Quando a poche settimane dal via della Dakar 2023 gli organizzatori della gara parlavano di “una delle edizioni più dure della storia recente”, molti hanno pensato che si trattasse di una semplice iperbole pronunciata per generare hype. A dimostrare che non fosse affatto così ha però provveduto la prima settimana di gara di questa edizione, in grado di mettere in ginocchio anche alcuni dei veterani della categoria.
Ad assestare l’ennesimo scossone alla classifica delle auto ha provveduto la Stage 6 della Dakar 2023, quella che sta conducendo la carovana della corsa da Ha’il a Riyadh. Nel corso della sesta Speciale, che per ragioni legate alle difficili condizioni meteorologiche dei giorni scorsi è stata mutilata di 100 km e indirizzata verso la capitale saudita e non più verso Al Duwadimi, hanno infatti improvvisamente alzato bandiera bianca due dei grandi favoriti per la vittoria finale: Stephane Peterhansel e Carlos Sainz.
I due, al via della Stage 6, occupavano rispettivamente la 2ª e la 4ª posizione della classifica assoluta, lanciati all’inseguimento di un Nasser Al-Attiyah che – pur mantenendo un ritmo forsennato – non era ancora riuscito a scrollarseli di dosso. Il leitmotiv di queste giornate, con il qatariota a fare da lepre e con il francese e lo spagnolo a vestire i panni dei cacciatori, si stava ripetendo anche nel corso della sesta Speciale fino a quando, attorno al 212° km, entrambe le Audi RS Q e-tron E2 hanno subito una brusca battuta d’arresto.
Le due vetture dei Quattro Anelli si sono infatti fermate praticamente nello stesso punto a seguito di due incidenti indipendenti tra loro, riportando conseguenze che rischiano di scrivere – e anzi, nel caso di Peterhansel hanno già scritto – anticipatamente la parola “Fine” sul capitolo della loro Dakar 2023. A seguito infatti dell’incidente occorso a “Mr. Dakar”, il suo navigatore Edouard Boulanger è stato elitrasportato in ospedale a causa dei forti dolori alla schiena accusati dopo l’impatto che ha visto purtroppo protagonista l’Audi #204, passata peraltro in testa al gruppo al quinto dei sette waypoint previsti oggi. A prescindere dalle condizioni di Boulanger – che speriamo possa riprendersi il più in fretta possibile -, è evidente come per Peterhansel si tratti inevitabilmente di un ritiro: l’esperto francese, 14 volte vincitore della Dakar, dovrà dunque dire addio ai propri sogni di gloria dopo essere riuscito a raddrizzare una gara che non l’aveva visto partire con il passo dei giorni migliori.
Un destino simile a quello di “Mr. Dakar” lo ha vissuto anche Carlos Sainz, la cui corsa era stata già rallentata nei giorni scorsi da una serie di guasti sulla sua Audi RS Q e-tron E2. “El Matador” ha infatti danneggiato la propria vettura a seguito di un incidente, e mentre l’articolo viene scritto pare che sia ancora impegnato nel tentativo di ripararla il più velocemente possibile e non accumulare così un ritardo eccessivo nei confronti di un Al-Attiyah che, dal canto suo, è giunto al traguardo di Riyadh senza particolari problemi. Lo spagnolo, che si stava pian piano riportando sotto al qatariota nella classifica generale, potrebbe dover dire seriamente addio alle proprie speranze di vittoria: il tempo perduto nei confronti di Al-Attiyah tra la Stage 3 e quella odierna, infatti, rischia di diventare davvero troppo.