrotreno. Ovviamente anche ad Abu Dhabi – dove martedì e mercoledì tutti i team proveranno la specifica 2018 degli pneumatici del fornitore milanese – saranno presenti le Intermedie e le FullWet, ma con vostra somma sorpresa sappiate che il meteo prevede un clima caldo e soleggiato per tutta la durata del weekend.
L’ultimo GP dell’anno verrà trasmesso in diretta sia da SkySport F1 (canale 207 di Sky) sia dalla Rai. Ecco tutti gli orari del weekend:
Venerdì 24 novembre
- 10:00 – 11:30 -› FP1 | diretta Sky / RaiSport
- 14:00 – 15:30 -› FP2 | diretta Sky / RaiSport
Sabato 25 novembre
- 11:00 – 12:00 -› FP3 | diretta Sky / RaiSport
- 14:00 – 15:00 -› Qualifiche | diretta Sky / Rai2
Domenica 26 novembre
- 14:00 -› GP Abu Dhabi | diretta Sky / Rai1
Qui trovate invece la Classifica Piloti aggiornata al GP del Brasile: