Invece ha vinto Lucas Di Grassi. Forse è vero che Sebastien Buemi non riesce a reggere la pressione: con un crash al sabato e una gara da incubo domenica, lo svizzero si è giocato una stagione che aveva praticamente dominato e ha regalato al rivale carioca la vittoria finale in campionato. Con grande gioia dell’Audi, che prepara così in grande stile il suo debutto.
Sebastien Buemi ha vinto più gare di tutti gli altri nella Formula E di questa stagione. Sei vittorie su un totale di dodici ePrix: il 50% del lotto. Ma lo svizzero ha perso parecchi punti per strada e ha rimediato due squalifiche. L’ultima delle quali, proprio sabato: la sua vettura era sottopeso. Siccome nelle prove libere era andato a sbattere, i meccanici hanno dovuto ricostruirgliela da zero. E qualche chilo di troppo s’è perso per strada. Dopo una corsa difficile, i pochi punti che era riuscito a racimolare gli sono così stati azzerati dalla Direzione Gara…
L’elvetico arrivava in Canada con 10 punti di vantaggio sul rivale brasiliano. Era il favorito e, con sei gare vinte in saccoccia e la vettura più solida e veloce della muta, era praticamente fatta. Il secondo titolo iridato era a un passo. Ma Seb non ha retto l’ansia e si è avvitato in un ciclone di errori. Prima, il botto nelle libere che ha portato alla squalifica. Poi un primo ePrix dal quale è sceso furioso. Buemi ha gironzolato per la pit-lane ringhiando contro i colleghi e accusandoli di averlo colpito nelle fasi più concitate della corsa. Una perdita di controllo pressoché totale.
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Ancor peggio è stato il secondo ePrix. Domenica Buemi si è qualificato male, e ha corso anche peggio. Da Costa ha colpito l’ex campione in carica (che già in quel momento doveva recuperare 18 punti al suo avversario), fracassandogli la paratia. È allora spuntata una bandiera nera con punto arancio per il pilota della Renault e.dams: ma prima di rientrare ai box, Buemi perde la paratia. Non c’è motivo per passare dalla pit-lane. Ma dal box non arrivano comunicazioni e Seb rientra lo stesso. Risultato: è costretto a una furiosa rimonta che si concluderà in 11^ piazza, a un soffio dai punti.
Lucas Di Grassi invece (che ha dichiarato di «non aver mai perso le speranze» nel titolo iridato) ha potuto concludere in settima posizione, per vincere il suo primo iride al litio. Un risultato che cambia la storia della Formula E. Dopo due anni di dominio Renault (nonostante la vittoria di Piquet jr alla prima stagione), trionfa un costruttore rivale. Il team ABT può ritirarsi con onore. L’anno prossimo la Audi potrà schierare il campione del mondo nella sua line-up.
È vero, il campionato costruttori rimane in mano alla Renault e.dams. Ed è quello il trofeo più importante, perché vale oro in termini mediatici. Ma avete idea del polverone che questo doppio ePrix ha sollevato, nel mondo dell’automobilismo? Oltralpe si staranno mangiando le mani. Tra l’altro, quest’anno hanno avuto l’opportunità di stravincere: il vantaggio di punti era incredibile nella classifica marche. Ma a Viry-Chatillon dovranno accontentarsi di venti misere lunghezze in più. (De)merito di un secondo pilota fragile come Nicolas Prost, delle défaillance di Sebastien Buemi e dei ritiri (per quanto brillanti) di Pierre Gasly.
«Hanno fatto un lavoro migliore del nostro» dice a denti stretti Buemi, congratulandosi col rivale. «Ovviamente non sono contento. Adesso dobbiamo imparare dai nostri errori e tornare più forti l’anno prossimo». Obiettivo: vincere il titolo contro l’Audi ufficiale. Che verosimilmente sarà molto più forte dell’ABT. Ma nel 2017/2018 non ci saranno concomitanze col WEC e quindi Buemi ha speranze in più. Intanto, c’è un nuovo campione. E si chiama Lucas Di Grassi.
What does it mean to win the #FormulaE title? @LucasdiGrassi gives you an idea! #MontrealePrix #Champion pic.twitter.com/kOB8YWsl4O
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