Le prime due sessioni di prove libere del GP di Gran Bretagna hanno fornito dati interessanti per quanto riguarda il passo gara e le simulazioni di qualifica. Vediamo cosa ci hanno detto in questa analisi delle prove libere di F1.
Dopo due gare su circuiti favorevoli la Ferrari affronta la difficile sfida di Silverstone, pista che dovrebbe esaltare le doti della già dominante Red Bull. Nel corso delle simulazioni di qualifica effettuate nel corso delle FP2 del GP di Gran Bretagna però Max Verstappen ha preceduto di soli 22 millesimi Carlos Sainz e di 218 millesimi la Williams di Alexander Albon.
Dalla telemetria si nota una Ferrari incredibilmente in forma nelle curva veloci, come abbiamo già visto nella qualifica del GP dell’Austria. Nei tratti più veloci come Copse e Stowe la monoposto italiana riesce ad essere qualche km/h più rapida della Red Bull. Nelle curve 3 e 4 invece possiamo notare un differente approccio tra Ferrari e Red Bull: i piloti Ferrari percorrono curva 3 molto più velocemente per poi sacrificare la percorrenza di curva 4 mentre i due alfieri della Red Bull fanno l’esatto opposto. Guardando le velocità minime di percorrenza nelle due curve le Red Bull di Perez e Verstappen risultano tra le più lente in curva 3 per poi saltare in cima alla classifica delle velocità in curva 4. Questa differenza era ancora più accentuata nel corso delle FP1, ma nella seconda sessione i team sono sembrati giungere a una convergenza, sebbene le differenze di velocità rimangano importanti.
In casa Mercedes c’è stata qualche difficoltà di troppo nel trovare il giusto assetto della monoposto nella simulazioni di qualifica. Con poco carburante infatti le frecce d’argento faticavano parecchio con un posteriore che tendeva a scivolare un po’ troppo. Queste difficoltà si notano anche dalla telemetria di Hamilton, la cui velocità di percorrenza alla Stowe è molto più bassa rispetto a quella di Verstappen proprio a causa di un sovrasterzo improvviso in percorrenza. La McLaren invece è tornata a soffrire terribilmente sul dritto, rivelandosi la monoposto con la velocità massima più bassa di tutte. In curva però la vettura di Woking si difende più che discretamente, riuscendo ad essere, anche di parecchio, la macchina più veloce sia alle Becketts che alla Stowe.
La McLaren si porta dietro l’handicap di avere un’alta resistenza aerodinamica dall’inizio dell’anno, la domanda adesso è se con tutti gli aggiornamenti portati nelle ultime due gare i tecnici di Woking siano riusciti a risolvere il problema e l’alta resistenza sia frutto di un assetto troppo carico o se ancora il team inglese dovrà lottare contro le basse velocità in rettilineo. Chi certamente non ha problemi sul dritto è la Williams. La monoposto di Grove sembra aver recuperato anche un buon carico con gli aggiornamenti portati nelle ultime gare cosa che le ha permesso di segnare una terza e una quinta posizione nelle FP2. Quasi sicuramente il team avrà osato un po’ più dei rivali nel corso delle prove libere, però anche sul passo gara i tempi non erano terribili.
In un circuito come Silverstone, dove l’efficienza aerodinamica conta molto, la Williams è apparsa incredibilmente competitiva. Se sul giro singolo è facile “imbrogliare” usando una mappatura più spinta, sul passo gara diventa più complicato dal momento che girare con meno benzina renderebbe inutili i dati raccolti. Durante la simulazione di gara con gomme hard Albon ha girato sì 4 decimi al giro più lento della McLaren di Norris, ma è riuscito a battere agilmente i diretti rivali della Haas e AlphaTauri a parità di mescola facendo segnare addirittura tempi simili a quelli di Gasly e Stroll sempre sulla hard. Tempi più vicini a quelli dell’Alpine rispetto a quelli della Haas anche per Sargeant su gomma media.
Tra le scuderia di vertice invece, dietro a un’imprendibile Red Bull, ha ben impressionato Hamilton con la soft, più veloce di Sainz a parità di mescola. I tempi dello spagnolo si sono rapidamente alzati da 1:33.5 a 1:35 dopo soli 4 giri, ma successivamente sono tornati sul 34 basso. Lo stesso trend con la stessa mescola si era visto anche in mattinata, un problema che sembra più legato al graining che al degrado. Hamilton è invece rimasto sull’1:34 per tutto il run. Tempi buoni, forse i migliori tra coloro che puntano al podio, ma lontani dai giri sull’1:33 basso che riusciva a far segnare la Red Bull. Tempi sull’1:34 anche per la McLaren di Lando Norris, che però ha girato con la hard, una mescola molto meno soggetta a problemi di degrado rispetto alla soft. Ancora difficoltà per l’Aston Martin, ma comunque vicina con i tempi ai rivali tedeschi e italiani.
Per quanto riguarda gli altri 5 team, le già citate Alpine e Williams sono parse una spanna sopra alle altre tre.