Abbiamo partecipato a una sessione di domande tra stampa e membri di Ferrari. Dopo le parole di Pier Guidi e Fuoco, ecco l’intervista a Giuliano Salvi, Ferrari GT & Sports Race Cars Race & Testing Manager.
“Come vi state trovando nella pista di Imola?”
Giuliano Salvi: “stiamo lavorando su diverse cose. Non dovrebbe essere il nostro tracciato favorito ma dobbiamo chiudere un po’ il gap, il campionato è lungo. Abbiamo visto anche in Qatar, alla fine devi riuscire ad arrivare alla bandiera a scacchi. Uno degli obbiettivi di quest’anno è lottare per il campionato. Anche se non andiamo per vincere in ogni pista, dobbiamo segnare punti ed esserci”
“Quindi migliorare nei circuiti dove non andate bene?”
Salvi: “Esattamente, esattamente, e qua è un tracciato ancora differente, peculiare confrontato al resto, qualcuno la chiama la Monaco dell’Endurance, e credo sia una definizione molto precisa, perché la posizione in pista è fondamentale, il tracciato è stretto, quindi superare è veramente difficile. Non è facile, non hai DRS o altre cose e quindi è complicato. E il riscaldamento delle gomme è molto importanti, con queste basse temperature. È una pista con un sacco di frenate e accelerazioni ma l’energia che riesci a portare nelle gomme non è grande“
“E la superficie della pista?”
Salvi: “Non è un circuito difficile per le gomme, anzi faticano a entrare in temperatura. Cruciale portarle in finestra, soprattutto dopo i pit stop, rientrando in pista portarle in temperatura con tutte queste GT3 da gestire, sarà una gara difficile per i piloti”
“Ci aspettiamo un sacco di FCY”
Salvi: “Eh io è meglio che non dica più niente su questo tema, perché ho detto lo stesso del Qatar e poi non è successo niente. Avevo detto ai ragazzi “sicuramente sulla parte ventosa si rischia, con le GT3″ e poi alla fine dopo dieci ore in cui non ci son stati episodi mi son sentito un po’ deluso, ho pensato che forse non sono granché a leggere le situazioni”
“Qua abbiamo molta più ghiaia fuori dalle curve”
Salvi: “E i muri sono veramente vicini. Stavamo facendo la track walk l’altro giorno, e ci siamo detti che è proprio un circuito old style, gli errori qua non sono concessi, sarà una gara molto tesa, come la qualifica. Credo che la definizione di Monaco dell’endurance non suoni male affatto”
“Parlando di BoP, avete capito cos’è successo in Qatar, e del massimizzare quello che potete produrre”
Salvi: “Per il mio punto di vista non abbiamo fatto un bel lavoro come team, ora abbiamo avuto un mese di tempo e abbiamo lavorato su noi stessi per cercare di fare un lavoro migliore. Non siamo riusciti a sfruttare la macchina, a volte sai non vinci ma sai di aver fatto la migliore prestazione possibile, tipo Bahrain l’anno scorso, abbiamo sfruttato appieno l’auto e fatto podio, ovviamente Le Mans nella scorsa stagione! Ci sono gare dove siamo fieri di noi stessi. Qatar… avremmo dovuto fare un lavoro migliore.
“Problemi della squadra, dei piloti?”
Salvi: “Direi in generale, riniziare la stagione, nuove persone nel team, esordienti, anche perché come organizzazione questo campionato sta crescendo molto di livello, nel livello dei professionisti utilizzati anche, dobbiamo alzare il livello, tutti stanno alzando il livello. Sfidarsi con Lamborghini, Porsche, Cadillac, Toyota ovviamente, come dimenticarla. Intendo dire che i migliori costruttori al mondo sono qui e credo che in questo mese noi ci siamo concentrati su noi stessi, e sul fatto che dobbiamo fare i compiti a casa.”
“Riguardo al consumo di gomme, non è sempre stato un vostro punto di forza, pensare possa essere buono qui?”
