La notte torrida del Gran Premio del Qatar a Losail ha messo a dura prova tutti i piloti, anche quelli più esperti, a causa delle temperature record registrate all’interno della vettura tra temperatura dell’aria, radiatore e motori. Una condizione a dir poco proibitiva per tutti i 20 piloti in griglia che a fine gara hanno rischiato di svenire e sono dovuti essere trasportati in ospedale per un check. Tra tutti, il fisico di Logan Sargeant non ha retto e l’americano è stato dunque costretto al ritiro per estrema spossatezza; qualcosa di inedito nella Formula 1 attuale.
Condizioni estreme a Losail
Oltre a Esteban Ocon che ha rimesso nell’abitacolo e Fernando Alonso che ha riportato ustioni di primo grado, Logan Sargeant, pilota americano della Williams, ha intrapreso la sfida Qatariota non curandosi del principio di influenza che lo ha accompagnato per tutto il weekend. Provando a riscattarsi per l’ennesimo DNF procurato nella Sprint Race, l’unico pensiero era quello di portare alla scuderia di Grove un buon risultato.
Con la testa al Gran Premio di Austin tra sole due settimane, dopo la conquista del Q3 a Monza non è riuscito a far girare nel modo giusto un weekend. La pressione è alle stelle, con i migliaia commenti negativi che ha ricevuto. Ma al rookie viene confermata la fiducia del proprio team principal James Vowles. “Stiamo lavorando con lui. Vogliamo che abbia successo, e lo vogliamo in macchina l’anno prossimo”, le parole di Vowles dopo il gran premio di Suzuka.
Ma tutto è andato ancora più storto, nel controverso Gran Premio del Qatar: dalla pioggia di sabbia in pista, ai cordoli piramidali e alle modifiche del tracciato che hanno portato la FIA a obbligare un numero definito di giri degli pneumatici e, conseguentemente, seri problemi di salute al finale della gara.
L’incubo per Sargeant
L’americano più di tutti a metà gara ha comunicato via radio di non sentirsi bene, dopodiché il team Williams gli ha offerto la possibilità di rientrare ai box.
Inizialmente ha rifiutato, insistendo sul fatto che fosse in grado di continuare. Quando il Team Principal James Vowles è intervenuto via radio per dirgli che non ci sarebbero stati problemi se avesse avuto bisogno di fermarsi, Sargeant ha riferito di sentirsi in grado di continuare.
Nonostante il coraggioso tentativo di continuare, alla fine Sargeant ha dovuto arrendersi. Ha comunicato via radio il bisogno di fermarsi, e le telecamere a bordo della sua auto hanno mostrato la sua guida irregolare mentre parlava delle sue difficoltà.
Ha lasciato passare lentamente molte auto per non intralciare gli altri, mentre nel terzo settore sono state addirittura esposte le bandiere gialle, perché il Direttore di gara ha notato la sua lentezza. Alla fine, è tornato ai box senza danni.
“Mi sono sentito male per tutta la settimana, e la disidratazione dovuta al caldo non mi ha aiutato. L’ultima cosa che volevo era ritirare la macchina, ma ho dovuto mettere la mia salute al primo posto. Mi dispiace per la squadra, che ha fatto un lavoro incredibile per tutto il weekend in queste condizioni. Sfrutterò la prossima settimana per recuperare completamente e tornare forte ad Austin”
Logan Sargeant, post GP Qatar
Un weekend che deve far riflettere
L’empatia riconosciuta dal team non è però pari a quella ricevuta dai social media. Perché i piloti saranno sì dei privilegiati, ma il loro è pur sempre un lavoro. Lavoro che non dovrebbe inficiare così pesantemente sulla salute fisica e mentale di una persona.
Come possono essere sopportabili per un essere umano 80 gradi centigradi nell’abitacolo di una monoposto? Delle volte ci dimentichiamo quanto i piloti non siano dei supereroi dotati di super poteri, in grado di subire qualsiasi cosa senza provare fatica. Certo, sono capaci di gareggiare a 300 km/h e subire forze G pari al triplo del peso corporeo, ma tutto questo deve essere supportato da condizioni adeguate.
Un epilogo quasi inedito, per un weekend alquanto insolito che farà parlare ancora per molto.