Ci sono voluti 12 giri per mandare in archivio la prima Sprint Race nella storia della MotoGP. 55,104 km di gara, combattuti e concitati, che hanno consegnato alla storia l’esordio del nuovo format che caratterizzerà questa e le future stagioni del Motomondiale.
Incurante delle considerazioni degli appassionati, già divisi in due fazioni contrapposte che dibattono sulla sensatezza o meno della Sprint Race in MotoGP, Pecco Bagnaia ha fatto modo e maniera per dimostrare che sì, quel #1 che campeggia fiammeggiante sulla carena della sua Ducati sia più che meritato. Il campione del mondo l’ha spuntata su Jorge Martin, 2° al traguardo, al termine di una gara serrata e dai ritmi intensi: dopo qualche apparente incertezza nella fase centrale della Sprint Race, Bagnaia ha cambiato passo nella fase conclusiva della corsa e, approfittando di una lieve sbavatura dello spagnolo del team Pramac, si è involato verso la prima vittoria della sua stagione.
A chiudere il podio ha provveduto Marc Marquez, scattato dalla pole abilissimo nel rimanere aggrappato con unghie e denti al trenino che lottava per le posizioni di testa. La Honda non è ancora al livello di molte sue concorrenti e si vede – soprattutto in rettilineo -, ma il #93 sembra avere ritrovato uno smalto tale da permettergli di mettere una pezza alle carenze della sua RC213V almeno nelle Sprint Race. Al 4° posto si è poi piazzato Jack Miller, che in una fase della corsa aveva addirittura accarezza l’idea di andare in fuga e staccare le Ducati di Martin e Bagnaia, mentre le Aprilia di Maverick Vinales e Aleix Espargaro hanno chiuso rispettivamente al 6° e 7° posto davanti all’Aprilia di Miguel Oliveira. Il portoghese, molto veloce nell’arco dell’intera Sprint Race, ha vanificato quanto di buono fatto con un errore commesso in staccata: finito con la propria moto addirittura nella via di fuga, il #88 si è quindi dovuto accodare al gruppetto di testa accontentandosi di chiudere davanti a Johann Zarco – 8° – e Alex Marquez, ultimo dei piloti ad approdare in zona punti in questa Sprint Race.
Non è invece riuscito ad andare oltre la 10ª posizione Fabio Quartararo, la cui gara si è enormemente complicata a seguito di un contatto con Joan Mir nel corso del primo giro. Il francese, del tutto incolpevole in questa circostanza, è infatti scivolato indietro fino al 18° posto dopo essere stato “carenato” dal #36 durante un tentativo di sorpasso all’interno tentato proprio dallo spagnolo della Honda. Raul Fernandez ha chiuso invece 11° davanti a Brad Binder e Alex Rins, mentre un – purtroppo – ancora spento Franco Morbidelli ha terminato la Sprint Race davanti ai soli Takaaki Nakagami e Fabio Di Giannantonio.
Cinque, infine, i piloti che non sono riusciti a vedere sventolata la bandiera a scacchi nel sabato di Portimao. Oltre all’infortunato Pol Espargaro, che non prenderà parte all’intero weekend a seguito del gravissimo incidente occorsogli nel corso delle FP2, sono stati costretti al ritiro Augusto Fernandez, il già citato Joan Mir, Marco Bezzecchi, Luca Marini ed Enea Bastianini. Il #10 e il #23, in particolare, sono rimasti coinvolti in un incidente che li ha messi fuorigioco entrambi: il portacolori del team Mooney VR46 è scivolato a terra mentre attaccava all’interno il riminese che, incolpevolmente colpito dalla GP23 del compagno di marchio, è caracollato nella ghiaia a propria volta. Il #23, sfortunatamente, a causa di questo incidente ha incamerato non solo uno 0 in classifica ma anche – e soprattutto – una frattura alla scapola, che rischia di tenerlo fuori gioco non solo nel round argentino ma anche in quello texano.