Kamui Kobayashi/Mike Conway/Jose Maria Lopez conquistano la 6 ore di Monza 2023 a bordo della loro Toyota GR010 Hybrid #7, battendo una buona Ferrari #50 che conquista il secondo posto grazie ad Antonio Fuoco/Miguel Molina/Niklas Nielsen. Sfortuna e problemi per le protagoniste della 24 ore di Le Mans, con la Ferrari #51 coinvolta in un testacoda al via a causa di un contatto con la Toyota #8 di Sebastien Buemi. Primo storico podio per la Peugeot 9X8, 3a dopo essere stata anche in testa.
Nel torrido pomeriggio di Monza – caratterizzato da 35° nell’aria e ben 51° sull’asfalto – è stata la Toyota #7 di Kobayashi/Conway/Lopez a trionfare, dopo una gara che li aveva visti scattare in pole e procedere senza particolari problemi lungo le 6 ore brianzole. Dopo una sfortunata 24 ore di Le Mans, dunque, per la #7 si tratta di una vittoria – arrivata in casa dei diretti avversari – che sa di rivincita. Di nuovo una grande prova anche per la Ferrari 499P di AF Corse, con la #50 a fruttare al meglio le proprie potenzialità grazie a Fuoco/Nielsen/Molina che concludono in seconda piazza a 16″ di svantaggio dalla #7. Finalmente una gara senza problemi per la Peugeot 9X8, con la #93 di Jean-Eric Vergne/Paul Di Resta/Mikkel Jensen che regalano il primo – storico – podio al costruttore francese dal debutto della particolare Hypercar ad effetto suolo (che esordì proprio nell’edizione 2022 della 6 ore di Monza).
Sfortunata al via la Ferrari #51 di Pier Guidi/Calado/Giovinazzi, con quest’ultimo centrato dalla Toyota #8 di Buemi (poi penalizzato) alla prima staccata, e costretto a risalire la china. Un sorpasso effettuato fuori dalla linea bianca nel finale costringe poi a chiudere solamente in 6a posizione, ma non va tanto meglio alla #8; dopo la penalità di 10″ rimediata per il contatto al via, ne rimedia un’altra (questa volta di 1′) a causa dell’incidente che ha costretto al ritiro della Aston Martin GTE #777 del team D’Station Racing, spedita pesantemente a muro in approccio della Variante Ascari. La Classifica del Mondiale, in questo modo, è ancora aperta a soli due round (Fuji e Bahrain) dalla conclusione.
Sfortunata – dopo un ottimo debutto – la Porsche #99 gestita da Proton Competition, costretta al ritiro a causa di un problema tecnico. Delude Cadillac, che non sfrutta l’occasione per confermarsi terza in classifica Mondiale, così come Porsche: la 963 pare ancora non aver trovato a quadra per essere spinta a dovere. Vanwall ancora oggetto misterioso, Glickenhaus fa il suo.
In LMP2 la vittoria è andata alla Oreca 07 #28 di Jota con Heinemeier-Hansson/Rasmussen/Fittipaldi al volante, mentre in GTE AM a concludere davanti sono stati Ried/Pedersen/Andlauer a bordo della loro Porsche 911 di Dempsey – Proton Racing. Ma la festa è tutta per la Corvette Racing #33 che, concludendo al 4° posto di Classe conquista il titolo con due gare di anticipo! Keating/Varrone/Catsburg sono quindi i campioni di Classe GTE AM 2023!
Riassunto 6 ore di Monza 2023
Dopo una cerimonia degna delle grandi occasioni, con la parata degli elicotteri della Marina Militare e l’intonazione del Canto degli Italiani, è tutto pronto: bandiera verde, parte la 6 ore di Monza! Lo start sorride alla Toyota di Conway, che mantiene la leadership nei confronti di un arrembante Miguel Molina sulla Ferrari 499P #50; il caos però si scatena più indietro: a farne le spese è la Ferrari 499P #51, con Giovinazzi mandato in testacoda dalla Toyota di Sebastien Buemi! Lo svizzero, scartando verso destra, ha pizzicato il posteriore della vettura gestita da AF Corse, che ne fa le maggiori spese tornando in corsa in fondo al gruppo. In LMP2 si assiste ad un grande stint iniziale di Giedo Van Der Garde, a bordo della sua Oreca 07 #23 gestita da United Autosport, mentre in GTE è eccellente la partenza di Sarah Bovy che, scattando dalla pole, nei primi giri si prende già un gran margine sui diretti avversari a bordo della propria Porsche 911 RSR GTE #85. A causa della manovra in Curva 1, la Toyota #8 dovrà scontare 10 secondi aggiuntivi comminati come penalità.