Salvi: “Forse questo è un po’ un mito, non concordo del tutto. Perché forse era così all’inizio della stagione l’anno scorso, eravamo un team giovane, e con molto lavoro da fare. Ma anche in Qatar quest’anno, la 499P andava bene con le gomme“
“Tipo al Fuji l’anno scorso, l’auto gestiva male le coperture”
Salvi: “Sì questo è vero, ma Bahrain non è andata male e in Qatar ci abbiamo lavorato molto, si vede. Non siamo riusciti a fare il meglio, anche per i drive through e fattori separati dalle gomme. Se guardi alla prestazione delle coperture non è andata male per niente. Siamo confidenti che stiamo andando nella giusta direzione e poi qua a Imola non è un posto dove hai problemi con le gomme. Come dicevamo prima non è un posto dove stressi le gomme, anzi il riscaldamento delle stesse sarà un problema”
“Riguardo il BoP, il power gain sopra i 210 km/h, non è in uso qua, lo avete provato in Qatar vero?”
Salvi: “Sì è stato testato in Qatar, abbiamo collaborato con la federazione, hanno richiesto alcuni test e li abbiamo fatti. Dal nostro lato ha funzionato, ma bisogna capire da parte loro quando lo vorranno applicare. Al momento non abbiamo ricevuto aggiornamenti in merito. Da parte nostra comunque è solo un qualcosa che dovremo gestire”
“Avrebbe senso averlo in opera per Le Mans? E Spa potrebbe essere una gara per provarlo?”
Salvi: “Sì potrebbe, ma comunque da parte nostra è solo una limitazione esterna con cui dobbiamo avere a che fare, per la quale dobbiamo seguire i loro comandamenti”
“Vi hanno detto perché non è stato introdotto qui?”
Salvi: “No non ci han detto nulla a riguardo, ma comunque vedremo quando arriverà, abbiamo tante altre cose da tenere d’occhio e implementare sulla nostra macchina, ad esempio nelle curve a bassa velocità, il riscaldamento delle gomme. Quindi non ci siamo concentrati su cose esterne, non voglio neanche che i ragazzi si concentrino su cose esterne”
“Quando dici che non avete massimizzato la macchina in Qatar, pensi che non avete trovato il setup giusto?”
Salvi: “No parlavo più di massimizzare il risultato finale, cioè, abbiamo ricevuto un drive through per aver tagliato una linea bianca, queste cose qua, non abbiamo massimizzato il risultato finale, ma la macchina andava bene. Ci sono stati alcuni episodi, il modo in cui li abbiamo gestiti. A livello operativo avremmo potuto fare un lavoro migliore, come squadra in generale. Hai alcune gare dove sei completamente contento e altre, la maggior parte, dove non sei felice. Noi siamo Ferrari, dobbiamo sempre primeggiare, non è nel nostro DNA accontentarci di performance mediocri”
“Avvertite più pressione qui?”
Salvi: “Beh, considerando che qua il circuito è intitolato a Enzo e Dino Ferrari, voglio dire, è parte della nostra storia. Abbiamo sempre avvertito come Imola fosse un po’ una estensione della fabbrica di Maranello. Quindi sì in Italia, più che pressione, è una spinta. Perché vogliamo avere una bella gara davanti ai nostri tifosi. Ovviamente è una delle 8 gare del campionato, perciò come il nostro management ha già espresso, il nostro obbiettivo è essere competitivi sull’intero campionato. Non è che ci siamo impegniati meno al Fuji, anche se poteva sembrare” (ride)
“Vi aspettate un momento speciale qui”
Salvi: “Siamo più vicini a casa che andare a Sebring o al Fuji, è un circuito dedicato al nostro fondatore e a suo figlio, è un posto speciale ovviamente”
“Hai una preferenza per Imola o Monza, per la gara italiana del WEC?”
Salvi: “Sicuramente… entrambe!”
“Mugello?”
