Le qualifiche del GP del Giappone hanno visto Max Verstappen conquistare la sua nona pole position stagionale. Dove ha fatto il tempo e che passo gara hanno mostrato i piloti durante le FP2? Proviamo a vederlo in questa analisi delle qualifiche e prove libere del GP del Giappone di F1.
Dopo le difficoltà del weekend di Singapore la Verstappen è tornato immediatamente nella posizione dove ci aveva abituati e lo ha fatto mostrando un dominio a tratti imbarazzanti in alcuni tratti del circuito.
Analisi Qualifiche F1 GP Giappone
Verstappen in qualifica ha staccato di quasi sei decimi il primo degli inseguitori Oscar Piastri. La maggior parte del distacco è arrivata per praticamente tutti nel primo settore, dove Verstappen ha mostrato una superiorità imbarazzante. In alcune curve l’olandese è stato più veloce di anche 10 km/h rispetto al primo degli inseguitori. Dal grafico sottostante vediamo come Piastri perda molto nelle prime 5 curve dove l’olandese riesce ad essere intorno a 10 km/h più veloce dell’australiano. In curve 6 Verstappen fa un altro capolavoro dando un leggero colpo al freno, cosa che lo porta ad essere 7 km/h più lento delle McLaren a centro curva, ma gli permette di affrontare in pieno curva 7. Lo stesso approccio è stato usato solamente da Stroll e Bottas. Gli unici punti dove la McLaren guadagna qualcosa rispetto alla Red Bull di Verstappen sono in curva 9, ovvero quella prima di passare sotto al ponte, e all’ultima chicane.
Da primo grafico sottostante possiamo vedere la superiorità di Verstappen nella percorrenza del tratto finale delle esse iniziali mentre in quello sotto la percentuale di acceleratore usato in curva 7.
Anche Leclerc, come Piastri o come il resto del mondo, perde molto nel primo settore. Notiamo anche come Leclerc rimanga in sesta marcia da curva 3 a curva 7 mentre Verstappen scali in quinta in curva 6 proprio per uscire più velocemente in curva 7 che affronta in pieno. Nel resto del giro la Ferrari riesce a tenere bene il passo della Red Bull facendo valere le sue buone doti di efficienza aerodinamica.
La superiorità di Verstappen è talmente ampia che ha poco senso paragonarlo con gli altri, quindi usiamo Piastri come paragone per il resto dei grafici. La McLaren guadagna quel decimo di vantaggio che ha sulla Ferrari nel primo settore, in particolare tra curva 3 e 4. Per il resto del giro le due macchine si comportano in modo abbastanza simile, segno che McLaren è molto migliorata per quanto riguarda l’efficienza aerodinamica e Ferrari ha guadagnato qualcosa nelle curve veloci. Tra le due macchine non c’è più quella differenza di caratteristiche che avevamo visto a Silverstone dove McLaren era molto più veloce nelle curve ad alta velocità e Ferrari sui rettilinei.
Tra i top team Mercedes è stato quello più in difficoltà sul giro di qualifica. Il team di Stoccarda perde nel confronti della McLaren sia nelle curve veloci che in rettilineo. In particolare sul dritto la monoposto tedesca è stata addirittura la più lenta sullo schieramento venendo staccata di 9 km/h dalle Red Bull e di 6 km/h da McLaren e Ferrari.
Passo gara FP2 GP Giappone
Passando al passo gara, partiamo proprio dai tre team che sono sembrati tra i più in forma tra le bellissime curve dello storico tracciato giapponese: Red Bull, Ferrari e McLaren. Nel corso delle FP2 Max Verstappen ha effettuato la simulazione di gara con gomme C2 sperimentali, una mescola che dovrebbe avere leggermente più grip della C2 attuale che su questo tracciato è la media. Le due McLaren hanno fatto la simulazione con gomme soft, le due Ferrari con le medie e Perez con l’altra Red Bull ha usato anche le medie. Nonostante le differenze di mescola c’è stato un degrado considerevole su tutte e tre le vetture: i tempi si sono alzati di circa 1.5 secondi nell’arco di circa 7-8 giri. I tempi della Ferrari sono sembrati alzarsi più velocemente di quelli dei rivali salvo poi tornare su crono accettabili dopo un giro di raffreddamento. I due piloti della scuderia di Maranello infatti hanno iniziato entrambi sull’1:37 alto con gomme medie per poi arrivare entrambi intorno all’1:39.5 nel corso del sesto giro per poi rimanere intorno all’1:39, con Leclerc che è apparso 1-2 decimi al giro più veloce del compagno di squadra. Max Verstappen invece, autore del migliore long run di giornata ha iniziato a girare con un impressionante 1:36.5 per poi arrivare sull’1:38 basso. Nonostante il pesante distacco inflitto ai rivali a inizio e fine run l’olandese ha girato nella parte centrale dello stint su tempi circa mezzo secondo al giro più veloci rispetto a quelli di Ferrari e McLaren. Perez invece ha iniziato su tempi simili a quelli della Ferrari, ma ha tenuto tempi 1-2 decimi più veloci di quelli dei due piloti di Maranello a parità di mescola. In casa McLaren invece Lando Norris ha effettuato un ottimo run con gomme soft partendo sull’1:37 basso per arrivare all’1:38 alto al nono giro, probabilmente il secondo migliore in assoluto dopo quello di Verstappen. L’inglese ha anche fatto segnare un 36.9 con gomme medie dopo la sosta, un tempo buono considerata la macchina più leggera. Tempi più altalenanti e incomprensibili per Piastri, che ha fatto segnare qualche 1:37.5 alternato a tempi più alti. Riassumendo Perez e le McLaren sembrano un gradino sopra alle due Ferrari per quanto riguarda il passo gara.
Alonso su Aston Martin e le due Mercedes hanno effettuato le simulazioni di gara con le soft come le McLaren, ma sono apparsi più lenti delle monoposto di Woking. In particolare Alonso e Russell hanno girato praticamente sugli stessi tempi partendo dall’1:37.5 fino ad arrivare all’1:39.5 dopo 7 giri. Ancora più in difficoltà Hamilton, che ha girato sopra l’1:38.5 per tutti i suoi 5 giri di simulazione gara dopo aver effettuato un tentativo aggiuntivo di qualifica. Tempi lenti e costanti invece per le Alpine: sia Ocon che Gasly hanno girato tra l’1:39 e l’1:40 durante i loro run.
Tra i team di ultima fascia Haas è stata ancora una volta quella più in difficoltà con il degrado gomme: i suoi due piloti sono stati i primi a sfondare il muro dell’1:40 nel corso del long run. La lotta tra Alfa Romeo, AlphaTauri e Williams sembra invece molto serrata, anche se risulta difficile stabilire una gerarchia dal momento che hanno girato con mescole diverse. Possiamo però dire che gli unici due a non essere saliti troppo sopra l’1:39 sono stati Bottas e Sargeant, i due piloti che hanno utilizzato la mescola dura: probabile che più di qualcuno a fondo classifica decida di partire con questa mescola in attesa della sosta dei rivali più avanti.