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Info, orari e record: guida al Gran Premio motociclistico del Giappone 2023





Il Motomondiale continua il proprio tour asiatico e lasciata l’India fa tappa a Motegi per il Gran Premio del Giappone 2023. Tornato in calendario l’anno scorso dopo due stagioni di assenza causa Covid, il tracciato del distretto di Kanto sarà un viatico importante per la stagione.

© Michelin Motorsport

A Motegi i piloti in lotta per il titolo della MotoGP e della Moto3 correranno all’insegna del “Vicini-Vicini” per il quattordicesimo evento stagionale. Dopo la tappa in Giappone resteranno ancora 6 GP da disputare, ma comincia ad essere fondamentale non commettere più errori come quello di Bagnaia al Buddh. Il Campione MotoGP in carica è incappato in una scivolata che ha fatto scendere il suo margine a soli 13 punti di vantaggio su Martin – e 44 su Bezzecchi.
In Moto3 c’è un duo al vertice, sono Holgado e Masia entrambi a 174 punti mentre chi li insegue, Sasaki che correrà in casa, dista appena un punto.
Più tranquillo Acosta, che viaggia con 39 punti di margine su Arbolino e 90 su Dixon.

Il circuito di Motegi è relativamente recente ma ormai icona del Motomondiale, che ci corre da quando i motori erano solamente a 2 tempi. Infatti, costruito dalla Honda stessa nel 1997, il circuito di Motegi ospita il Motomondiale dal 1999 quando fu sede del GP del Giappone. Dopo una breve parentesi come sede del GP del Pacifico è tornato teatro del GP nazionale dal 2004, con l’abbandono di Suzuka. Si tratta di una pista Stop & Go, molto vicina a Le Mans anche dal punto di vista delle temperature e della mutevolezza del meteo, sorgendo in una località montana nel distretto di Kanto, nella zona centrale del Giappone.

Twin Ring di Motegi

Il Mobility Resort Motegi circuit, conosciuto fino all’anno scorso come Twin Ring, è un importante complesso motoristico composto da due tracciati principali: un ovale da 2,5 km e il Road Course da 4,796 m su cui si tiene il GP del Giappone. In totale si contano 14 curve, 6 a sinistra e 8 a destra, e tra le tante curve lente si fanno notare la veloce 130R (curva 6) e le tecniche S-Curve (curve 7 ed 8). Il rettifilo più lungo del tracciato misura 762 metri ed è in discesa, ne conseguono il nome di Downhill Straight e le difficoltà nell’inserire la moto in curva 11. A Motegi è importante raddrizzare il prima possibile la moto, specialità di Dani Pedrosa. Non per niente, il samurai di Sabadel vanta 5 vittorie e 10 podi in 14 presenze a Motegi. A quota cinque vittorie fra tutte le Classi anche Marc Maquez, mentre è Honda con 10 successi la Casa con più vittorie in MotoGP su questa, sua, pista, 4 più di Ducati.

Una delle caratteristiche di questo tracciato sono le violente frenate, sia per il disegno stesso che per il manto stradale: questa pista vanta dei migliori asfalti al mondo. Inoltre 7 curve vanno affrontate dalle moto a meno di 100 km/h e sono intervallate da rettilinei di media lunghezza, rendendo difficile il raffreddamento dell’impianto frenante. Per queste ragioni in Giappone ai piloti della MotoGP viene imposto l’uso dei dischi freno anteriori da almeno 340 mm per la MotoGP, affiancati dall’anno scorso dall’opzione da 355 mm di diametro, sempre in carbonio.

Secondo i tecnici Brembo il Mobility Resort Motegi rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni, con 10 punti di frenata e una decelerazione media di 1,2 g. La frenata più stressante per l’impianto frenante è quella di curva 11 dove le MotoGP arrivano a 311 km/h. I piloti della top class frenano per 5,3 secondi, necessari a scendere a 81 km/h, con un carico sulla leva di 6,2 kg mentre le moto percorrono 240 metri e la pressione del liquido freno si impenna a 13,3 bar. ​ ​ ​

Complice la lunga assenza dal calendario per il Covid, molti record di questa pista sono stati fatti con gomme Bridgestone o motori Honda da 600 cc. Il record assoluto appartiene a Jorge Lorenzo e Yamaha, è l’1’43”790 che valse al maiorchino la Pole Position nel 2015; il record ufficiale è dello scorso anno, si tratta dell tempo di 1’45”198 segnato nel nono giro di gara da Jack Miller – poi vincitore del GP del Giappone 2022 per la MotoGP.
Per la Moto2 il record ufficiale è l’1’50”788 di Morbidelli, che risale al 2016 quando ancora c’erano i motori Honda, mentre per la Moto3 il record di Alex Marquez tiene duro dal 2014: 1’57”112.

© Yamaha Motor Racing

Il Gran Premio del Giappone 2023 sarà in diretta integrale per gli abbonati a SKY Sport o NOW. In alternativa è possibile vedere su TV8 la diretta della Sprint, con le gare domenicali in differita di 4 ore su TV8. In griglia di partenza sarà presente anche Cal Crutchlow: il tester della Yamaha gareggerà per il test team di Iwata, sfoggiando la splendida livrea dello YAMALUBE RS4GP Racing Team.
Di seguito, la programmazione del fine settimana:

Venerdì 29 settembre
02:00 Prove 1 Moto3
02:50 Prove 1 Moto2
03:45 Prove Libere 1 MotoGP
06:15 Prove 2 Moto3
07:05 Prove 2 Moto2
08:00 Prove Ufficiali MotoGP

Sabato 30 settembre
01:40 Prove Libere 3 Moto3
02:25 Prove Libere 3 Moto2
03:10 Prove Libere 2 MotoGP
03:50 Qualifiche MotoGP
05:50 Qualifiche Moto3
06:45 Qualifiche Moto2
08:00 Sprint MotoGP (12 giri)

Domenica 1 ottobre
03:40 Warm Up MotoGP
05:00 Gara Moto3 (20 giri)
06.15 Gara Moto2 (22 giri)
08:00 Gara MotoGP (24 giri)





Tags : gp giapponeMotegimotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.