L’Audi RS Q e-tron E2 di Mattias Ekström chiude davanti a tutti il Prologo della Dakar 2023, una sgambata di appena 13 km utile a stabilire l’ordine di partenza della Stage 1. Loeb insegue a breve distanza, mentre tra le moto è la KTM di Toby Price a prendersi la vetta – molto provvisoria – della classifica.
Ad avvisare gli avversari, quando al via della Dakar 2023 mancavano ancora pochi giorni, era stato Carlos Sainz. “El Matador”, che nel corso del 2022 ha seguito da vicino lo sviluppo dell’Audi RS Q e-tron E2, era stato decisamente chiaro: “Siamo molto più preparati rispetto allo scorso anno, sappiamo di poter puntare alla vittoria”. Per carità, una rondine da 13 km non farà la primavera degli oltre 4.700 km cronometrati di questa edizione della Dakar, ma il primo sigillo del prototipo ibrido di Ingolstadt nella Dakar 2023 è arrivato… già nel 2022.
Nei dintorni del Sea Camp, nell’ultimo giorno di questo anno che ci apprestiamo a salutare, si è infatti disputato il Prologo della 45ª edizione del rally raid per eccellenza. 13 km, utili per sgranchire le ruote dei propri mezzi e, soprattutto, per stabilire l’ordine di partenza della Stage 1: le prime dieci auto e le prime quindici moto, infatti, entreranno nella sezione cronometrata della prima vera Speciale della Dakar 2023 in ordine inverso rispetto a quello con cui sono arrivate al traguardo del Prologo.
Quest’ultimo, per quanto riguarda le auto, come avrete capito è stato vinto da Mattias Ekström. Lo svedese, portacolori di Audi assieme a Carlos Sainz e Stephane Peterhansel, ha chiuso il percorso cronometrato in 8’ netti, staccando di un solo secondo l’Hunter di Sebastien Loeb. “L’Extraterrestre”, a caccia di quello che sarebbe un primo, storico sigillo alla Dakar, stacca a sua volta di 10” Stephane Peterhansel, più veloce di Nasser Al-Attiyah – vincitore nel 2022 – di un solo secondo. Al 5° posto chiude Guerlain Chicherit, francese al volante di un BRX Hunter privato, mentre Carlos Sainz e la sua Audi si accontentano per oggi della 6^ piazza chiudendo a 14” di ritardo dalla vetta. 7° è Jakub Przygonski (MINI), mentre Yazeed Al Rajhi e la sua Toyota Hilux si piazzano all’8° posto davanti all’argentino Orlando Terranova e al sudafricano Henk Lategan.
Trattandosi di una manciata di km, è ovvio che neppure tra le moto ci siano stati colpi di scena degni di nota: dopotutto l’importante, in questo primo assaggio della Dakar 2023, era non commettere errori dovuti alla smania di strafare. Non ha sbagliato nulla, per esempio, Toby Price: l’australiano, che dall’edizione del suo esordio – datato 2015 – è sempre riuscito a vincere almeno una tappa, ha completato il percorso cronometrato in 8’22”, precedendo così per un solo secondo Daniel Sanders e per 9” Joan Barreda Bort, primo tra le Honda. Buona è anche la prestazione di Ross Branch, 4° in sella alla sua Hero, con Kevin Benavides che occupa la 5ª piazza davanti a Joaquim Rodrigues e a Sebastian Bühler. Si accontenta dell’8^ posizione Matthias Walkner, un altro dei favoriti per la vittoria finale, mentre Michael Docherty e la sua Husqvarna si tolgono – almeno per oggi – la soddisfazione di mettere le ruote davanti a Sam Sunderland, vincitore dell’edizione 2022 e oggi 10° a 13” dalla vetta. Per quanto riguarda infine gli italiani, il primo dei nostri portacolori è Alex Salvini: l’ex campione del mondo di enduro e la sua Fantic hanno chiuso in 32^ posizione il Prologo, accusando un ritardo di 31” dal crono messo a segno da Price. 64° è invece Tiziano Internò, con lo stoico Franco Picco che termina invece 92° con poco più di 1’41” di distacco dalla vetta.
L’appuntamento è ora fissato a domani. Quando, con l’arrivo del nuovo anno, la Dakar 2023 entrerà ufficialmente nel vivo con i primi 367 km cronometrati di questa edizione della gara.