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La FIA ha modificato le regole sui test con le vecchie vetture di F1





Da questa stagione entrerà in vigore un nuovo regolamento per quanto riguarda i test effettuati con le vecchie monoposto di F1: nuove limitazioni temporali e di km, e anche usare le monoposto più vecchie di due anni non sarà più permesso come prima.

Test F1
© ASPhotography

La stagione 2025 di F1, dopo la pausa invernale, può dirsi oramai quasi iniziata: i primi team hanno già effettuato i loro primi shakedown con le vecchie monoposto come consuetudine da qualche anno. Oltre a Ferrari, che ha così ufficialmente presentato in pompa magna il suo nuovo pilota Lewis Hamilton, anche la Haas, la Racing Bulls e la Sauber hanno avuto modo di effettuare test con le vecchie monoposto di F1.

La prima squadra a scendere in pista, è stata però la Mercedes, che a inizio gennaio si è recata a Jerez per effettuare due giornate di test con Andrea Kimi Antonelli. A rilevare c’è stato un piccolo dettaglio: il pilota italiano è infatti sceso in pista con la W11, la monoposto del team di Brackley del 2020. Ci si è chiesti come mai la squadra avesse scelto di far girare Antonelli con una vettura così vecchia e appartenente ad una vecchia generazione regolamentare. La risposta è da trovare nelle nuove regole entrate in vigore a partire da quest’anno, che vanno ulteriormente a limitare i test privati delle squadre con le vecchie monoposto.

I test privati in F1 sono vietati dal 2009. Fuori dalle sessioni ufficiali o da quelle organizzate da Pirelli, sono permessi soltanto due giorni all’anno di “filming day” con le monoposto della stagione in corso, che possono avere una distanza massima di 200 km cadauna (fino al 2023 i km erano soli 100). Queste sessioni si chiamano così perché, in teoria, sono riservate alle riprese pubblicitarie visto che non possono essere utilizzate immagini provenienti da gare o prove ufficiali e, sebbene abbiano molte limitazioni (ad esempio, vengono utilizzate delle coperture diverse da quelle utilizzate durante i Gran Premi), sono utili soprattutto a inizio anno, venendo usate come shakedown per capire se la vettura non abbia problemi congeniti e se tutto sia in ordine.

In compenso, è possibile utilizzare vetture vecchie di almeno due anni solari per dei test, definiti nel regolamento TPC (Testing Previous Car). Fino al 2024 non c’erano particolari limitazioni con queste tipologie di test, tanto che era diventata negli ultimi anni una consuetudine per le squadre organizzare una sessioni di test a gennaio per permettere ai piloti di rientrare nel mood di gara, anche dal punto di vista fisico, e ai nuovi subentranti all’interno dei team di iniziare a familiarizzare con le squadre e con le procedure. Anzi, alcuni rookie, come lo stesso Antonelli e Jack Doohan, hanno avuto la possibilità di effettuare veri e propri programmi di test su svariate piste in giro per l’Europa, in vista dell’esordio in F1 previsto per questa stagione. Il regolamento, a partire dal 2025, è stato però modificato: tutto è stato dovuto ad un test effettuato dalla Red Bull con Max Verstappen a Imola prima del GP di Spagna con la RB18 del 2022, a seguito del quale la squadra anglo-austriaca sia riuscita a capire meglio alcuni problemi che affliggevano la RB20, la vettura del 2024. Questo ha acceso i riflettori su queste tipologie di test, portando la FIA ad intervenire.

I test con auto di almeno due anni più vecchie sono ancora permessi, ma vengono limitati ad un massimo di 20 giornate per squadra, in una finestra di nove ore tra le 9.00 e le 19.00 locali e con la possibilità di usare una sola vettura. Limitazioni anche per i singoli piloti, che non possono effettuare più di 1000 km in stagione, per non più di 4 giornate.

Vengono anche limitati i circuiti: se prima era possibile girare ovunque e in qualunque momento (ad esempio, nel 2023 Daniel Ricciardo girò il lunedì dopo il GP di Gran Bretagna proprio a Silverstone con la Red Bull), da quest’anno si potrà girare solo su circuiti di Grade 1 o Grade 1T che non abbiano ospitato Gran Premi nei 60 giorni precedenti. Restano ferme le limitazioni tecniche: le vetture dovranno avere i componenti originali usati nella stagione in cui ha corso, l’ECU (Electronic Control Unit) dev’essere fornita dalla FIA e le gomme, sempre Pirelli, hanno una mescola speciale e con meno grip di quelle da gara.

Ma allora, se questi test sono ancora concessi, perché Antonelli ha girato su una vettura del 2020? Perché queste regole si applicano alle vetture fino a due anni più vecchie di quella più recente utilizzabile: tradotto, nel 2025 rientreranno in questo regolamento le monoposto del 2021, del 2022 e del 2023 (mentre resta vietato utilizzare le vetture del 2024). Quelle precedenti, ossia quelle dal 2020 in su, rientrano invece sotto la dicitura di “Testing Historic Car”, (THC), che non hanno limitazioni di km e di tempistiche, ferme restando quelle tecniche. Mercedes ha quindi, molto probabilmente, voluto risparmiare km per usarli più avanti questa stagione, facendo “scaldare” Antonelli in vista del suo esordio in F1 con una monoposto appartenente alla vecchia generazione di monoposto, mentre le altre squadre hanno già “smarcato” una di queste sessioni. Ma d’altro canto, nel caso della Ferrari è anche comprensibile: se il primo approccio di Hamilton con il team del Cavallino fosse stato con la SF1000, questo probabilmente avrebbe mollato tutto ritirandosi a vita privata in un monastero tibetano.





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Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.