Anche il secondo giorno di test è terminato. Maverick Viñales annichilisce tutti, prendendosi la prima posizione rifilando mezzo secondo a tutti. Marquez e Crutchlow chiudono il “podio”. Quarta posizione per Alvaro Bautista, prima delle Ducati davanti a Dovizioso. Aleix Espargaro centra il sesto posto, facendo esordire le nuove carenature Aprilia, come vi avevamo anticipato ieri. Nuove carenature, un po’ a sorpresa, anche per le Suzuki di Rins e Iannone molto simili a quelle di Yamaha. Solo ottavo Valentino Rossi, nel giorno del suo 38esimo compleanno, non molto felice per il lavoro svolto. Chiude Solo 15° Jorge Lorenzo.
Ieri l’aveva detto “non era nei miei programmi fare il tempo oggi”. E allora oggi non solo si è impegnato a cercare il tempone, ma si è preso la prima posizione con gli interessi. Stiamo parlando ovviamente di Maverick Viñales. Molto probabilmente, data la conformazione della pista che fa vedere il mare dal rettilineo, si sarà sentito come un vero Top Gun su una portaerei. Con un tempo di 1:28,847 ha letteralmente annullato tutti in questo Day 2, infliggendo un distacco di quasi mezzo secondo al primo degli inseguitori.
In seconda posizione troviamo Marc Marquez, autore di un 1:29,309. Dalla seconda alla nona posizione, occupata da un ottimo Alex Rins, i distacchi sono minimi e limitati al mezzo secondo. E allora a seguire da molto vicino el Cabroncito troviamo “Mad” Cal Crutchlow. Quarta piazza per Alvaro Bautusta tornato oggi, dopo una giornata in cui non ha cercato il giro secco, ai livelli mostrati a Sepang. Alvaro è il primo dei piloti su Ducati ed è davanti al nostro Andrea Dovizioso. Il desmo-pilota di Forlì ha fatto segnare un tempo di 1:29,483 infliggendo un distacco, in considerazione dei tempi di oggi, abbastanza elevato al compagno di Team. Infatti ha concluso in quindicesima posizione staccato di sette decimi dal compagno Jorge Lorenzo, che non è ancora riuscito ad adattarsi alla sua nuova GP17.
Porta la sua Aprilia RS-GP in sesta posizione Aleix Espargaro, che si rivela molto felice del feeling che sta trovando con la nuova moto. Dopo alcuni problemi elettronici che l’hanno rallentato ieri, oggi lui e la sua squadra hanno potuto lavorare molto per quanto riguarda il miglioramento del telaio, andando a migliorare sia sul giro secco che sul passo. Aprilia che tra l’altro ha testato quest’oggi, come vi avevamo anticipato ieri, una nuova veste aerodinamica con cui recuperare downforce. La soluzione adottata dai tecnici di Noale consta soprattutto di delle interessanti canalizzazioni ai lati del cupolino. Canalizzazioni che sembrano un compendio delle due soluzioni adottate sulla RSV 1000 prima e sulla RSV4 poi. Chiude invece in penultima posizione Sam Lowes, ancora in difficoltà nella nuova categoria.
Nuove carene, un po’ a sorpresa, anche per le Suzuki di Rins e Iannone: la soluzione adottata dal Team di Hamamatsu ricorda molto la soluzione adottata dalla Yamaha. Al buon tempo di Alex Rins, che con un 1:29,802 si porta in nona posizione, fa da contraltare Andrea Iannone. Il nostro Andreino ha chiuso solo dodicesimo, ma soprattutto è l’unico a non aver migliorato il tempo fatto segnare nel Day 1. A chiudere la Top 10 troviamo Jack Miller, padrone di casa.
Terminiamo con Valentino Rossi, in questo giorno del suo 38esimo compleanno. Il dottore, piazzatosi ottavo alle spalle di Jonas Folger, si è rivelato non molto felice di questo Day 2, e per il distacco inflittogli dal compagno aviatore, e per le soluzioni adottate sulla moto. Valentino ha fatto mea culpa per aver adottato delle soluzioni ciclistiche abbastanza radicali rispetto a ieri, che non solo non si sono rivelate efficaci, ma hanno addirittura peggiorato il bilanciamento e l’efficacia della moto. Per quanto riguarda il telaio, il dottore ha ammesso di preferire senza dubbi quello nuovo. Per quanto riguarda l’assetto aerodinamico, oggi non ha utilizzato la carenatura introdotta a Sepang perché “in questa pista mi piace più la vecchia, è un circuito molto particolare, molto veloce e con tanto vento e mi trovo meglio con la standard. Penso che ormai la carenatura diventerà un parte del set up: quella nuova andrà bene in alcune piste, mentre in altre sarà meglio la standard.”