Passano solo 15′ per vedere l’ingresso della prima Safety Car della 6 ore di Monza 2023: Satoshi Hoshino viene colpito in ingresso di Ascari dalla Toyota #8 di Buemi (al secondo inciampo della giornata), e finisce pesantemente a muro. Gara finita per la Aston Martin #777 del team D’Station Racing, ma il pilota sta bene. Terminato il periodo di neutralizzazione, si ritorna a spingere, con Buemi che si prende 1 minuto di Stop & Go per aver causato l’incidente con Hoshino. Cambiano strategia la Ferrari #51, la Porsche Jota #38, la Cadillac #2, la Porsche Penske #6 e la Porsche Proton Competition #99, che anticipano la sosta (perdendo momentaneamente un giro) nel momento della riapertura della Pit-Lane. Siamo al 31° minuto di gara.
Dopo 35′ di show in LMP2 – con Giedo Van der Garde che mette a ferro e fuoco il field passando da 8° a 2° in men che non si dica – e in GTE AM – con Ben Keating sulla Corvette #33 impegnato nella rimonta che potrebbe valere il titolo di Classe – lo spettacolo arriva prepotente anche in Hypercar: Mikkel Jensen, sulla Peugeot #93, dimostra il potenziale della 9X8 a Monza portandosi prima davanti alla Ferrari #50 e, successivamente, in testa alla corsa con una favolosa manovra in Prima Variante nei confronti della Toyota #7 di Mike Conway! L’inglese è in difficoltà, e viene saltato anche dalla 499P di Miguel Molina che si lancia in coda alla Peugeot #93.
Le prime soste per i leader Peugeot #93 e Ferrari #50 arrivano dopo 1 ora e 4 dall’inizio della gara (al giro 32), con la Toyota GR010 #7 che prosegue per rientrare al giro successivo. Nel frattempo, Giovinazzi è impegnato nell’inseguire la Cadillac #2 di Alex Lynn, ma senza riuscire ad avvicinarsi quanto basta per affondare il colpo.
La gara prosegue regolare, con i passi gara che iniziano a mostrarsi: si conferma in difficoltà Porsche, con la neoentrata #99 (gestita da Proton Competition e guidata da Bruni/Jani/Tincknell) che spesso risulta più efficace delle ufficiali #5 e #6 di Penske. Cadillac intraprende una fase calante che la porterà lontana dalle posizioni nobili. Glickenhaus prova a stare lontano dai guai e guadagnare punti preziosi, così come Vanwall che però si trova costantemente in fondo al gruppo.
Al giro 61 (quando è trascorsa 1 ora e 52 minuti) si ferma la Ferrari #50, con Molina che cede il volante a Nielsen; attenzione alla scelta di AF Corse, che cambia gomme mettendo le medie tranne alla posteriore sinistra, su cui viene montata uno pneumatico a mescola dura. Un giro e torna dentro anche la Toyota #8; fuori Mike Conway, dentro Jose Maria Lopez.
Sono trascorse 2 ore di gara, e iniziano i problemi per la Peugeot 9X8 #94 che, dopo 10′ dall’inizio dello stint di Gustavo Menezes, soffre di problemi in scalata. La vettura francese si ferma addirittura in Prima Variante, riesce poi a ripartire ma torna ai Pit per essere ricoverata dentro al box. Rientrata al giro 61, riemerge al giro 67 dopo aver perso ben 18′ di corsa.
