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Indycar: Lundgaard trionfa nel GP di Toronto davanti ad un eroico Palou e ad un ottimo Herta





Christian Lundgaard trionfa nel GP di Toronto trovando così la sua prima vittoria in Indycar al termine di una gara condotta molto solidamente. Alle spalle del danese si piazzano Alex Palou, autore di una corsa eroica conclusa con l’alettone anteriore quasi completamente staccato dalla monoposto, e Colton Herta. Male Power ed Ericsson, che perdono molte posizioni nell’ultimo giro per effettuare uno Splash and Go a causa di un consumo eccessivo di carburante.

IndyCar toronto
© Chris Owens

Dopo aver ottenuto la pole position nel corso della giornata di sabato, Christian Lundgaard conferma la posizione conquistata in qualifica vincendo il GP di Toronto, sua prima vittoria in carriera in Indycar. Il danese ferma così a 3 la striscia consecutiva di vittorie (Detroit, Road America e Mid-Ohio) di Alex Palou: il mattatore del campionato 2023 è comunque protagonista di una gara superba, che lo vede concludere al secondo posto dopo essere scattato dalla 15^ piazza, tagliando il traguardo con l’alettone anteriore rotto e il serbatoio quasi vuoto. Solida gara per Colton Herta, che completa il podio recuperando dal 14° posto grazie ad una strategia azzardata ma efficace, al pari di quella del #10 del team Chip Ganassi.

Ai piedi del podio troviamo Scott Dixon e Joseph Newgarden, mentre chiude solo 6° McLaughlin dopo essere scattato al fianco di Lundgaard ad inizio gara. Degna di nota la corsa di Graham Rahal, che, dopo essere scivolato in ultima posizione a causa di in un incidente al primo giro, taglia il traguardo in nona posizione. Gara invece da dimenticare per Ericsson e Power – rispettivamente 11° e 14° alla bandiera a scacchi – costretti ad uno Splash and Go ad un giro dalla fine per non aver risparmiato correttamente il proprio carburante nel corso delle fasi finali della corsa.

La gara è ricca di colpi di scena, sorpassi al limite e strategie variegate, anche per merito di ben 3 caution chiamate durante la gara, di cui una nel corso del primo giro e due una consecutiva all’altra intorno alla metà del GP. Nonostante la mancata vittoria, Alex Palou continua ad allungare sugli inseguitori in classifica generale, dato che Lundgaard non era uno dei suoi diretti concorrenti: il catalano si trova ora al comando con 417 punti, ovvero ben 117 lunghezze di vantaggio su Scott Dixon. La lotta per il secondo posto è invece molto più serrata, con Newgarden a quota 291, seguito da Ericsson a 275 e da O’Ward a 274.

Cronaca della gara – GP di Toronto

La prima fila del GP di Toronto è composta da Christian Lundgaard, alla sua seconda pole position stagionale, e Scott McLaughlin, che non riesce ad insidiare il danese alla partenza del 10° round della Indycar 2023. Dietro di loro si danno battaglia O’Ward ed Ericsson, che potrebbero avere una buona occasione per recuperare punti in classifica su Alex Palou, costretto a partire 15° a causa della pioggia che ha colpito il tracciato nel corso delle qualifiche. Poco dietro al catalano si innesca un incidente che vede coinvolte ben 8 vetture: Harvey perde la vettura in ingresso di curva 1 e colpisce gli incolpevoli Hunter-Ray e Blomqvist che sbattono contro il muro, venendo poi tamponati da De Francesco, Ferrucci, Rossi, Pedersen e Rahal. Tutti i piloti coinvolti escono incolumi, ma solo alcuni riescono a rientrare in gara, tra cui segnaliamo Graham Rahal che, essendo riuscito a frenare per tempo, decide di fare retromarcia e sfruttare la via di fuga per rientrare in pista oltre l’incidente, percorso che poi tutte le vetture percorreranno mentre le macchine incidentate vengono recuperate dai mezzi preposti.

L’incidente al primo giro del GP di Toronto

Da osservare la scelta delle strategie di gara, infatti Lundgaard, O’Ward, Kirkwood, Rosenqvist, Armstrong, Newgarden e Malukas decidono di cominciare la corsa montando gomme a mescola morbida, mentre il resto della griglia opta per pneumatici duri. Vedremo se questa decisione avrà conseguenze sul risultato al termine del GP di Toronto, con i piloti citati che sicuramente effetuerrano il pit stop con grande anticipo rispetto a tutti gli altri.