Salvi: “Eh beh il Mugello sicuramente, anche, è parte della storia Ferrari. Avere più gare qui da noi, ma in generale avere più gare nella stagione sarebbe bello, ma questa è una opinione personale. Adesso abbiamo davvero un bel campionato, penso che se vai in griglia e vedi che gruppo di avversari abbiamo, è impressionante. È una nuova golden era dell’Endurance. Questo è un mio pensiero da fan, è molto entusiasmante”
“Parlando di conoscenza della macchina, a che punto siete, ad esempio in confronto a un anno fa? 99%?”
Salvi: “No, 99% no di sicuro. Certamente dopo la stagione intera dell’anno scorso abbiamo fatto una revisione della nostra macchina, perché abbiamo potuto vedere la macchina in contesti molto vari. È stato molto interessante per noi, perché ora credo che dopo circuiti veloci, rettilinei, circuiti lenti, il Fuji con il suo layout, penso che abbiamo una idea chiara di quali siano le nostre forze e le nostre debolezze. Questo è qualcosa che noi abbiamo diagnosticato e abbiamo cercato di lavorare sui nostri punti deboli, e speriamo di poter vedere i risultati già da questa gara. Non direi 99%, abbiamo ancora molto da comprendere, ti direi che l’80% della macchina ci è chiaro ora.”
“Ok, quindi qual è questo 20% che manca”
Salvi: “Hahaha humor molto inglese. Eh non è facile, Imola è una pista molto particolare, l’anno scorso non era nel nostro campionato, quindi scopriremo la nostra macchina in un tracciato diverso. Al momento non so se riusciremo a coprire tutta questa serie di caratteristiche, probabilmente la settimana prossima rivedendo tutti i dati potrò dirti se la percentuale è aumentata o no dal 80%. Di sicuro, un layout così non lo abbiamo trovato da nessuna parte nel 2023. Quindi questo gap è ancora da capire”
“Pensate ci siano altri circuiti dove le curve a bassa velocità vi possano creare delle difficoltà?”
Salvi: “Beh il Fuji potrebbe essere una, dipende da come andrà qua. Stiamo aggiungendo qualcosa per migliorare la nostra macchina, e vedremo se è efficace o meno… lo scopriremo presto”
“Riguardo a procedure e gestione, cosa avete cambiato dall’anno scorso?”
Salvi: “Abbiamo più o meno rifinito tutto, è stato un processo molto lungo. Siamo ora un team grande, e poi ovviamente in inverno c’è una rotazione di personale, qualcuno decide che vuole spostarsi a lavorare solo da casa, ci sono dei nuovi ingressi, persone nuove con alto potenziale ma non ancora completamente introdotti in squadra. Abbiamo provato a lavorare un po’ su tutto, ma tutti i messaggi vengono ben distribuiti nel team, anche semplici messaggi tipo comunicazioni radio. I nuovi ragazzi ovviamente mettono in campo tantissima passione, perché sono persone assunte da Ferrari e ci mettono tanto del loro. Magari a volte parlano più a gesti che con le comunicazioni, e su questo devono essere più efficaci. A volte non è così facile, magari per un inglese è più semplice, ma noi dobbiamo lavorare anche su questo tipo di approcci, fa parte del gioco. È una delle cose dove devi crescere. Sono molto contento del team, professionalmente è su un grande livello, ma noi come Ferrari non diciamo mai di essere arrivati a un obbiettivo, ci poniamo sempre goal più alti, un gradino sopra, fa parte della nostra filosofia nell’affrontare le cose”
“Coletta ha detto che la macchina non ha mai dimostrato il suo massimo potenziale. Concordi? Ci arriverete prima di iniziare poi a fare aggiornamenti?”
