Nel corso dell’E-Prix di Roma, abbiamo raccolto le dichiarazioni dei primi tre classificati di Gara 2, ossia Jake Dennis, Norman Nato e Sam Bird. Ecco cosa c’hanno detto.
È stata sicuramente una gara decisiva per il campionato quella domenicale di Roma. Terz’ultima della stagione, la corsa capitolina ha visto l’incidente tra Nick Cassidy (in quel momento leader della classifica) e Mitch Evans (terzo), con i due neozelandesi che hanno chiuso a secco. Ad approfittarne è stato Jake Dennis che, dopo aver conquistato il bottino pieno, ossia pole, vittoria e punto per il giro veloce, si presenta al round di casa a Londra, ultimo stagionale, con ventuno lunghezze di vantaggio su Cassidy e trentuno su Evans, e la possibilità di chiudere la partita già nella gara del sabato. Una bella sensazione per lui, e infatti l’inglese dell’Andretti si è presentato ai nostri microfono molto soddisfatto, anche per essere tornato alla vittoria a sei mesi di distanza dall’ultima, conquistata a gennaio nel primo round stagionale in Messico: “Mi era mancata la sensazione delle vittoria, come a tutti, credo che solo Max Verstappen non abbia questo problema (ride, ndr). Però sì, è passato un sacco di tempo dal Messico, e vincere in un circuito come quello di Roma è davvero speciale. Non abbiamo cambiato molto rispetto a ieri, non c’è stato nessun errore né da parte mia che dal team, e questo c’ha permesso di conquistare una vittoria perentoria. Per quanto riguarda il titolo, non penso di poter vincere già in Gara 1, il mio obiettivo è quello di non fare danni, fare un weekend pulito, qualificarmi davanti e andare forte”.
Soddisfatto anche Norman Nato, giunto secondo al traguardo, risultato che ha rappresentato il primo podio per la Nissan quest’anno e come costruttore solitario: fino al 2022 il team godeva infatti del supporto della DAMS, ma da questa stagione è al 100% ufficiale. Nato, che è stato anche protagonista di un contatto con Jake Dennis, si è espresso così ai nostri microfoni: “Abbiamo già fatto vedere in diversi tracciati di avere un buon pacchetto, sappiamo dove dobbiamo migliorare, soprattutto in gara e con l’efficienza rispetto agli altri, mentre sul giro secco eravamo andati forti a Portland, a Giacarta e a Monaco. Sapevamo che questo tracciato si sarebbe potuto adattare alla macchina per il singolo giro, ma c’era il fattore del degrado delle gomme per via delle temperature, è qualcosa in cui la nostra macchina soffre ancora un pochino. Ma alla fine, Roma come Portland è un tracciato molto veloce in cui ci troviamo bene”.
“In merito al contatto con Dennis, non avevo intenzione di andare in testa in quel momento, perché ovviamente quando sei in scia risparmi energia. Le Jaguar e le Porsche sono più veloci di in gara, hanno più efficienza; ho cercato di rimanere nel target del consumo, solo che andavo avanti e mi sono detto ‘Sono veloce’, quindi ho pensato che forse avrei dovuto andare davanti, aprire il gap e prendere l’Attack Mode. Ho provato in quel punto perché vedevo che lui alzava il piede presto per risparmiare energia, ho provato ad andare, ma quando mi ha visto ha chiuso. Siamo stati fortunati entrambi. Il danno all’ala un pochino ha influenzato, specie nelle curve, avevo un po’ di sottosterzo, ma alla fine andava bene. A Londra onestamente spero di ottenere punti in entrambe le gare, non è che siccome abbiamo ottenuto un podio qui possiamo lottare per ciò a Londra, anche se ovviamente ci speriamo. Non lo so in questo momento, tutti i circuiti sono diversi”.
Infine, ottima prestazione anche per Sam Bird, terzo, che così ottiene una piccola rivincita dopo il tremendo incidente che l’aveva visto protagonista sabato. L’inglese della Jaguar ha però spiegato come nel complesso, il weekend non sia stato strabiliante, facendo la media delle due gare: “Abbiamo avuto un buon ritmo e decisamente è andata meglio di ieri. Guardando il weekend nel complesso però non direi ‘Wow, è fantastico’, perché non è così, sono soddisfatto di essere andato bene rispetto a ieri. A Londra mi aspetto di finire entrambe le gare in top 5, sperando che anche Mitch faccia lo stesso, se riuscissimo a fare lo stesso come team potremmo fare ottime cose”.