Tutto regolare fino a 3 ore e 52 minuti dalla fine quando, a Lesmo 2, finisce a muro la LMP2 #10 di Vector Sport; con Aubrey alla guida, è arrivata al contatto con la #9 di Andrea Caldarelli e, dopo un effetto pendolo, si ritrova lanciata verso il guardrail esterno. Pilota okay, macchina un po’ meno, seconda Safety Car chiamata alla 6 ore di Monza 2023. Chi paga il prezzo più alto è la Porsche #38 di Hertz Jota, che proprio in quel momento stava cercando di effettuare la sua sosta ma è costretta ad abortirla. Il giovane Yifei Ye dunque riemerge dalla Pit-Lane, ma solo per fermarsi fuori da Prima Variante! Riesce comunque a ripartire, solo per rientrare non appena possibile per effettuare un full service (non senza problematiche, probabilmente di natura elettrica).
Si riparte con Cadillac in testa alla corsa, mentre la Ferrari 499P #51 – impegnata con Alessandro Pier Guidi nella difficile rimonta a cui è chiamata in Brianza – dopo aver effettuato una sosta di emergenza sotto SC dopo 2 ore e 12 minuti dentro la gara, si riferma al box dopo soli 8 minuti per effettuare quella ufficiale. Nel frattempo, in GTE AM si segnala la penalità per Corvette Racing #33 che, impegnata nella rincorsa al Titolo, si vede complicare il compito a causa di uno speeding in Pit-Lane di Nicolas Varrone. La stessa sorte era toccata poco prima alla #38 di Hertz Jota, probabilmente conseguenza dei problemi elettronici che la hanno colpita.
Siamo a metà gara: sono trascorse esattamente 3 ore, e la Ferrari 488 GTE #21 di AF Corse finisce in ghiaia a Lesmo 2 dopo un contatto con la Porsche 911 RSR #60 guidata da Matteo Cressoni. Viene chiamata una FCY per permettere lo spostamento della vettura incidentata. La Direzione gara deciderà NFA per tale contatto.
Dopo 3 ore e 43 minuti dall’inizio della 6 ore di Monza, al giro 121 Antonio Fuoco prende il comando della Ferrari #50, mentre sulla Toyota #7 è il turno di Kamui Kobayashi che, dopo aver siglato il giro più veloce in qualifica, a Monza si conferma in forma firmando uno stint eccellente che lo allontana dalla 499P dell’italiano.
Sono trascorse 4 ore di gara, e in GTE AM va in scena il solito incredibile spettacolo: Riccardo Pera è in difficoltà a bordo della sua Porsche 911 RSR #86 di GR Racing, e dà vita a un incredibile duello con la Chevy #33 di Varrone prima di rientrare ai box per concludere il suo stint e la sua gara.
A 1 ora e 54 dal termine si ferma l’ottima Porsche 963 gestita da Proton Competition, che pare soffrire problemi tecnici irrimediabili. La Direzione Gara ci mette qualche istante, ma chiama la FCY, mentre l’auto riparte solo per fermarsi mestamente tra Lesmo 1 e Lesmo 2. Un debutto incredibile che si conclude dunque nella maniera peggiore per Bruni/Jani/Tincknell (che aveva da poco iniziato il suo stint). Entra la Safety Car, che rimane in pista per 10 minuti. Pericolo rimosso, di nuovo bandiera verde! Mancano 95 minuti al termine della 6 ore di Monza 2023, e con i Pit-Stop avvenuti prima del periodo di neutralizzazione, la Toyota #7, la Ferrari #50 e la Peugeot #93 sono a pari strategia.
A 1 ora e 25 dal termine Antonio Fuoco recupera 4 decimi a Kobayashi facendo segnare anche il record in gara (1’36″753), riducendo il gap dalla vettura leader della corsa a 4″1. La #51 di Calado approfitta di un errore della Glickenhaus di Pla – che arriva lungo alla Prima Variante – e si issa in 4a posizione overall. La sorella #50 si ferma ai box per la 5a sosta di giornata, che comprende anche la sostituzione delle gomme (ora di mescola media). Si ferma un giro dopo anche la Toyota #7, che vede il vantaggio sulla #50 aumentare a 22 secondi. La GR010 però non effettua il cambio di pneumatici: lo dovrà dunque eseguire nell’ultimo stint; la Ferrari ha ora l’obbligo di ricucire il gap, a Kobayashi viene detto di spingere gestendo il carburante.
