Alla vigilia del weekend della 6 ore di Imola abbiamo avuto il piacere di intervistare Valentino Rossi, pilota ufficiale BMW e pronto a dare battaglia alle altre LMGT3 condividendo il sedile con Maxime Martin e Ahmad Al Harthy. Il Dottore ci ha rivelato le sue sensazioni riguardo alla gara di casa, valida come seconda tappa della stagione WEC 2024, parlando anche di BoP, progressi al volante e…MotoGP!
Valentino Rossi è pronto ad affrontare la sua prima gara di casa nella stagione di un Mondiale corso su 4 ruote e, grazie al Team WRT che ci ha accolto nella sua Hospitality, ci ha espresso le sue emozioni e considerazioni riguardo la 6 ore di Imola. Circa 30mila saranno i tifosi ad riempire le tribune sul Santerno lungo i 3 giorni dedicati al WEC, di cui la gran parte sostenitori del #46. Situazione di certo non nuova a una leggenda come Vale, che comunque spiega: “Sono davvero molto felice per la presenza di tanti tifosi, e diciamo che la parte difficile del weekend è quella di spostarsi dall’hospitality al box! (ride, n.d.r.). Ma è sempre bello, anche se c’è più pressione. Due anni fa, quando avevo debuttato nelle corse in macchina nel GT World Challenge, l’avevo sentita parecchio perché non sapevo esattamente cosa avrei dovuto fare e come mi sarei comportato. Ma ora è molto più un supporto, una spinta; è molto meglio“
“In Qatar siamo arrivati in 4a posizione, abbiamo iniziato bene il Mondiale Endurance, ma vogliamo lottare per il podio“, ha proseguito Valentino. Il Dottore di Tavullia, però, ci ha spiegato che “in questo tipo di campionato non sai mai il tuo vero livello, soprattutto per il Balance of Performance. In MotoGP, ad esempio, già la settimana prima sai se sarai competitivo o no nella successiva gara. In ogni caso, punteremo sicuramente al podio!“
E a proposito di MotoGP, Rossi non si è risparmiato alcune considerazioni riguardo ad un possibile bilanciamento delle prestazioni tra le moto dei diversi costruttori: “Per me, quando mi sono approcciato a questo tipo di corse Endurance, il BoP è stato l’aspetto più difficile da gestire. In MotoGP ero abituato all’estremo opposto! Penso che sia importantissimo per questo tipo di campionato, perché permette a costruttori diversi con concetti diversi di competere assieme. Ma dal punto di vista del pilota è molto difficile da capire inizialmente; non deve comprendere il funzionamento tecnico, ma più l’aspetto agonistico. Cercano di mettere le macchine allo stesso livello: perché? Di solito quando arriviamo in circuito noi siamo abituati a spingere forte e basta! Una volta capito, però, comprendi come sia una cosa da dover gestire per poter vincere la gara in cui competono 9 costruttori diversi e dal punto di vista della guida non cambia molto. In ogni caso no, non lo applicherei in MotoGP“
Il Dottore non è l’unico a bordo della BMW M4 #46 gestita dal Team di Vincent Vosse, ma a condividere l’abitacolo ci sono anche l’esperto Maxime Martin e il veloce gentleman Ahmad Al Harthy. La difficoltà, dunque, è quella di settare la macchina per 3 piloti con stili di guida e caratteristiche differenti: “la macchina mi dà un buon feedback alla guida, risponde bene, ed è molto stabile nelle curve veloci e questo è molto importante. Noi 3 soffriamo però un po’ di sottosterzo, e a volte in generale una mancanza di grip. Quindi questi sono gli aspetti su cui lavoriamo ogni weekend per migliorarci, ma direi che in generale in gara ci troviamo abbastanza bene tutti e 3, abbiamo ritmo“.
Valentino è fiducioso riguardo all’esito della 6 ore di Imola, tracciato che già conosce in virtù della precedente esperienza maturata al debutto ufficiale nel GTWC Europe 2022, all’epoca con l’Audi R8 LMS GT3 dello stesso Team WRT. “Il tracciato di Imola è molto particolare: è stretto, è vecchio stile, se commetti un errore finisci in ghiaia o a muro“, ha specificato Rossi. “Ci sono anche molti cordoli da aggredire, quindi bisogna saltarci sopra nel modo più corretto possibile. Ma in generale il layout è davvero molto interessante, tecnico, con saliscendi; e mi piace!“
Un’esperienza diversa Vale la proverà invece nella prossima 24 ore di Le Mans 2024, grande obiettivo per lui (dopo il trionfo nella Road To Le Mans del 2023) alimentato dalla sfida del correre di notte sul Circuit de La Sarthe. E dallo sguardo e dal tono usato nell’intervista traspare tutta la voglia del #46 di sperimentare l’esperienza in terra francese: “Ho già corso di notte nella mia carriera a 4 ruote, nella 24 ore di Spa e nella 12 ore di Bathurst. Ma a Le Mans ho corso solo di giorno; sono stato nei circuiti di tutto il mondo, ma Le Mans (che conosco nella sua versione per le moto) è un’altra storia; mi piace perché si percorre praticamente tutto ad alta velocità, e questo lo rende davvero emozionante“