Quelle del GP d’Italia sono state delle qualifiche strane, imprevedibili, interminabili. La pioggia prima, l’interruzione dopo l’incidente di Grosjean poi, il ritorno delle precipitazioni infine, hanno letteralmente sparigliato le carte, regalandoci – in collaborazione con le innumerevoli penalità variamente assegnate – una griglia di partenza del GP di Monza davvero impronosticabile all’inizio del weekend. Davanti a tutti, per la 69^ volta nella sua carriera, c’è Lewis Hamilton. Al suo fianco, incredibilmente, ci sarà Lance Stroll, con la seconda fila che sarà invece occupata da Esteban Ocon e Valtteri Bottas. Inspiegabilmente scialba la prestazione delle Ferrari, parecchio attardate e solamente in terza fila. Bene Vandoorne, mentre deludono Alonso, le Haas e le due Toro Rosso.
La Q1 si apre sotto una pioggia che, rispetto alle FP3, ha diminuito la propria intensità. L’asfalto dell’Autodromo Nazionale di Monza non ce la fa però a drenare tutta l’acqua caduta nelle ultime ore, e così le monoposto di F1 si lanciano, su una pista che presenta numerosi rivoli di acqua, equipaggiati con pneumatici FullWet. Ma l’aquaplaning è dietro l’angolo, ed il primo a farne le spese a poco meno di 14 minuti dalla bandiera a scacchi è Romain Grosjean: il francese perde il controllo della sua Haas alla fine del rettifilo principale, toccando leggermente le barriere prima di fermarsi nell’erba della via di fuga. I commissari sventolano bandiera rossa, interrompendo così la sessione e dando modo a Bernd Maylander di tornare nuovamente in pista per effettuare dei giri di controllo. La pioggia aumenta però d’intensità, e sono necessarie quasi due ore di attesa prima di avere nuovamente il via libera da parte di Charlie Whiting. Non appena si accendono i semafori verdi, i piloti entrano tutti in pista con gomme FullWet, iniziando ad inanellare parecchi giri consecutivi per sfruttare al meglio le condizioni in continuo miglioramento della pista, che nella fase finale della manche permette addirittura di passare già alle Intermedie. Davanti a tutti si piazza Valtteri Bottas, l’ultimo dei piloti di punta a transitare sul traguardo e dunque capace di sfruttare al meglio la traiettoria che pian piano andava asciugandosi, davanti a Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Esclusi invece, oltre a Grosjean, sono l’altra Haas di Magnussen, Palmer e la sua Renault ed il duo Sauber con Ericsson davanti a Wehrlein, quest’ultimo alle prese con problemi di ricarica della parte ibrida della sua C36.
Ecco la classifica completa al termine della Q1:
Nella Q2, all’improvviso, la pioggia comincia nuovamente ad aumentare d’intensità. Alcuni piloti decidono infatti di tornare in pista con le Intermedie, ma altri optano per rimontare le FullWet. Anche nella seconda manche i piloti continuano a girare con insistenza, con una pista difficile da interpretare ed in costante cambiamento. A sfruttare al meglio il nastro d’asfalto brianzolo è stavolta Lewis Hamilton, che chiude il proprio miglior giro in 1’34″660 mettendosi così davanti a Valtteri Bottas, 2° ad oltre 7 decimi dal compagno di team davanti a Sebastian Vettel. Dietro gli esclusi sono invece Sergio Perez, per soli 2 millesimi dietro ad Esteban Ocon che accede invece alla Q3, Nico Hulkenberg, Fernando Alonso – sceso in pista solamente per un giro veloce ed a 7 decimi dal crono di Vandoorne, 7° -, Daniil Kvyat e Carlos Sainz.
Ecco la classifica completa al termine della Q2:
All’inizio della Q3 la pioggia aumenta ulteriormente la propria intensità. La pista torna ad essere da gomma FullWet, ma alcuni – tra cui Vettel ed Hamilton – decidono rischiando di entrare in pista con le Intermedie, dovendo però subito sprecare un giro per rientrare ai box e montare di nuovo le FullWet. Con le gomme da bagnato estremo, a sorpresa, sono proprio le Ferrari a soffrire di più: le SF70-H annaspano infatti nelle retrovie, mentre davanti è lotta tra le due RedBull, Lewis Hamilton e, quasi incredibilmente, Ocon e Stroll. Come nelle precedenti manche, tutti i piloti decidono di rimanere in pista per diversi giri consecutivi, ma la situazione non si stravolge, anzi. Davanti a tutti infatti, per la 69^ Pole Position della sua carriera, c’è Lewis Hamilton: l’inglese chiude infatti il proprio miglior giro in 1’35″554, rifilando 1″2 a Max Verstappen e 1″3 a Daniel Ricciardo. Le due RedBull, tuttavia, dovranno scontare rispettivamente 15 e 25 posizioni di penalità sulla griglia di partenza, e quindi in prima fila balza clamorosamente Lance Stroll, autore di una splendida qualifica e capace di chiudere in 1’37″032. Ad aprire la seconda fila, sempre sfruttando l’arretramento delle RB13, c’è un velocissimo Esteban Ocon, che con la VJM10 si è tenuto dietro Bottas, autore solo del 6° crono. Peggio va però ad entrambe le Ferrari, letteralmente scomparse tra i nuvoloni d’acqua nebulizzata sollevatasi sul tracciato brianzolo: Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel non vanno oltre infatti il 7° e l’8° tempo, riuscendo a tenersi dietro solamente Massa e Vandoorne.
Ecco la griglia di partenza del GP d’Italia, comprese le 15 posizioni di penalità per Verstappen, le 25 per Ricciardo, le 35 per Alonso e le 10 per Sainz: