Capolavoro di Pecco Bagnaia, vincitore incontrastato della Sprint a Barcellona. Il distacco da Jorge Martin ammonta ora a 19 punti e un risultato in top 7 gli basterà per la conquista del titolo, anche se Pecco punterà a bissare il successo nella decisiva gara di domenica
“Ciò che potevo fare l’ho fatto. Per il resto, sarà quel che sarà”. Potrebbe riassumersi così il fine settimana sinora trascorso per Pecco Bagnaia, con una singola frase che rispecchia a pieno il carattere limpido e sincero del campione del mondo in carica. Bagnaia sa che, nel weekend decisivo per l’assegnazione del titolo mondiale, deve puntare ai migliori risultati possibili per poter mantenere vive le chance di correre con il #1 sul cupolino anche nel 2025, e nel Solidarity GP in scena a Barcellona sta eseguendo tutto alla perfezione: conquistata la pole position nella mattinata di sabato, Pecco ha coronato la giornata con la vittoria della Sprint, percorsa in totale comando. Se all’apparenza poteva essere una gara complessa in termini di pressione, questa Sprint per il pilota di Chivasso è stata il totale opposto: “Tra le varie Sprint disputate in stagione questa è stata la più facile per quanto riguarda il ritmo: sapevo che Jorge non poteva permettersi di rischiare e dopo il primo giro non avevo bisogno di spingere ulteriormente, dato che avevo già aperto un gap di circa 1.4 secondi. Nel resto dei giri ho semplicemente controllato, cercando anche di capire tante piccole cose che potrebbero tornarmi utili per la gara di domani. Ho azzeccato la partenza, ma stasera studierò cosa ha fatto Enea, perché è stato incredibile”.
Partenza della Sprint che è stata teatro delle fasi a più alta tensione per il campione del mondo, con scambio di posizioni tra lui, Martin e Bastianini: “Arrivando alla prima curva io non avevo punti di riferimento e ho semplicemente tentato di staccare più avanti possibile, ma sia Enea che Martin mi hanno sfilato: a tutti e due però è partita dietro, quindi ho fatto bene la due per preparare l’attacco a Bastianini in curva tre. La seconda curva non evoca bei ricordi se penso all’anno scorso, ma so che quell’episodio è stato un caso fortuito ed isolato”.
Il dualismo Bagnaia – Martin ha visto anche delle differenze nella scelta della gomma anteriore: Pecco ha puntato sulla dura, soluzione inedita visto che non era mai stata montata sulla sua GP24: “Abbiamo scelto la mescola dura un po’ alla cieca per questa Sprint, anche se Gigi non era per niente contento di questo rischio! Stamattina ho visto le Honda che con tredici gradi sono scese in pista con la hard e andavano bene, quindi mi son detto che era la scelta giusta da fare; con la media facevo fatica a far girare la moto nelle curve a destra e avevo bisogno di più supporto che la mescola dura è riuscita a darmi”.
Occupando la posizione di testa in netto vantaggio rispetto agli inseguitori, Bagnaia si è permesso anche di ragionare su punti e combinazioni per la conquista del titolo: “Volevo conquistare più punti possibili e aver ricucito lo svantaggio a diciannove punti non è inutile. Dai maxischermi vedevo Enea che riusciva a recuperare su Martin: aldilà dei punti che ha tolto a Jorge, Enea è comunque motivato perché punta al terzo posto in classifica finale, un risultato importante per lui anche in ottica 2025″.