Luca Marini chiude con un terzo posto anche la gara del Gran Premio del Qatar sul circuito di Losail: il pilota del team Mooney VR46 non riesce a concretizzare la strategia che si era prefissato, ma non indica la scelta della mescola anteriore come fattore determinante.
Dopo il terzo posto ottenuto nella Sprint Luca Marini ripete il risultato, finendo sul gradino più basso del podio anche alla fine dei 22 giri di gara del GP del Qatar: Marini, partito ancora una volta dalla pole position, ha scelto di montare la gomma soft all’anteriore (unico pilota assieme al duo Yamaha) avendo piani ben chiari che però non si sono realizzati: “L’obiettivo era quello di partire e andar via, sperando che Pecco e Martin si dessero fastidio: invece Pecco ha fatto una partenza incredibile, la sua moto ha qualche device extra in partenza e lui lo ha utilizzato benissimo. Stando dietro di lui mi si è scaldata tantissimo la gomma davanti ed ho sofferto un po’ all’inizio, poi ho gestito tutto il tempo.” Dal giro cinque al giro sedici Luca è rimasto in bagarre con Brad Binder ed Alex Marquez, una lotta a tre che alla fine ha visto trionfare il pilota del team Mooney VR46, ma che ha irreversibilmente compromesso le sue possibilità di vittoria. “Ho visto che Brad e Alex stavano utilizzando molto le gomme, ma non ne ho approfittato subito: per evitare il calo della gomma posteriore ho preferito gestire ed attaccarli quando erano in difficoltà. Peccato aver perso così tanto tempo con loro perché abbiamo veramente buttato via cinque giri, e quando li ho passati Pecco e Fabio erano già andati via.”
Il piazzamento in terza posizione è arrivato non senza un inconveniente che poteva rivelarsi determinante: “Fortunatamente avevo margine su Maverick, perché a sei giri dalla fine ho avuto problemi col comando del gas: non so se sia entrata della sabbia o dello sporco, cosa che in Qatar può succedere quando si resta in scia e tanta sporcizia viene alzata da chi ti precede, ma mi si era incastrato e non riuscivo a guidare bene“
Ai microfoni di Sky Sport Italia Marini conferma che la specifica della gomma soft portata da Michelin per questo Gran Premio è la medesima dell’anno scorso , e conferma anche a posteriori la scelta di utilizzare proprio questa mescola per la gara: “La scelta della soft l’ho fatta perché partivo in pole: se fossi partito in seconda o terza fila avrei messo anche io la hard, perché in una gara tutta in scia nel gruppo performa meglio rispetto alla gomma morbida, con cui la moto si muove molto e si rischia di fare front-lock. La mia scelta non la rimpiango ed è stata quella corretta in funzione della mia strategia, sono stato capace di adattare il mio stile di guida facendo funzionare la soft anteriore pur non trovandomi davanti con pista libera.”