Salvi: “Come ho detto prima, ci sono delle percentuali, circa 80% lo conosciamo, il 20% sono cose che a volte dobbiamo controllare meglio. Qua ad esempio c’è un layout completamente differente e possiamo sfruttarlo per capire meglio quelle cose della macchina che non abbiamo ancora capito del tutto. Corriamo in piste diverse, registriamo tanti dati. Devi pensare che non abbiamo registrato dati per 50 anni, quindi ora c’è un server a Maranello che si sta riempiendo dal nulla. Lo scorso anno secondo me abbiamo fatto un bel lavoro, ma eravamo esordienti, la curva di apprendimento è nella fase verticale, ancora molto in verticale. Ovviamente, credo che ora per fortuna ci stiamo stabilizzando un po’, ma l’anno scorso ogni volta che affrontavamo un nuovo circuito apprendevamo un sacco di informazioni, e lo stesso sarà con Imola dopo questo weekend. Quindi questo è ciò che Antonello voleva dire, immagino, alcune cose ancora non le sappiamo, come correremo qua, non abbiamo corso su piste simili. Vogliamo migliorare, scopriremo come…”
“Nuove anche Austin e San Paolo”
Salvi: “Austin è un’altra pista, completamente differente, molto bumpy, abbiamo visto recentemente la MotoGP, mi sembrava di vedere un rally. È un circuito stupendo, ma con caratteristiche differenti. Vedremo la macchina su un tracciato dal fondo irregolare, quindi faremo un altro step per arrivare a quel 99%. Anche Interlagos sarà, con una pista in altitudine, un posto che ci darà feedback differenti.”
“Andrete a testare in queste due piste?”
Salvi: “No, a Interlagos non andremo, al COTA invece ci andremo, stiamo organizzando un test insieme ad altri team“
“Ma sarà un test ufficiale o privato con 30 giorni minimo di anticipo?”
Salvi: “Sarà fatto in precedenza, con molte altre squadre, praticamente tutti. Andremo ad Austin, stiamo ancora programmando ma sì sarà un test privato. Interlagos no, non faremo niente, e sarà un’altra sfida per scoprire un tracciato basandosi unicamente sui dati del simulatore. Così capiremo meglio i nostri modelli e i dati del simulatore. Tanto si può fare anche così, senza mettere le ruote a terra, e questo sarà quindi un altro step che riusciremo a fare, per completare tutte le variabili”
“Avrete dati dal simulatore F1?”
Salvi: “Siamo una unica azienda, il layout del tracciato è quello, insomma l’approccio ovviamente è differente ma…”
“Potete inserire i loro modelli nel vostro simulatore?”
Salvi: “Non darò informazioni su questo, perché penso facciano parte dei nostri segreti, ma ovviamente il tracciato è lo stesso, il provider dei dati dello stesso circuito, chi ci fa il laser-scan è lo stesso, quindi insomma… possiamo avere una buona collaborazione. Siamo una unica azienda”
“Tra qualche mese sarete a Le Mans, e…”
Salvi: “Ah, non lo sapevo! Grazie per averlo detto! (al suo collega a fianco) ora lo mettiamo nel calendario!” (risate generali di tutto il gruppo di giornalisti e uomini Ferrari)
“Come preparerete quella gara, a differenza di come avete fatto l’anno scorso? Avete cambiato un po’ la mentalità in confronto all’anno scorso”
Salvi: “No in realtà, penso che l’unica cosa che sia cambiata è che ora conosciamo meglio la nostra macchina. In più, l’anno scorso quando facevamo test, vedevamo già come la nostra macchina si comportava e c’era un certo livello di confidenza per Le Mans. Le paure erano più legate alla affidabilità, nuovo team, con pochi chilometri, quindi erano quelle le nostre preoccupazioni maggiori, tutti nuovi in una esperienza nuova, quest’anno affronteremo le gare 2024 con una crew che sa cosa deve fare in una 24 Ore, piccole cose come ruotare lo staff, organizzarsi, coprire tutti gli aspetti dell’auto. Lavoreremo con lo stesso schema di lavoro, perché penso che sia stato di successo. In cima a questo, siamo più confidenti nella macchina. Quindi non direi che la affronteremo in maniera differente. Onestamente stavo facendo il planning dopo il Qatar e su molte cose abbiamo fatto copia incolla, sul come affronteremo Le Mans. Come diciamo in Italia, squadra che vince non si cambia. Sicuramente miglioreremo alcune cose, che magari l’anno scorso ci siamo resi conto che potevano essere ritoccate, ma niente di completamente diverso”
“Forse è troppo presto per dirlo ma sembra che, con molte più Hypercar e le GT3, ci siano gare diverse ora. Anche in confronto alle gare con le GTE l’anno scorso. Come cambia l’approccio a Le Mans in termini di strategie e organizzazione?”
