Terzo nel primo giorno di test a Sepang, Quartararo resta coi piedi per terra ma intanto si gode i nuovi innesti italiani che hanno dato una nuova mentalità al team Yamaha MotoGP: “Ho accusato dei problemi su una novità. Ne ho parlato con Max Bartolini che mi ha detto che avrebbe trovato una soluzione subito e così è stato. Prima con i giapponesi sarebbe stato impossibile, avremmo direttamente accantonato la componente nuova.”
Terzo tempo per Fabio Quartararo nella prima giornata di test ufficiali della MotoGP a Sepang. 1’58”228 il tempo del pilota Yamaha, a meno di tre decimi dal primatista Martin. Un risultato tutto sommato incoraggiante per il nizzardo della Yamaha, che risulta di 1″3 più veloce rispetto al primo giorno test pre-stagionali del 2023, e sei decimi più veloce anche rispetto al Day-2 – complice una giornata già svolta nello Shakedown. “Il motore fortunatamente è meglio di quello dello scorso anno, ma ancora non ne abbiamo utilizzato tutto il potenziale. Oggi ci siamo dedicati molto sull’elettronica per capire come sfruttarlo al meglio, ma in generale patiamo la mancanza di grip” Ha detto alla stampa Quartararo.
Il #20 ha quindi spiegato questa situazione: “Se l’asfalto non ha aderenza soffriamo molto e l’elettronica provoca continui scuotimenti. Questo può essere accettabile sul singolo giro, ma quando devi affrontare una gara intera diventa difficile. L’obiettivo è migliorare il comportamento della M1 sia in termini di velocità che di gestione.” Quartararo però non si vuole illudere e tirerà le somme solo alla fine dei test: “per adesso stiamo raccogliendo informazioni per costruire una base da cui partire. Poi faremo i confronti con il vari assetti. Di certo stiamo provando cose come mai in passato e l’esito si sta rivelando discreto. In particolare qualcosa, che non svelo, ci ha aiutato a rendere la motocicletta meno scorbutica.”
Perché i progressi che hanno più fatto piacere a Quartararo sono più di natura umana che tecnica: i nuovi innesti arrivati da Ducati, e la partnership con Dallara, sembrano funzionare. “Con i nuovi innesti si lavora diversamente. L’atteggiamento è cambiato come dal giorno alla notte” dice Fabio. “Per esempio nello Shakedown ho accusato dei problemi su una novità. Ne ho parlato con Max Bartolini (Massimo, nuovo direttore tecnico Yamaha MotoGP, ex responsabile performance in Ducati ndr) che mi ha detto che avrebbe trovato una soluzione subito e così è stato. Prima con i giapponesi sarebbe stato impossibile, avremmo direttamente accantonato la componente nuova perché c’era sempre paura del cambiamento. La mentalità invece deve essere quella di adesso, abbiamo bisogno di rischiare” ha spiegato il Diablo, sfogandosi forse dopo anni di immobilismo tecnico. “Globalmente abbiamo fatto uno passo in avanti” ha detto Quartararo a conclusione della sessione media, “ma non abbiamo ancora una moto vincente. Ci stiamo dando da fare per questo e ce la faremo.“