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Bastianini e la caduta a Mandalika: “Ho spinto troppo perché oggi volevo solo vincere”





Terminata nella ghiaia di curva 1 la gara di Bastianini in Indonesia, mentre rincorreva Acosta e Martin puntando alla vittoria. Il #23 della Ducati ha ammesso di aver spinto troppo per compensare l’inizio in sordina, spiegando di non pentirsene perché oggi, per lui, l’unico risultato valido era la vittoria.

© Ducati

La gara sul tracciato di Mandalika non è sicuramente terminata come sperava Enea Bastianini. Dopo un inizio in sordina, il romagnolo del team Ducati ha iniziato a spingere davvero forte recuperando 3-4 decimi al giro sia ad Acosta che a Martin, rispettivamente secondo e primo, che lo precedevano di un paio di secondi. Finché non è incappato in una caduta all’inizio del ventunesimo giro, qualche istante dopo aver siglato il Giro Veloce in 1’30”539. “Purtroppo ho dovuto compensare la prima parte di gara, che non è andata come pensavo. Non riuscivo a spingere, avevo molti pompaggi e il posteriore mi partiva appena davo più gas” ha spiegato Bastianini. “Ci ho messo tanto tempo a mettere in temperatura le gomme e personalmente non so ancora il perché. Poi ho preso confidenza e riuscivo a spingere forte però ho spinto un po’ troppo. Ci ho provato, volevo vincere la gara che era il mio unico obiettivo. Ho sbagliato, ma non me ne pento.

Al momento della caduta Enea si trovava a 1″5 da Acosta e a 1″0 da Martin. Due distacchi sulla carta alla portata del #23. “Non so se alla fine sarei riuscito a prendere e superare Martin. Sicuramente avrei fatto una bella lotta con Acosta” dice Bastianini. Che poi fa i complimenti a Martin: “Comunque Jorge è riuscito a spingere di più a inizio gara, complimenti a lui e alla sua squadra.

Dopo l’ottimo venerdì, sembrava che Bastianini avesse il potenziale per replicare la vittoria del GP dell’Emilia Romagna. “Fortunatamente ci è andata bene la Sprint di ieri. Oggi valeva la pena provarci, anche se torniamo con un pugno di mosche in mano. Ora c’è subito il Giappone, è due anni che non vado a Motegi perché l’anno scorso ero infortunato ma è una pista che mi piace. Ci sono tante frenate forti e sarà interessante capire come si comporta lì la moto nuova (la Desmosedici GP24 ndr).”





Tags : bastianinigp indonesiamandalikamotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.