La Hitech GP, team attualmente militante in Formula 2 e in Formula 3, ha annunciato di aver presentato formalmente domanda per entrare in Formula 1 a partire dal 2026, stagione in cui non solo dovrebbe esserci un cambio regolamentare, ma per cui è stato anche aperto un bando di iscrizione per l’ingresso di nuove squadre.
Che la Hitech volesse entrare in F1 non era esattamente un mistero. Già ad inizio anno erano circolate alcune voci, secondo cui il team inglese fosse in trattativa per acquistare l’Alpha Tauri direttamente dalla Red Bull. Voci che vennero smentite dalla stessa squadra di Milton Keynes, ma evidentemente un fondo di verità, quantomeno dal lato Hitech, c’era. Pochi giorni fa è infatti arrivato l’annuncio di aver presentato domanda alla FIA per entrare in griglia nel 2026, in concomitanza con quello dell’acquisto, da parte dell’imprenditore kazako Vladimir Kim (proveniente dal settore minerario e attivo nella sponsorizzazione di diversi atleti kazaki) del 25% delle quote. A tal proposito, è stato creato il Project Group Hitech26, con l’intento di acquisire la giusta esperienza e le giuste conoscenze per poter entrare in Formula 1.
La Hitech GP è un team di grande successo nel mondo delle corse: fondata inizialmente nel 2002, è stata poi rifondata (una volta cambiato l’assetto societario) nel 2015, ed è attualmente impegnata in Formula 2, in Formula 3, nella GB3 (il campionato britannico per vetture di Formula 3), nella Formula 4 britannica e nella Formula Regional Middle East. Attualmente vanta dieci vittorie e due quarti posti nella classifica team come migliori risultati in Formula 2, e dodici vittorie e un terzo posto in quella F3, oltre che una sfilza di titoli conquistati tra le serie asiatiche e britanniche. Sono diversi i piloti di spessore che vi hanno partecipato, dai campioni della Formula E Lucas Di Grassi e Antonio Felix Da Costa al campione Indycar Alex Palou, passando per piloti di rilievo quali Liam Lawson, Marcus Armstrong, Rinus VeeKay e i nostri Luca Ghiotto e Gabriele Minì, fino ad arrivare a George Russell, che con questa squadra ha chiuso terzo nel campionato europeo di Formula 3 2016.
Il pilota più emblematico della storia del team, per certi versi, è però Nikita Mazepin: il padre Dimitri aveva infatti acquistato il team nel 2020, permettendo così al figlio di correre in F2 e di conquistare il quinto posto in campionato, che gli valse anche la Superlicenza. L’invasione russa dell’Ucraina aveva però costretto Mazepin a vendere le sue quote, e la squadra nell’ultimo periodo aveva passato momenti burrascosi. Tuttavia, l’arrivo di Vladimir Kim non solo sembra aver risolto questi problemi, ma sembra che addirittura possa fare il grande salto. La candidatura della Hitech GP si affianca a quella di Andretti, con quindi al momento due team pronti ad entrare ex novo (oltre all’Audi, che però entrerà insieme a Sauber, e alla Ford, motorista di Red Bull).
È ovviamente presto per vedere quali saranno gli sviluppi, sappiamo come i nuovi team debbano pagare una tassa di iscrizione molto elevata, e come le squadre attualmente in F1 stiano facendo una certa ostruzione ai nuovi team. Tuttavia, c’è da dire che la situazione si fa interessante: tanto per cominciare, essendo un team molto attivo nelle categorie minori, non dovrebbero avere problemi in fatto di piloti. Oltre a Minì (che comunque è di proprietà dell’Alpine), ci sono diversi giovani interessanti che al momento corrono con Hitech, come Isack Hadjar (Red Bull) in F2, Luke Browning (Williams) in F3 e Alex Dunne in GB3. Potrebbe anche sfruttare i propri team nelle categorie propedeutiche per crearsi un’academy, valutando direttamente i propri piloti e senza affidarsi ad altri team. Lo stesso ragionamento che vorrebbe seguire la Andretti, che nel caso entrasse in F1 ha intenzione anche di creare un team in F2 e in F3. Poi, ovviamente l’idea di avere due macchine in più è sicuramente allettante, visto anche che questo permetterebbe a più piloti di avere la possibilità di correre in F1. Dobbiamo quindi aspettare di vedere cosa succederà: al 2026 non manca molto, pertanto non è difficile immaginare che la risposta ufficiale della Federazione a queste (per ora) due domande arriverà in tempi brevi.