Se la classifica dopo il Day 1 era veramente apertissima, concedendo a chiunque si trovasse tra la prima e la settima posizione di sognare molto in grande, nella giornata di oggi la lotta per la vittoria si è prevedibilmente ristretta ad un piccolo nugolo di equipaggi. Ad affossare i piloti che hanno perso secondi, o addirittura minuti, nel corso di questa tappa, sono stati principalmente 3 fattori: il sottosterzo, una roccia ben nascosta lungo la PS 12 e le penalità.
Il primo ha messo fuori gioco Ostberg, quinto al momento della ripartenza mattutina, scivolato fuori strada a poche centinaia di metri dall’inizio della prima speciale di giornata e ritrovatosi quindi mezzo minuto dietro ai rivali.
La sfortuna, unita comunque ad una certa imperizia del pilota, ha poi colpito il contendente al titolo Neuville: una perdita di pressione al’impianto idraulico, seguita da un problema che impediva alla vettura di rimettersi in moto, ha fatto perdere diverso tempo al belga subito dopo la conclusione della PS 8. Ritrovatosi costretto a forzare lungo il trasferimento verso la PS 9, ha commesso un errore andando in testacoda e danneggiando la parte posteriore della propria i20 WRC. Il risultato? Macchina danneggiata e 3 minuti di ritardo al checkpoint successivo, corrispondenti a 30 secondi di penalità. Decisamente non ciò che vorresti quando cerchi di rimontare in Classifica Mondiale.
Se ritenete che per il team ufficiale della casa coreana non potesse andare peggio, beh… vi sbagliate. Perché lungo la PS 12, penultima speciale di giornata, Dani Sordo prima ed Andreas Mikkelsen poi hanno colpito il medesimo sasso ben nascosto all’interno di un taglio: entrambi ritirati e titolo costruttori quasi in mano di M-Sport. Infatti, considerando la situazione attuale, alla formazione di Malcolm Wilson basterebbero solo altri 3 punti per diventare il primo team privato a vincere un Mondiale Rally. Da segnalare inoltre come la stessa roccia che ha messo fuori gioco il duo Hyundai ha danneggiato anche le auto di Ostberg e Tanak, seppur in maniera molto meno marcata.
Si è così giunti all’ultima prova di giornata, una street stage piuttosto breve e relativamente innocua. I principali problemi sono sorti nel tratto di trasferimento che ha preceduto la suddetta speciale, in cui Ostberg (ancora lui) ed Evans sono arrivati in ritardo rispettivamente di 2 ed 1 minuto, collezionando 10 secondi di penalità per ogni primo eccessivo. L’esatto contrario è accaduto invece a Simone Tempestini, fino a quel momento sul podio del WRC-2, giunto al checkpoint con 1 minuto di anticipo: la penalità per la sua infrazione, considerata più grave dal regolamento, è stata di 60 secondi, ed il rumeno di origini italiane è dunque scivolato in quinta piazza.
Non ha invece sbagliato niente Kris Meeke, che ha ereditato la leadership da Mikkelsen già dopo la PS 7 per non lasciarla più. Il nordirlandese pare aver ritrovato quella fiducia che lo aveva abbandonato in seguito agli scarsi risultati ottenuti dopo il Rally del Messico, e si mette meritatamente in pole position per ottenere la seconda vittoria stagionale, che rappresenterebbe il quinto trionfo in carriera. Il pilota Citroen può anche permettersi una minima gestione del proprio vantaggio, visto che i secondi che lo separano da Sebastien Ogier (+13.0) non sono poi così pochi a sole 4 speciali dal termine. Dopotutto al Campione del Mondo in carica può anche andar bene così: la situazione attuale gli consentirebbe di arrivare alla penultima gara con 25 punti di vantaggio sul primo degli inseguitori, il che significherebbe mettersi già mezzo titolo in tasca.
Potrebbe però ostacolarlo nel suo piano, a meno di ordini di scuderia, Ott Tanak (+14.5), ancora una volta dimostratosi molto efficace sull’asfalto, superficie che lo ha visto primeggiare già in Germania. M-Sport non ha chiarito riguardo alla possibilità di negare all’estone il secondo posto, congelando di fatto le posizioni, ma la politica tendenzialmente aperta del team dovrebbe consentire una lotta fino all’ultimo metro. Ai piedi del podio, ma ben più distaccato, si colloca un ottimo Juho Hanninen (+34.0), che dopo il podio ottenuto in Finlandia sembra avere cambiato marcia dimostrando di valere molto di più di quanto non si potesse credere.
Solo quinto Thierry Neuville (+53.2), affossato dalle penalità nonché da una lentissima PS 9 disputata con il posteriore danneggiato. Senza questi problemi l’unico uomo Hyundai superstite sarebbe sicuramente stato in zona podio, ma con i “se” e con i “ma” non si vincono i Titoli. Ottima prestazione nella giornata odierna per Esapekka Lappi (+1:22.1), che dimostra ancora una volta di aver un manico fuori dalla norma perdendo solo una manciata di secondi da Meeke nell’arco di tutto il Day 2. Purtroppo il danno in classifica era già stato fatto ieri, quando a causa di un guasto ai freni era sprofondato ai margini della zona punti.
Settimo posto per Mads Ostberg (+1:39.8), precipitato rispetto alla vetta della classifica in cui si era ritrovato venerdì, a causa dei problemi raccontati in precedenza; la pressoché totale inesperienza con la Fiesta WRC sull’asfalto e la poca propensione del pilota per questa particolare superficie hanno fatto il resto. Stephane Lefebvre (+2:00.7) chiude con un distacco abissale nei confronti del compagno di squadra, al momento in testa alla gara. Un netto passo indietro rispetto al buon quinto posto ottenuto in Polonia.
Pessima prestazione per Elfyn Evans (+3:15.1), lontanissimo dai concorrenti che lo precedono, che paga a carissimo prezzo un aggiornamento sbagliato della miscela delle sue gomme DMACK, non in grado di garantire il grip necessario per risultare competitivo. Chiude la top 10 la prima R5, guidata da Eric Camilli (+5:40.8), che evidenzia ancora una volta la sua innata capacità di andare fortissimo nei round in cui non è iscritto per la classifica del WRC-2.
In vetta alla seconda graduatoria si issa quindi Teemu Suninen (+6:18.6), evidentemente voglioso di ritornare al più presto su quella WRC che ha assaporato per 2 gare; completano il podio Jan Kopeky (+7:03,0) e Benito Guerra (+9:56.8).
È doverosa una menzione a Nil Solans (28esimo, +20:05.1), in testa alla gara del JWRC, che grazie ai risultati odierni si assicura contemporaneamente il titolo di Campione di WRC-3 e, appunto, del Junior WRC. Un trionfo ottenuto nella massima classe a 2 ruote motrici che lo lancia direttamente nel mondo delle R5, in cui disputerà delle gare nel corso della prossima stagione.