Sono passati oltre quattro mesi da quando l’ultimo baluginio delle luci artificiali di Yas Marina si è spento sul Mondiale di Nico Rosberg. Sono stati mesi intensi per i Team di F1, tra pre-tattiche politiche, progetti totalmente nuovi, ritiri improvvisi dei propri piloti di punta. Tutto l’inverno è stato trascorso pensando ad un unico obiettivo: presentarsi nel migliore dei modi possibili ad Albert Park, a Melbourne, gara inaugurale di questo 2017 della F1 pronto ad accogliere una nuova generazione di monoposto.
Il circuito australiano sarà quindi il primo banco di prova per le nuove vetture del Circus, ma non sarà la cartina al tornasole definitiva dei valori in campo. L’Albert Park è infatti un circuito cittadino, quindi un circuito atipico – sia per layout che per abrasività dell’asfalto, per esempio – rispetto alla stragrande maggioranza di quelli che compongono il calendario stagionale. Un giro di pista a Melbourne è lungo 5,303 km, ed i piloti di tornate dovranno percorrerne complessivamente 58 per coprire una distanza totale pari a 307,574 km. Sono 16 le curve dell’Albert Park, delle quali 10 a destra e 6 a sinistra, con la maggiore forza G laterale che si registra in Curva 5, quando i piloti saranno sottoposti a 3.5 G per 1″6.
Nonostante il suo essere “cittadino”, ad Albert Park si viaggia piuttosto veloce. I piloti trascorrono infatti il 66% del tempo sul giro con il pedale dell’acceleratore premuto, e questo comporta un consumo di carburante pari ad 1,81 kg/giro. Piuttosto stressati sono poi il cambio, con 62 cambiate registrare in media nel 2016, e l’impianto frenante, con le varie scuderie che si sono presentate in Australia con una configurazione aerodinamica dal carico piuttosto alto. Saranno due le zone DRS, con un unico Detection Point piazzato prima dell’ingresso di Curva 14: la prima zona di utilizzo dell’ala mobile sarà sul lungo rettifilo di partenza / arrivo, mentre la seconda sarà sul rettilineo che porta da Curva 2 a Curva 3. Vista però l’esistenza di un solo Detection Point, il pilota che ha subito il sorpasso sul rettifilo principale non potrà a sua volta utilizzare il DRS per restituire il favore al suo avversario, che invece potrà continuare ad utilizzare l’ala pur non avendo davanti nessuno. Grazie a questa doppia zona di utilizzo, le velocità massime dovrebbero essere nell’ordine dei 310 km/h, con la speranza che possa almeno essere eguagliato il numero di sorpassi (26) avvenuti nel corso del GP del 2016.
In 14 occasioni chi ha conquistato la Pole Position ha poi ottenuto la vittoria, ma chi ha trionfato ad Albert Park partendo più indietro sullo schieramento si era sistemato addirittura sull’undicesima piazzola di partenza. La probabilità poi di veder scendere in pista la Safety Car, vista la vicinanza dei muretti, si attesta al 54%: vedremo se l’ampliamento di alcune vie di fuga, reso doveroso dall’aumento prestazionale delle attuali vetture di F1, basterà a scongiurare l’ingresso sul tracciato di Bernd Maylander. Per quanto riguarda i record, in Australia la Germania la fa finora da padrone. Il giro più veloce in prova lo ha fatto segnare infatti Sebastian Vettel, al volante della RedBull RB6, in 1’23″529, mentre i record in gara e sulla distanza appartengono a Michael Schumacher, che con la Ferrari F2004 fece segnare rispettivamente un 1’24″125 in gara ed 1 H 24’15″757 sulla distanza. E’ lecito però pensare che dopo l’esordio delle nuove vetture almeno qualcuna di queste statistiche possa essere riscritta…
L’edizione 2016 del GP ha visto trionfare Nico Rosberg, che riuscì a tenersi dietro Lewis Hamilton e Sebastian Vettel dopo una partenza al fulmicotone delle Ferrari, che con il tedesco e con Raikkonen si erano portare nelle prime due posizioni prima che un errore strategico ed un guasto vanificassero la loro partenza.
Per quanto riguarda le gomme, la scelta nei primi GP dell’anno sarà “vincolata” da Pirelli. Il fornitore milanese – che ha dovuto come l’anno scorso produrre con largo anticipo le coperture da utilizzare in Australia – ha preferito non rimettere alle scuderie la scelte della mescole vista la loro inesperienza con questa nuova tipologia di pneumatico, ed ha quindi portato per ciascun team lo stesso numero di gomme. Tutti i piloti avranno quindi a disposizione 7 treni di UltraSoft – per la prima volta portata ad Albert Park -, 4 set di SuperSoft e 2 set di Soft. La scelta di Pirelli è caduta sulle mescole più morbide perché, come detto in apertura di articolo, Albert Park è un tracciato cittadino semi-permanente, con un asfalto molto liscio che non comporta un degrado eccessivo delle coperture. Le pressioni minime alla partenza, per gli pneumatici slick, sono state fissate da Pirelli in 22 psi all’anteriore ed in 19,5 psi al posteriore.
Le previsioni meteo per il weekend australiano parlano di una possibilità di pioggia per il solo venerdì, mentre al sabato ed alla domenica i piloti dovrebbero poter contare su una pista asciutta. Le temperature saranno invece nell’ordine dei 27° di media.
Gli appassionati di F1 saranno costretti a puntare le sveglie presto nel corso di questo weekend. Il GP d’Australia infatti, visibile in diretta su SkySport F1 HD (canale 207) ed in differita sui canali RAI, ha un fuso orario non proprio comodissimo per il vecchio continente. Ecco gli orari del weekend:
Venerdì 24 marzo
- 02:00 – 03:30 -> FP1 | diretta su SKY, differita su RAISport 1 a partire dalle 08:30
- 06:00 – 08:30 -> FP2 | diretta su SKY, differita su RAISport 1 a partire dalle 15:00
Sabato 25 marzo
- 04:00 – 05:00 -> FP3 | diretta su SKY, differita su RAISport 1 a partire dalle 12:20
- 07:00 – > Qualifiche | diretta su SKY, differita su RAI 2 a partire dalle 13:45
Domenica 26 marzo (e ricordatevi del cambio dell’ora!)
- 07:00 – > GP Australia | diretta su SKY, differita su RAI 1 a partire dalle 14:00