1 ora e 4 minuti al termine, la Ferrari #51 al box. Gomme dure e Giovinazzi che prende il volante – dando il cambio a James Calado – per portarla al traguardo; il pugliese rientra in 6a posizione, mentre la gemella #50 – dopo 20′ di stint – riduce lo svantaggio dalla Toyota #7 a 15″, mentre la Peugeot #93 è 3a a 22″ dalla rossa di AF Corse.
A 45′ dal termine si ferma la Toyota #8 (che cambia pneumatici), seguita dalla gemella #7 che cede la leadership della corsa alla Ferrari 499P #50 di Antonio Fuoco! Il talento italiano si ferma esattamente un passaggio dopo la Toyota di Kobayashi, per rabboccare carburante e cambiare solamente le gomme di sinistra! Le due vetture in testa tornano sull’asfalto dell’Autodromo Nazionale separate da 9″ a favore della nipponica #7. La Peugeot 9X8 #93 si prende temporaneamente il comando delle operazioni con Di Resta alla guida, solo per fermarsi a 41′ dal termine con qualche difficoltà nel momento della sosta. Da questo momento in poi, i primi 3 in classifica (Toyota #7, Ferrari #50, Peugeot #93) sono in grado di arrivare al traguardo.
30 minuti dal termine, e Kobayashi prova a spegnere l’entusiasmo per una rimonta Ferrari stampando 1’36″696 (di 1″ più veloce del passaggio di Antonio Fuoco) che vale il nuovo record in gara.
15 minuti dalla bandiera a scacchi, e imperversa una bellissima battaglia tra la Ferrari #51 di Giovinazzi – che sbaglia in Parabolica in occasione di un doppiaggio – e la Toyota #8 di Hartley che tenta dapprima in Curva 1 (respinto) e poi, con una grande trazione, in via definitiva alla Roggia (dove guadagna la 5a posizione). Ora il neozelandese va all’inseguimento di Makowiecki e la sua Porsche 963 #5 che tenta di scavalcare – senza successo – di nuovo alla seconda variante. Hartely passa definitivamente alla Prima Variante il passaggio successivo, con Giovinazzi che ora incalza la vettura di Stoccarda per la 5a piazza. Il pugliese affonda il colpo al giro successivo con una manovra decisa in fondo al Rettifilo.
Mancano 10 minuti, e il gap tra Kobayashi e l’inseguitore Fuoco si attesta a 13″; occhio all’investigazione sul sorpasso di Antonio Giovinazzi. L’Italiano vincitore a Le Mans verrà infatti penalizzato post-gara per aver sorpassato la Porsche di Mako con 4 ruote fuori dalla linea bianca.
Niente da fare per Antonio Fuoco: la Toyota #7 è risultata imprendibile. Nella calda serata di Monza, Kamui Kobayashi la porta al traguardo – sotto un incredibile scroscio di applausi da parte dei tifosi – dopo un weekend gestito alla perfezione, che risulta in una sorta di rivincita dopo la sfortuna che ha colpito lui e compagni durante la 24 ore di Le Mans 2023. Terza – e storicamente a podio per la prima volta – la Peugeot 9X8 #93, con gli ottimi Vergne/Di Resta/Jensen a chiudere una gara senza problemi dopo essere stati anche in testa. In LMP2 trionfa la #28 di Jota con Heinemeier-Hansson/Rasmussen/Fittipaldi alla guida, mentre in GTE AM il primo posto è andato a Ried/Pedersen/Andlauer a bordo della loro Porsche 911 di Dempsey – Proton Racing. Ma la festa è tutta per la Corvette Racing #33 che, grazie al 4° posto, conquista il titolo di categoria! Keating/Varrone/Catsburg sono quindi i campioni di Classe GTE AM 2023!
La Toyota #7, dunque, vince la 6 ore di Monza 2023 e riduce il gap in classifica Mondiale. Il prossimo appuntamento sarà quello di casa per la casa nipponica: dopo la pausa estiva, il 10 settembre sarà il turno del Fuji!