Quartararo lascia il Portogallo pochi punti e tanta delusione. La nuova M1 è migliore, ma resta un pesce fuor d’acqua in questa MotoGP. “Abbiamo un ottimo potenziale, possiamo essere veloci, ma non possiamo lottare. Non riusciamo a stare con loro.”
Undicesimo in qualifica, decimo nella gara sprint (forse settimo senza il contatto con Mir) e infine ottavo nella gara domenicale. Questi i risultati di Quartararo nel GP di Portogallo, il primo di una nuova stagione che è appena iniziata ma sembra già fallimentare per Yamaha. “È stato sicuramente un fine settimana difficile, che dipende soprattutto dalle Qualifiche. In Q2 facciamo tanta fatica e quindi ci ritroviamo a partire indietro. Poi dobbiamo rivedere le partenze. Ieri ho avuto un problema con il launch control, oggi ho scelto una linea che non era quella giusta e sono finito molto indietro“.
Eppure Quartararo qualcosa di buono l’ha fatto vedere, è stato veloce in quei rari passaggi in cui si è trovato pista libera davanti, riuscendo a fare le proprie linee. Perché su tutto hanno lavorato a Iwata tranne che sul telaio, quindi la Yamaha continua a funzionare solamente facendo quella specifica linea in un’unica maniera. Maniera che Fabio padroneggia, ma Morbidelli no. “Il passo non era così male” dice Fabio, sforzandosi di guardare il bicchiere mezzo pieno. “Fortunatamente la temperatura all’anteriore era ok e grazie alla gomma davanti sono riuscito a fare il mio passo e a spingermi al limite” dice. Ma non ci riesce fino in fondo. “Il fatto è che non possiamo guidare la moto come stiamo facendo adesso, lottando contro di lei. Dobbiamo trovare una soluzione” chiosa el Diablo.
Alla fine, il nizzardo si è ritrovato più o meno dove si ritrovava lo scorso anno dopo qualifiche infelici. La parte difficile da digerire è che lo scorso anno qui ci vinse. Le premesse, dopo i test invernali, erano altre ma la M1 continua ad avere sempre lo stesso problema. Infatti, nonostante i cavalli in più, Fabio non riesce a essere nelle condizioni di fare sorpassi, trovandosi perennemente in mezzo al traffico. Il nizzardo ha così spiegato questa situazione: “Abbiamo una moto completamente diversa dalle altre e quando gli altri rialzano la loro moto hanno un grip del tutto diverso dal nostro. Il loro è maggiore. Anche in frenata non siamo al top. Non abbiamo una soluzione al momento, perché anche se ci avviciniamo, non riusciamo a stare con loro il tempo sufficiente per provare a preparare il sorpasso. Per me è questo il problema principale“.
Così questa M1, un po’ come la RSW-2 bicilindrica di fine anni ’90, è un pesce fuor d’acqua in questa MotoGP tutta muscoli e potenza. “Oggi avevo davanti la Honda e tutti gli altri costruttori ma i problemi che avevamo con una moto li avevamo anche con tutte le altre” ammette Quartararo. Il Diablo è frustrato, perché alla fine rispetto al 2022 dei migliramenti ci sono stati, ma non sono pienamente sfruttabili: “Abbiamo un ottimo potenziale, possiamo essere veloci, ma non possiamo lottare.“