Giro 10/85: sventola la bandiera verde e riparte il GP di Toronto, con Palou che subito passa Colton Herta per la 12^ posizione, ma poi esagera nel cercare il sorpasso anche su Grosjean e subisce così subito il contro-sorpasso da parte dello statunitense. Nel gruppo di testa tutti mantengono la propria posizione, con Lundgaard che vorrà provare a sfruttare il vantaggio di mescola per mettere del distacco tra sé e i suoi inseguitori.

Al giro 17 si apre la finestra dei pit stop per i piloti che sono partiti con gomma morbida: il primo a fermarsi è Marcus Armstrong, seguito da Rosenqvist al giro successivo e da Newgarden e Kirkwood alla 19^ tornata. Nel giro successivo si ferma il leader della corsa Christian Lundgaard, che aveva accumulato un vantaggio di circa 4 secondi su Scott McLaughlin. Il danese rientra 11° appena alle spalle di un pacchetto di mischia guidato da Veekay, dietro al quale si danno battaglia Castroneves e Ilott; tutti questi piloti montano gomma dura e si fermeranno presumibilmente intorno al 30° giro, quindi il #45 del team Rahal dovrà superarli in fretta se non vuole perdere troppo tempo nei confronti del rivale McLaughlin, ora al comando della corsa. Al 21° giro si ferma anche O’Ward per passare alle gomme dure, completando così i pit stop dei piloti partiti con gomma morbida.

Giro 30/85: sorpasso sensazionale di Alex Palou ai danni di Romain Grosjean: il leader del mondiale esce di traverso da curva 4 e sfrutta il posizionamento della sua vettura per sorprendere l’ex F1 alla staccata della successiva curva 5. Nel corso del giro successivo il catalano passa anche Colton Herta, e mette nel mirino Will Power, su cui deve recuperare 5 secondi. Nel frattempo Lundgaard si libera in rapida successione di Ilott, Castroneves e Veekay.

Il sorpasso capolavoro di Palou su Grosjean

La prima sosta tra i piloti partiti con gomma dura è quella di Romain Grosjean al giro 33, seguito da Herta al giro successivo: entrambi passano alla mescola morbida. Nelle posizioni di testa McLaughlin sta tenendo un buon ritmo, staccando Ericsson e Dixon di oltre 6 secondi, quando decide di fermarsi nel corso del giro 35: all’uscita dai box il #3 si trova appena davanti ad O’Ward ed è invece staccato di 5 secondi da Lundgaard; questo gruppetto occupa ora la 5^, 6^ e 7^ posizione, in attesa degli altri pit stop. Dopo la sosta di Ericsson al giro 36, rientrano in pit lane contemporaneamente al giro successivo Dixon, Power e Palou, che grazie ad un ritmo sensazionale si trova ora negli scarichi del #12 avendogli recuperato circa 1 secondo al giro.

La nuova top10 quando tutti i piloti hanno effettuato il primo pit stop vede Lundgaard al comando con 6 secondi di vantaggio su McLaughlin, seguito a ruota da O’Ward; più staccato il secondo gruppo con Kirkwood davanti ad Ericsson, Newgarde, Power, Dixon, Palou e Rosenqvist. La situazione gomme vede una totale inversione rispetto alla scelta della partenza: chi aveva cominciato la gara con gomma morbida è ora passato alla dura e viceversa.

Giro 42/85: Grosjean perde il controllo della sua Andretti a causa di un presunto malfunzionamento allo sterzo e va a sbattere contro il muro, portando così i commissari di gara a chiamare la seconda caution della corsa. Nel corso del giro 45 effettuano il pit stop Kirkwood, Palou, Rosenqvist ed Herta: questi piloti dovranno essere molto bravi nella gestione del carburante da qui a fine gara, dato che mancano 40 giri ma lo stint ottimale prevedrebbe di percorrere 35 tornate con il serbatoio pieno.

Giro 46/85: la gara riparte e viene di nuovo chiamata in causa la caution: in uscita di curva 11 alla bandiera verde Kirkwood tampona Castroneves mandandolo in testacoda. Alex Palou, subito alle spalle del brasiliano, tocca leggermente il muro per evitarlo: la sua Chip Ganassi subisce un danno all’alettone anteriore, ma non sufficientemente grave da costringerlo a rientrare ai box per sostituirlo. Al giro 51, sfruttando la caution, si fermano ai box Lundgaard, O’Ward, Ericsson, Newgarden, Power e Canapino sconvolgendo così nuovamente l’ordine in classifica, che ora vede McLaughlin davanti a Dixon e Veekay, i quali devono ancora effettuare la propria sosta, seguiti da Kirkwood, Herta, Palou, Lundgaard, O’Ward, Ericsson e Power.

