Una sorta di sessione di qualifica durata un’ora intera: ecco cosa sono state per la F1 le FP3 del GP di Monaco. Le ultime prove libere sul toboga monegasco hanno infatti regalato grande spettacolo, con lo scarso degrado delle UltraSoft – che secondo Mario Isola potrebbero essere in grado di durare per l’intera gara! – che ha permesso ai piloti di girare tantissimo e di migliorare i propri tempi in continuazione, cercando sempre una maggiore confidenza con i vicinissimi muretti del Principato.
A svettare di nuovo davanti a tutti, in uno stato che sembra quasi di grazia, è Sebastian Vettel: dopo aver monopolizzato le FP2 del giovedì il tedesco della Ferrari ha replicato quest’oggi, abbassando ulteriormente il limite fino all’1’12″395 che è il crono più veloce mai fatto segnare a Monaco. E la SF70-H si è rivelata velocissima non solo tra le mani del #5, ma anche tra quelle del #7: in seconda posizione si piazza infatti Kimi Raikkonen con il suo 1’12″740, un tempo di 345 millesimi più lento rispetto a quello del compagno di Team ma quasi un decimo più rapido di quello di Valtteri Bottas con la prima delle Mercedes, apparse in forma migliore rispetto al giovedì ma finora non rapide quanto le Ferrari.
Prova ne è anche il fatto che in quarta posizione non ci sia l’altra W08 Hybrid, ma la RB13 di Max Verstappen: il giovane olandese ha chiuso le FP3 con un ottimo 1’12″940, che lo ha portato a poco più di un decimo di ritardo dal #77 ed addirittura quasi 3 decimi davanti al #44. Perché sì, Lewis Hamilton anche in queste prove libere non ha brillato, e non è andato oltre un 1’13″230 che lascia parecchi dubbi, soprattutto perché l’inglese della Mercedes ha fatto fatica a mettere insieme un giro veloce senza errori, lanciandosi e rilanciandosi in continuazione ma non riuscendo mai apparentemente a trovare la quadra. Il record di 65 Pole Position di Ayrton Senna è però davvero ad un passo, ed eguagliare il proprio idolo – e farlo a Monaco… – sarà sicuramente un incentivo in più per Hamilton, che di certo non è disposto ad alzare bandiera bianca così presto. In sesta posizione troviamo poi Daniel Ricciardo, ultimo dei piloti a rimanere sotto il secondo di distacco dal crono di Vettel grazie al suo 1’13″392 che gli permette di tenersi dietro il duo Toro Rosso, con Sainz davanti a Kvyat per poco più di un decimo e mezzo. Si conferma dunque il grandissimo stato di forma delle STR12 tra le stradine del Principato, dove più che il motore – ed oltre ovviamente al pilota – a fare la differenza è il telaio: ecco perché le monoposto faentine, che a Barcellona avevano faticato non poco a tenere il passo delle VF-17 equipaggiate con il Ferrari 062, si tengono agevolmente alle spalle Kevin Magnussen, 9° con la sua Haas. A chiudere la Top Ten ci pensa poi Stoffel Vandoorne, con una MCL32 che, come le Toro Rosso, sta facendo valere le sue doti telaistiche ed aerodinamiche andando a sopperire a quelle che ancora sono le mancanze della PU Honda.
L’1’13″805 del giovane belga – che a Monaco ha già vinto in GP2 – è infatti sufficiente per tenersi dietro per 131 millesimi la Force India di Sergio Perez, a sua volta di soli 40 millesimi davanti a Jenson Button: il #22 stava gestendo alla grande il suo weekend di rientro in F1, ma purtroppo il destino, nella forma del motore Honda, ha deciso di mettere il suo zampino nel fine settimana di gara dell’inglese. Button infatti è stato costretto a sostituire sia l’MGU-H che il turbo sulla sua MCL32, e visto che la scuderia di Woking per quelle componenti era già oltre il limite consentito dal regolamento si è visto comminare 15 posizioni di penalità in griglia. Peccato, perché il potenziale per entrare nei punti sembrava esserci davvero. 13° è poi Ocon: il francese, all’esordio con la F1 a Monaco, ha girato in 1’14″072 prima di rompere la sospensione anteriore destra andando a toccare il guardrail nella seconda chicane delle Piscine, ritrovandosi così un’auto ingovernabile e non potendo quindi evitare il contatto con le barriere in uscita di curva. Adesso, per i meccanici Force India, è iniziata la corsa contro il tempo: le qualifiche, infatti, distano meno di due ore, e non parteciparvi vorrebbe dire relegare Ocon ad una corsa nelle retrovie.
14°, in palese difficoltà con la sua Williams FW40, è Felipe Massa: il brasiliano fa segnare lo stesso identico tempo di Ocon, che gli è sufficiente per tenersi dietro Nico Hulkenberg, anche lui non apparso finora in forma brillantissima nel corso di questo weekend. 16°, a quasi 1″ secco dal compagno di team, è Romain Grosjean, che si tiene dietro Stroll e Palmer. La fila conclusiva dello schieramento è infine completata dal duo Sauber, con Wehrlein che rifila 6 decimi ad Ericsson.
Ecco la classifica completa al termine delle FP3: