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Binder sul podio in Qatar: “Tanta usura, 2° posto ottimo per noi”





Brad Binder chiude il primo weekend del Mondiale MotoGP 2024 alle spalle del vincitore Pecco Bagnaia, inarrivabile per l’alfiere KTM. Comunque soddisfatto della prestazione, il sudafricano ha però sottolineato come la gestione degli penumatici sia stata critica e non gli abbia consentito di spingere come avrebbe voluto.

Gold & Goose / Red Bull Content Pool

Dietro un Bagnaia in forma strepitosa, sotto la bandiera a scacchi del GP del Qatar è passato 2° Brad Binder. Sulla sua KTM il sudafricano è stato protagonista di una gara di costanza e gestione, non potendo ambire a raggiungere la Ducati del due volte Campione del Mondo. Chiusa anche la gara principale in Qatar alle spalle del vincitore – come avvenuto nella Sprint Race del sabato – Binder, ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: “Il secondo posto oggi è un ottimo risultato per noi, così come quello di ieri nella Sprint; avevamo già notato ieri come ci fosse parecchia usura delle gomme, e oggi le ho dovute gestire dal giro 1. E’ stata una gara molto lunga, vedevo Pecco lì davanti e avrei voluto raggiungerlo, ma so che se avessi spinto non ce l’avrei fatta ad arrivare in fondo.

Sul ducatista, però, non manca di spendere parole dolci: “Mi sono congratulato con lui [Bagnaia, n.d.r.] perché ha fatto davvero un ottimo lavoro, e noi non possiamo far altro che continuare a lavorare.

Personalità, quella di Brad Binder, in Qatar ancora una volta in risalto – oltre che in pista – nel momento delle interviste. La sua determinazione, espressa nel desiderio di migliorare una KTM ancora non troppo costante, lo vede soprannominato all’interno del box “Wild One” (“Cagnaccio“). Sull’argomento, il sudafricano si è espresso rivelando: “Beh, forse ho due personalità! Una nella vita privata e una in pista. Comunque dò sempre il massimo per ottenere ogni risultato, e prima o poi metteremo assieme tutto per fare ancora meglio.

Dl punto di vista della gestione della gara, interpellato sul degrado delle gomme dovuto al setup della tua KTM oppure dal suo stile di guida, Binder ha spiegato con schiettezza: “Non è un segreto che la nostra KTM debba adattarsi a me e a Jack [Miller, n.d.r.], e sappiamo di usare più gomma rispetto agli altri. E’ difficile combattere allo stesso livello degli avversari, soprattutto come in questo caso; qui anche l’anteriore era andata. Dobbiamo lavorare per avere più grip e stressare di meno la posteriore per portarla alla fine, è quello che ci serve e quello che stiamo cercando di fare. Spero che i risultati arrivino presto.”





Tags : bindergp qatarmotogpmotogp 2024
Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.