Giro 52/85: sventola la bandiera verde e subito Alex Palou passa in un colpo solo Colton Herta e Kirkwood, portandosi così al 4° posto, virtualmente primo dato che i primi 3 dovranno necessariamente effettuare un’ulteriore sosta. Nei giri successivi, notiamo come il danno all’ala anteriore di Palou non sia così superficiale come inizialmente immaginato: l’alettone piega leggermente verso destra e comincia a delinearsi una crepa sul muso della vettura #10, che rischia un cedimento improvviso. Lundgaard ne approfitta, e dopo aver passato Herta e Kirkwood comincia a mettere pressione al catalano.

Giro 61/85: si ferma McLaughlin un giro dopo Veekay, lasciando così la testa della corsa, ma il momento chiave della gara avviene nel corso del giro successivo: Christian Lundgaard compie un sorpasso da manuale ai danni di Alex Palou all’esterno in curva 3, portandosi così in testa alla corsa e a un passo dalla sua prima vittoria in Indycar, viste le difficoltà del diretto rivale tra gestione del carburante e alettone danneggiato.

Lundgaard passa Palou all’esterno e conquista la leadership della gara

Giro 62/85: Dixon effettua la sua sosta e rientra davanti a McLaughlin sfruttando l’overcut; ora Lundgaard non è più virtualmente al comando della corsa ma lo è fisicamente, ed entro il giro 70 accumula un vantaggio di 5 secondi su Alex Palou, tallonato da Herta e Power. Più staccati troviamo O’Ward, Ericsson e Newgarden.

Quando mancano 10 giri al termine della gara, Christian Lundgaard è saldamente al comando, mentre peggiora la condizione dell’alettone di Alex Palou, costretto a rallentare e a difendersi dai pressanti attichi di Colton Herta, che non deve però dimenticarsi di dover anche lui risparmiare carburante in vista delle fasi finali di gara, cosa che potrebbe andare a vantaggio della difesa del #10.

Giro 80/85: Lundgaard ha accumulato 10 secondi di vantaggio su Palou, e nulla sembra potergli strappare il primo successo in Indycar, mentre alle spalle del catalano il gruppo è molto compatto e tutto potrebbe ancora succedere.

Nel corso dell’ultimo giro del GP di Toronto avviene ancora un ultimo, grande colpo di scena: Ericsson e Power sono costretti ad effettuare uno Splash and Go (sosta veloce per non restare a secco) a causa di una gestione non ottimale del carburante nel corso delle fasi finali della corsa, finendo così in 11^ e 14^ posizione rispettivamente e rovinando una gara fin lì buona.

Alla bandiera a scacchi è Christian Lundgaard a tagliare il traguardo davanti a tutti, ottenendo la sua prima vittoria in Indycar! Complimenti al piloto danese del team Rahal Letterman Lanigan Racing, ma applausi anche per la superba prestazione di Alex Palou: partito 15° riesce a chiudere 2° dovendo gestire enormemente il carburante e una macchina ai limiti del guidabile negli ultimi giri. Solida prestazione per Colton Herta, che dopo la delusione in Mid-Ohio trova la sua rivalsa gestendo alla grande una strategia di gara di non facile interpretazione.

Si chiude così a 3 la striscia consecutiva di vittorie di Alex Palou, che è comunque sorridente al termine del GP di Toronto, mentre esplode di gioia Christian Lundgaard e ritrova un po’ di serenità Colton Herta. Appuntamento ora alla doppia gara sull’ovale dell’Iowa, che andrà in scena nel corso del prossimo weekend: 22 e 23 luglio!





Tags : gp torontohertaindycarlundgaardpalou
Mattia Pantiri

The author Mattia Pantiri

Classe 1997, seguo assiduamente la F1 dal 2010, ed essendo tifoso Ferrari potete immaginare il resto. Vivo a Leiden, in Olanda, dove sto facendo un dottorato in fisica. Scrivo da un anno e mezzo per Fuori Traiettoria, principalmente vi racconterò la Formula 1 e qualche volta anche la Indycar.