Una vittoria back-to-back della quale non si può non andare fieri. Dopo il successo ottenuto nel 2022, il team Sun Energy 1 sbanca nuovamente la 12 Ore di Bathurst e conquista così il primo appuntamento stagionale dell’Intercontinental GT Challenge.
La Mercedes AMG GT3 #75, affidata per l’occasione all’equipaggio formato da Kenny Habul, Jules Gounon e Luca Stolz, ha avuto vita tutt’altro che facile nel centrare un simile risultato. I favori del pronostico, alla luce anche del mostruoso giro completato da Maro Engel durante lo Shootout delle qualifiche, sembravano infatti sorridere a un’altra vettura della Stella a Tre Punte, vale a dire la AMG GT3 #999 di GruppeM Racing.
Il trio composto dall’appena citato Engel, da Grenier e da Raffale Marciello, invece, è stato beffato proprio nel finale di gara da… un guasto a uno dei dispositivi di rilevamento fornito dall’organizzazione della corsa. Mentre erano al comando delle operazioni – grazie a un ritmo parso quasi inavvicinabile per ampi tratti di questa 12 Ore di Bathurst -, gli uomini della #999 sono stati infatti costretti a una sosta ai box prolungata proprio per dare modo ai meccanici del team di provvedere alla sostituzione del transponder difettoso. A nulla sono valsi i tentativi di protesta portati avanti da GruppeM Racing: la direzione gara è stata inamovibile, imponendo alla AMG GT3 che stava dominando la corsa un pit stop lungo al punto da farle perdere la testa della classifica proprio in favore della vettura del team Sun Energy 1.
Come prevedibile, una volta rientrata in pista dopo la sosta la Mercedes #999 si è gettata ventre a terra all’inseguimento dell’auto gemella, e non si è dovuto attendere troppo a lungo prima di vedere il velocissimo Maro Engel rimettere nel proprio mirino la AMG GT3 #75. Tuttavia, era destino che la domenica della 12 Ore di Bathurst 2023 non dovesse sorridere all’equipaggio della #999: in un ottimistico tentativo di sorpasso azzardato alla staccata dell’ultima chicane, infatti, Engel ha colpito e mandato in testacoda la Mercedes del team Sun Energy 1. Fortunatamente nessuna delle due auto ha subito danni e sono state entrambe in grado di proseguire la propria corsa, ma la manovra del tedesco è stato giudicata giustamente irregolare dalla direzione gara ed è costata quindi all’equipaggio della #999 un Drive Through che l’ha spedita addirittura in terza posizione.
A beneficiare di questa lotta intestina in Casa Mercedes, come nel più classico dei casi in cui il famoso terzo gode in mezzo ai due litiganti, è stata infatti la Porsche 911 GT3-R #912 di Manthey EMA, guidata questa volta a Bathurst da Campbell-Jaminet-Preining e giunta 2ª al traguardo dopo avere resistito al disperato tentativo di rimonta della AMG GT3 #999. La “verdona” di Zuffenhausen, cronometro alla mano, si sarebbe forse dovuta accontentare del gradino più basso del podio, ma il navigato trio della 911 è stato abile nel sapere sfruttare a dovere qualsiasi situazione favorevole: dalle ripartenze da Safety Car fino al convulso finale, la #912 non ha sbagliato assolutamente nulla in questa edizione della 12 Ore di Bathurst e ha dunque dimostrato di meritare ampiamente il secondo posto conquistato davanti al furente equipaggio di GruppeM Racing.
Al quarto posto si è piazzata la prima delle BMW M4 GT3 di WRT, la #32 affidata a D. Vanthoor-S. van der Linde-Weerts. I tre hanno difeso l’onore della vettura bavarese come hanno potuto, ma la sensazione è che, come accaduto nel corso della 24 Ore di Daytona poco più di una settimana fa, la nuova nata della Casa dell’Elica abbia ancora del terreno da recuperare nei confronti di vetture con più stagioni di onorato servizio alle spalle. Il ritmo mostrato da entrambe le M4 GT3 non è parso irresistibile e – pur con quel beneficio del dubbio che solo il BOP sa regalare – risulta difficile credere che i piloti BMW potessero ottenere qualcosa di più dalla trasferta australiana. 5ª si è piazzata un’altra AMG GT3, la #888 del team Supercheap Auto Racing affidata a Feeney-Goetz-van Gisbergen, mentre ha tagliato il traguardo in 6ª posizione la BMW M4 GT3 #46 guidata da Maxime Martin, Augusto Farfus e Valentino Rossi.
La seconda delle vettura di WRT, al netto di quella carenza in termini di passo palesata anche dall’auto gemella, si è difesa egregiamente tra i saliscendi del Mount Panorama. La grande incognita, tenendo conto della grande esperienza nel mondo GT tanto di Farfus quanto di Martin, riguardava ovviamente le prestazioni di Valentino Rossi che però, in più di un’occasione, ha retto l’urto dei Pro della categoria riuscendo a ben figurare. Il #46, ripartito pressoché da 0 sul fronte del feeling con la vettura dopo avere trascorso la stagione d’esordio alla guida dell’Audi R8 LMS Evo 2 e comunque non ancora al livello dei primi della classe, ha infatti messo in mostra un passo dignitoso, gestendo bene anche le concitate e difficili fasi della ripartenza da Safety Car e riuscendo, nel caso specifico, a non farsi fagocitare né dalla M4 GT3 #32 né dalla AMG GT3 #999. Il 9 volte Campione del Mondo è parso forse ancora timido nelle fondamentali fasi di doppiaggio, ma a onore del vero va detto che il layout – e i muretti – di Bathurst non invogliano a correre dei rischi per manovre di sorpasso su vetture più lente.
Alle spalle della BM4 M4 GT3 #46, finita peraltro 6ª a causa di una noia tecnica che ne ha rallentato la corsa dopo avere a lungo galleggiato in zona podio, ha chiuso invece la prima delle Audi R8 LMS Evo 2, la #65 del team Sporstbet Team MPC guidata da un velocissimo Mostert, da Ross e da Talbot. I tre hanno dominato la classifica Pro-AM, riuscendo a togliersi anche la soddisfazione di chiudere davanti a una vettura Pro: 8ª, al termine della 12 Ore di Bathurst, è infatti arrivata la Mercedes AMG GT3 #77 di Craft-Bamboo, affidata per l’occasione a Juncadella-Ellis-Catsburg. Infine, rammarico, amarezza e sicuramente qualche bestemmia per l’equipaggio della Audi R8 LMS Evo 2 #74: la vettura di The Bend Motorsport Park, guidata da Haase, Niederhauser e Mattia Drudi, è stata infatti brutalmente spedita a muro in Curva 2 circa 30’ dopo il via. Cilindrata in ingresso curva dalla Mercedes AMG GT3 #44, la vettura dei Quattro Anelli è tornata ai box con il retrotreno disintegrato, e nonostante i tentativi di riparazione portati avanti dai meccanici è stata costretta al ritiro prima ancora che scoccasse la prima delle dodici ore di gara in quel di Bathurst. Un inizio di stagione memorabile per loro, non trovate?