Salvi: “Hai molto più avversari, quindi devi coprire molto di più tutte lo spettro di strategie. Ma se ci pensi le gare dell’anno scorso sono già state così. A Le Mans la Porsche era molto competitiva, poteva vincere senza problemi e incidenti, Cadillac anche ha avuto un incidente all’inizio ma erano davvero veloci. Toyota poi, come dimenticare, che è sempre dove ti aspetti. Già l’anno scorso a Le Mans Peugeot stava comandando la gara fino alla notte, molti di loro stavano effettivamente guidando la corsa a un certo punto, e non era solo una questione di differenti strategie. La Porsche era in testa fino al crash, quindi con più avversari sì sarà difficile, ma già l’anno scorso non è stata facile per niente! Bisogna stare attenti a coprire 2-3 auto in più dell’anno scorso, Lamborghini e qualche altra auto. Sarà veramente interessante, sono piuttosto sicuro, sono elettrizzato all’idea di tornare là. Sicuramente la nostra posizione è difficile, l’anno scorso esordienti e quest’anno… non direi che non ho pressione, cioè gestire il team Ferrari ti dà già l’essere sotto pressione incluso nel pacchetto. Ma sicuramente ci sono poi un sacco di ricordi della scorsa stagione, e voglio vedere cosa abbiamo migliorato con un anno in più di esperienza del team. Mi aspetto che alcune cose nel team siano più oliate”
“Quest’anno niente scaldoni per le gomme”
Salvi: “Questa sarà un’altra parte complicata, ma la abbiamo già avuto l’anno scorso una situazione simile, spero che non ci siano grandi problemi per noi o per gli avversari, perché non è mai bello vedere qualcuno che perde totalmente il controllo dell’auto. Già qui a Imola ci aspettiamo un po’ di difficoltà di comportamento delle gomme”
Fuori Traiettoria: “Riguardo ai processi e all’organizzazione, come gestite la terza macchina?”
Salvi: “È una organizzazione separata, sicuramente c’è un supporto totale da Maranello, e la macchina la conosciamo molto bene, quindi possiamo fornire molte informazioni, con gli ingegneri”
Fuori Traiettoria: “Voi potete vedere i loro dati?”
Salvi: “Assolutamente sì, è anche un buon modo per aiutarli. E poi oltre a questo considera che abbiamo due piloti ufficiali Ferrari nel team clienti, quindi è anche importante monitorarli, seguire la loro evoluzione. Yifei e Shwartzy sono due piloti giovani, ai quali siamo molto interessanti, quindi dobbiamo capire come si comportano e come approcciano questo nuovo mondo. Per Yifei c’era già la partecipazione nel WEC l’anno scorso, ma per Shwartzman è una esperienza nuova, quindi è bello seguirli e vedere che hanno un approccio completamente differente. Non dirò i dettagli ma davvero guidano in maniera completamente differente”
“Cosa intendi?”
Salvi: “Hanno un approccio totalmente diverso alla macchina, magari arrivano allo stesso tempo sul giro ma in due modi diversi, è molto interessante per noi questa cosa, perché hanno driving style veramente diversi”
“Robert è ancora un professore”
Salvi: “Ah, Robert è davvero un grande, lo conosco da vent’anni, a parte le questioni lavorative siamo amici, e ricordavamo giusto l’altra sera che abbiamo trascorso così tante notti in giro per il mondo a immaginare il futuro. Non è solo un pilota, è qualcosa di più, voi tutti sapete la sua storia e la sua carriera, cosa ha ottenuto. In tutti gli sport c’è il Federer, il Kobe Bryant, o altri in altri sport, e se pensi a lui e alla sua storia, e cosa è riuscito a fare col ritorno in F1, non posso che dire chapeau.”