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Martin, la Sprint di Misano e “Un piccolo errore costato caro”





Rammarico, ottimismo, stupore: sono emozioni e sensazioni contrastanti quelle emerse dalle parole di Jorge Martin dopo la conclusione della Sprint odierna, che lo ha visto chiudere al secondo posto una corsa condotta per i primi 7 giri e poi sfuggitagli per un lungo in curva 13. Concluse le fatiche in pista si è presentato ai microfoni e non ha fatto mancare spunti e riflessioni degne di nota, con un occhio rivolto anche alla gara di domani. Li abbiamo raccolti qui per voi.

Martin Misano
© Gold & Goose / Red Bull Content Pool

Le attese della vigilia erano tutte per il duello con Bagnaia, in un testa a testa lungo una stagione intera che qui a Misano, in occasione del GP dell’Emilia-Romagna, ha ancora una pagina da scrivere: la gara della domenica. Il sabato è però andato in archivio e a festeggiare al termine di una Sprint segnata dall’equilibrio è il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia. Un risultato, quello di questo pomeriggio, che per buona parte della Sprint sembrava poter sfuggire al #1, in una corsa in cui all’orizzonte si andava profilando il copione già emerso due settimane fa, sempre qui a Misano in occasione del GP di San Marino e della Riviera di Rimini: la partenza come momento decisivo, i sorpassi come una chimera, le pressioni delle gomme come una spada di Damocle per chi si trova a seguire. E oggi a seguire, al termine del primo giro e complice una partenza non perfetta, era nuovamente Pecco Bagnaia.

La corsa però è cambiata all’improvviso, il copione è stato stracciato d’un tratto da un errore proprio di Jorge Martin, che a sei giri dalla bandiera a scacchi conduceva la corsa e che, come ha commentato, “anche se avevo Pecco vicino, avevo tutto sotto controllo. L’episodio decisivo si è rivelato essere un lungo dello spagnolo in curva 13 che ha consentito a Bagnaia di infilarsi all’interno ed effettuare il sorpasso che lo ha poi portato a tagliare per primo il traguardo sei giri più tardi. Un’imprecisione che lo stesso Martin ha spiegato così: “Ho commesso un piccolo errore che ho pagato caro. Ho ricevuto il track-limits warning nel momento sbagliato, ho guardato il dashboard per un istante e ho perso la traiettoria per un paio di metri”. All’origine del lungo di Martin c’è perciò una distrazione, uno sguardo di un millisecondo, causato da un messaggio arrivato sul dash nel bel mezzo di una curva, una situazione in cui il pilota Pramac non intende più trovarsi: “A questo punto dovremo parlare con la Direzione Gara per trovare alcune zone del tracciato dove poter ricevere questo genere di messaggi, perché se ciò non dovesse accadere, potrebbe rappresentare un problema anche in futuro“. E quello relativo a potenziali fonti di disturbo per i piloti in pista è un tema centrale anche per il futuro della MotoGP, considerata la volontà di Dorna di iniziare a introdurre un sistema di comunicazione radio tra Direzione Gara e piloti già a partire dalla prossima stagione.

C’è rammarico per questo errore, ma come anticipato Jorge Martin dà spazio anche a considerazioni all’insegna dell’ottimismo e, in parte, dello stupore: “Quando Pecco mi ha superato, ho pensato che avrei perso un secondo, ma poi ho visto che ero in grado di ridurre il distacco. Penso addirittura che forse in altri due o tre giri avrei persino potuto attaccare. Per questo sono fiducioso per domani: anche se Pecco mi superasse, so che potrò reagire. In altre piste faccio molta fatica a seguirlo, ma qui sento di poterlo seguire abbastanza da vicino e non è un grosso problema per la pressione dell’anteriore”. Uno scenario, quello relativo alla pressione della gomma anteriore, diverso dal GP di due settimane fa, dove seguire da vicino il pilota davanti e tentare il sorpasso è apparso quasi impossibile. “Penso di poter seguire Pecco anche per molti giri, oggi non è stato un problema e lo stavo raggiungendo. Quindi penso che forse anche stare dietro possa potenzialmente essere meglio, ma non lo so con certezza. La cosa positiva è che se lui mi supera o io lo supero, penso che vedremo un po’ più di battaglia. Non c’è un solo pilota che se ne va, quindi questo è positivo e non vedo l’ora di lottare domani“.

La lotta con Pecco resta per Martin il focus principale in vista di domani, anche quando si tratta di scelta e performance delle differenti mescole: Con la media mi sento molto meglio relativamente al bilanciamento della mia moto. Ho visto che Pecco con la morbida era più forte di me, quindi era già difficile batterlo. Ma per domani sono un po’ più fiducioso. Sicuramente cercherò di concentrarmi su me stesso, senza guardare il dash-board o il tabellone dei box. Penso che se darò il mio 100%, sarà difficile per gli altri fare un ritmo così alto“.

Nonostante una buona prova di Bastianini, che ha confermato che domani punterà alla vittoria, la sensazione di molti, dai piloti agli addetti ai lavori, è che al momento la coppia Bagnaia-Martin abbia davvero qualcosa in più della concorrenza, in un dualismo caratterizzato da lotte centesimo su centesimo. Il primo a sottolineare questo gap presente in griglia è lo stesso Martin: “È bello perché pensavo che qui tutti sarebbero stati veloci, che tutti avrebbero avuto un buon passo. Invece c’è più differenza rispetto a due settimane fa. È pazzesco come i piloti più forti riescano a fare un passo avanti, pensavo che non sarebbe stato possibile. E sì, ho girato sotto il minuto e 31 secondi per sei giri, è pazzesco. Ricordo che due o tre anni fa era il record della pista o forse il tempo della pole, quindi è fantastico”.





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Martin Fedrizzi

The author Martin Fedrizzi

Classe 2001. Da sempre appassionato di sport, intrattenimento e parole mi impegno per raccontare storie ed emozioni dentro e fuori la pista.