Si apre nel segno di Lewis Hamilton il weekend spagnolo della F1. Probabilmente desideroso di dimenticare il più in fretta possibile il deludente weekend russo, il #44 inizia il fine settimana catalano con il miglior crono delle FP1, quell’1’21″521 che gli ha permesso di issarsi in cima alla classifica cronometrica.
Su una pista che si è rivelata fin dai primi giri inadatta alle gomme Hard, effettivamente apparse troppo dure per l’asfalto del Montmelò, a bordo di una Mercedes W08 profondamente rivisitata – ed alleggerita – l’inglese è riuscito a staccare di soli 29 millesimi Valtteri Bottas, apparso in ottima forma anche in Spagna dopo la vittoria di Sochi. Dietro alle due Mercedes, come sempre in questo 2017, ci sono le due Ferrari. La notizia, però, è che i distacchi stavolta sono parecchio più importanti rispetto a quelli visti nel corso dei primi appuntamenti stagionali: Raikkonen è infatti terzo in 1’22″456 (a + 0.935 dal tempo di Hamilton), e Vettel è quarto con il suo 1’22″600 che lo relega ad oltre 1″ di ritardo dalla cima della classifica. Parliamo di distacchi spiegabili in qualche modo? Probabilmente sì. Le Mercedes, innanzitutto, hanno già montato una Power Unit nuova, cosa che invece la Ferrari si è riservata di fare nel corso delle prossime sessioni. In secondo luogo, le FP1 delle Frecce d’Argento sono state molto lineari e prive di problemi, mentre lo stesso non può dirsi della Ferrari. Raikkonen infatti nel corso del suo tentativo di giro veloce con le gomme Medium è finito lungo in Curva 13, accumulando lì tutto il distacco accusato dopo essere stato vicino ai crono delle Mercedes nei primi due settori; Vettel, invece, è addirittura stato costretto ai box per quasi tutta la prima mezz’ora della sessione, a causa di un problema alla gomma posteriore destra che sembrava potesse aver avuto delle ripercussioni sul cambio, e non ha mai dato l’impressione di spingere davvero una volta tornato in pista, preoccupato forse di constatare che tutto, sulla sua SF-70H, funzionasse a dovere.
Dietro il duo Ferrari c’è poi quello RedBull: le RB13 – riviste in parecchi dettagli ma non stravolte al punto da far parlare di una “versione B” della vettura – hanno chiuso in quinta e sesta posizione con Verstappen davanti a Ricciardo, staccati tra di loro di 4 decimi e distanti rispettivamente 1″1 ed 1″5 dal tempo di Hamilton. Subito dietro si piazzano le due Haas, apparse in gran forma nonostante qualche problemino di troppo: Magnussen chiude le FP1 in 1’23″670 ma causa una bandiera gialla andando a parcheggiare la sua VF-17 nella via di fuga di Curva 4 durante i minuti conclusivi della sessione; Grosjean lamenta ancora qualche noia ai freni di troppo, ma riesce comunque a far segnare un buon 1’23″758. 9° è poi Hulkenberg in 1’23″993, mentre a chiudere la Top Ten c’è Sainz con il suo 1’24″004.
Appena fuori dai primi 10 troviamo le due Force India, con Perez che precede Ocon di meno di due decimi. 13° è invece Vandoorne con il suo 1’24″400 che lo porta ad oltre 2″8 dalla vetta ma che gli permette di tenersi dietro Felipe Massa, a bordo di una Williams non apparsa in formissima in queste prime FP1, visto il distacco di oltre 3″ con cui ha terminato la sessione. Quindicesima piazza poi per Daniil Kvyat, che si tiene dietro il duo Sauber, con Ericsson davanti a Wehrlein per un paio di decimi. 18° – e a 1″3 da Massa – è Lance Stroll, che si tiene dietro Sergey Sirotkin (salito a bordo della R.S. 17 al posto di Palmer nelle FP1) e Fernando Alonso, che anche oggi si è trovato alle prese con un dramma sportivo: la sua MCL32 è infatti durata il tempo di un giro, prima di accusare nuovamente un problema alla Power Unit Honda e fermarsi mestamente nella via di fuga. Una perdita d’olio è stata la causa del guasto secondo gli uomini Honda, e viste le immagini non facciamo fatica a credergli…
Poche finora sono state poi le indicazioni per quel che riguarda il passo gara. La bandiera gialla prima e la VSC poi causata dalla Haas di Magnussen nei minuti finali hanno infatti frustrato le velleità di chiunque, ma da quel poco che si è visto sembra lecito supporre che un buon passo gara – degrado permettendo – sia quello sull’1’25″basso – 1’25″5.
Ecco la classifica completa al termine delle FP1: