Arrivederci, Sea Camp di Yanbu. La Dakar 2023, dopo tre giorni di gara trascorsi nei dintorni della località che sorge sulle rive del Mar Rosso, abbandona la costa occidentale dell’Arabia Saudita per iniziare ad addentrarsi nel cuore del Paese. Al termine dei rocciosi e ghiaiosi 430 km cronometrati della Stage 2 sono stati Nasser Al-Attiyah e Mason Klein a tagliare il traguardo con il miglior tempo, mentre Sebastien Loeb ha arrancato non poco a causa di problemi tecnici e Daniel Sanders ha sacrificato la velocità sull’altare della strategia.
Per quanto riguarda le auto, a chiudere davanti a tutti la seconda Speciale della 45ª edizione dell’iconico rally raid è stato Nasser Al-Attiyah. Il qatariota dopo un inizio di gara piuttosto in sordina sembra avere trovato la quadra a bordo della sua Toyota Hilux, riuscendo a completare la Stage 2 in 5h00’26” dopo avere superato il sorprendente Erik Van Loon, rimasto al comando delle operazioni dal terzo al nono waypoint. Alle spalle dell’olandese si è piazzato Carlos Sainz, vincitore della Stage 1 e abile nel non perdere troppo tempo mentre alle prese con il sempre scomodo ruolo dell’apripista: “El Matador” ha chiuso staccato di 5’05” dal crono di Al-Attiyah, conservando così la leadership provvisoria nella classifica assoluta. 4ª posizione per Mathieu Serradori, che con il suo buggy Century si tiene dietro le Hilux di Lionel Baud e Giniel De Villiers. 7° è Simon Vitse, con Martin Prokop e Juan Cruz Yacopini a precedere Pascal Thomasse, che dal canto suo ha completato la top ten di giornata.
Come i più attenti di voi avranno già notato, sono molti i nomi noti che mancano all’appello nelle posizioni di vertice della classifica. Manca Yazeed Al Rajhi per esempio, oggi 12° con oltre 31’03” di ritardo dalla vetta, ma soprattutto mancano Stephane Peterhansel, Mattias Ekström e Sebastien Loeb. “Mr. Dakar” non è ancora riuscito a trovare il ritmo giusto in queste Speciali d’apertura, e la 15ª posizione con cui ha concluso la Stage 2 ne è testimonianza: il francese ha terminato la tappa con 32’22” di ritardo dal crono di Al-Attiyah, con Mattias Ekström – peraltro penalizzato di 15’ al termine della Stage 1 – che ha addirittura fatto peggio terminando la prova 20° con 37’43” di ritardo. La vera e propria giornata nera l’ha però vissuta Sebastien Loeb: il francese ha accusato ben tre forature sul suo Buggy Hunter, venendo in più costretto a fermarsi a più riprese a rammendare le altre gomme (malconce) dopo avere esaurito quelle di scorta. L’ecatombe pneumatica patita dal francese ha fatto sì che tra il 6° e il 7° waypoint Loeb accumulasse oltre un’ora di ritardo da Al-Attiyah: per lui la vittoria della Dakar rischia seriamente di essersi già trasformata in un miraggio.
Nella classifica assoluta è sempre Carlos Sainz a guidare il gruppo. Lo spagnolo conserva 2’12” di margine sul redivivo Nasser Al-Attiyah e 24’55” di margine su Mathieu Serradori. Simon Vitse è ora 4°, mentre Giniel De Villiers provvede a completare la top five davanti a Yazeed Al Rajhi. Scala all’8° posto Stephane Peterhansel, che accusa ora un ritardo di 36’08” da Sainz, mentre sprofonda ben oltre Mattias Ekström – comunque 15° – Sebastien Loeb: l’alsaziano è ora 31°, a oltre 1’21” dalla vetta della classifica.
Dakar 2023 – Top 10 classifica assoluta Auto dopo la Stage 2
Tra le moto, invece, è tempo di prime volte, per definizione impossibili da dimenticare. Mason Klein, infatti, con il successo ottenuto nella Stage 2 non solo ha conquistato la sua prima vittoria di tappa in carriera, ma è anche balzato per la prima volta in testa alla classifica assoluta della Dakar. Il giovanissimo statunitense ha completato i 430 km cronometrati previsti in 5h23’04”, riuscendo a chiudere davanti a tutti nonostante una penalità di 2’ comminatagli dalla direzione gara e rifilando 1’09” a Sebastian Bühler, 2° davanti a Skyler Howes.
A intaccare la prevedibilità della classifica odierna non è stato un colpo di scena, bensì la strategia: la Stage 3 che scatterà domani da AlUla sarà sulla carta molto insidiosa sul fronte della navigazione, e ben più di un favorito ha preferito mordere il freno quest’oggi per sfruttare una posizione di partenza migliore nella prossima Speciale. Occorre quindi scendere fino al 5° posto, alle spalle anche della Hero di Ross Branch, per incontrare un altro big come Toby Price: l’australiano della KTM ha chiuso staccato di 2’16” dal crono di Klein, precedendo per 16” Joan Barreda e per poco meno di un minuto Lorenzo Santolino, tornato vicino ai piani alti della classifica dopo un inizio tentennante. 8° è Kevin Benavides, mentre termina la Stage 2 in 9ª posizione Daniel Sanders. L’alfiere GASGAS è stato forse il più attento, strategicamente parlando: in testa fino al nono e ultimo waypoint, l’australiano ha vistosamente rallentato il proprio ritmo nella sezione finale della Speciale, accumulando 3’24” di ritardo dalla vetta e arretrando in classifica fino ai margini della top ten. A completare i primi dieci di giornata provvede Matthias Walkner, con Pablo Quintanilla e la sua Honda che terminano invece in 11ª posizione. 15° è invece Ricky Brabec, vincitore della Stage 1 e ormai ex leader della classifica assoluta: lo statunitense, come spesso accade alla Dakar, dovendo vestire i panni del battistrada ha perso minuti preziosi, tagliando il traguardo con oltre 5’ di ritardo rispetto a Klein. Per quanto riguarda gli italiani è ottima invece la prestazione odierna di Paolo Lucci, che in sella alla sua KTM chiude con un ottimo 20° posto accusando un gap di 15’41” dalla vetta.
Come anticipato poco più sopra, al vertice della classifica assoluta troviamo Mason Klein. Lo statunitense ha ora un margine di 1’41” su Toby Price e un vantaggio di 2’03” su Joan Barreda, 3° davanti a Kevin Benavides e Daniel Sanders. Scivola invece al 6° posto Ricky Brabec, che dopo essersi ritrovato in testa al gruppo al termine della giornata di ieri è ora costretto a inseguire, staccato com’è di 4’21”.