Si sa, durante le sessioni di test pre-stagionali non c’è da dare troppa attenzione a classifica e cronometro. Si scende in pista per valutare il lavoro svolto dagli ingegneri nel corso dell’inverno, per saggiare la propria tenuta fisica, per riprendere ritmo e feeling con quella che sarà fedele compagna di avventure per una stagione intera. I momenti in cui si spinge davvero – si dice sempre – sono altri.
Se quanto appena detto è inconfutabilmente vero, è altrettanto vero che (pure nei test) alcuni riferimenti cronometrici possono avere una valenza diversa da altri. Indicando, magari, se la direzione intrapresa nello sviluppo sia giusta o meno. La questione che probabilmente attanaglia Marc Marquez, una volta calato il sole sulla prima giornata di test pre-stagionali in quel di Sepang, dev’essere proprio questa: chiudere a quasi 1” dal miglior tempo del Day 1, pur con la promessa di migliorare passo dopo passo, deve essere considerato un campanello d’allarme o semplicemente un modo – piuttosto in salita – di cominciare una nuova stagione di rincorsa?
“Le valutazioni sulla nuova moto le faremo solamente all’ultimo giorno dei test pre-stagionali, ma dobbiamo sicuramente lavorare perché siamo lontani dai più veloci”– ha dichiarato il #93 a margine della prima giornata di prove – “È chiaro che vorremmo avere sempre di più, ma Honda mi ha già avvertito che andremo avanti passo dopo passo. Tra le varie moto che proveremo non ci sarà mezzo secondo di differenza”. “Da Kawauchi (Ken, nuovo Direttore Tecnico giunto in Honda dopo la diaspora Suzuki ndr) mi aspetto nuove idee e che ci permetta di capire meglio a che livello siamo” – ha proseguito Marquez – “Io posso dire come si comporta la moto, ma le idee per migliorarla poi spettano a lui”.
“In questa prima giornata ho lavorato con tre moto, tutte di quest’anno, che sono diverse ma abbastanza simili tra di loro. Siamo partiti dall’ultima evoluzione, quella utilizzata nel GP di Valencia 2022, e da lì abbiamo iniziato a provare novità e concetti diversi” – ha aggiunto il Cabroncito – “Le cose non sono poi cambiate più di tanto dalla moto usata nel finale della passata stagione, dunque dovremo aspettare la sessione di Portimao per capire cosa sarà stato modificato. Dobbiamo lavorare per vedere se, di decimo in decimo, riusciremo ad avvicinarci ai tempi di chi a oggi sembra essere il più veloce”. “L’aerodinamica? L’ultima versione della moto è molto simile a quella 2022, ma nella parte anteriore è comunque presente una carenatura differente. Con quella sento di dover guidare in modo diverso, ma i tempi per il momento restano piuttosto simili”, ha infine concluso il #93. Che, dopo stagioni trascorse a inseguire i migliori anche per motivi legati alla sua tenuta fisica – mancante e ora ritrovata -, spera di iniziare il Mondiale 2023 con tra le mani una moto migliore di quella avuta nel recente passato.