Partenza il 31 dicembre, arrivo il 15 gennaio: un inizio nel 2022 che stiamo per salutare, un arrivo nel 2023 che ci prepariamo ad accogliere. La quarantacinquesima edizione della Dakar, la quarta consecutiva ad andare interamente in scena tra le dune dell’Arabia Saudita, si terrà così, a cavallo tra il vecchio e il nuovo. Dando un po’ la cifra di ciò che dovremo aspettarci, grazie a un mix tra conoscenze note e insidie ignote.
Ci saranno le solite vecchie conoscenze. I vari Stephane Peterhansel, Nasser Al-Attiyah, Carlos Sainz, Sebastien Loeb, Toby Price, Matthias Walkner, Sam Sunderland e Joan Barreda, per intenderci, li ritroveremo schierati al via ancora una volta. Con loro, a seconda del numero di ruote scelte per correre, ci saranno le Toyota Hilux, il BRX Hunter, le KTM – camuffate da GASGAS e non – e le Honda, assieme a una rinnovata Audi RS Q e-tron E2 che promette di avere risolto i problemi di gioventù che l’hanno afflitta nel 2022. Mancheranno invece i KAMAZ, i mastodonti del deserto abituati ad abbattere tutto ciò che incontrano: il loro essere russi ha fatto serrare porte che neppure il più inarrestabile dei mezzi sarebbe riuscito a scardinare.
Ci saranno poi insidie nuove, nuovissime. David Castera, direttore della Dakar, ha parlato di un percorso nuovo per la maggior parte, destinato a condurre la carovana di uomini e mezzi in luoghi inesplorati dalle precedenti edizioni della corsa. 16 i giorni di gara, per un totale di 8.549 km complessivi e di 4.706 km cronometrati, che porteranno i protagonisti della Dakar 2023 da un lato all’altro dell’Arabia Saudita: si partirà dalla località di Yanbu – sulle rive del Mar Rosso – e si finirà a Dammam – sulle sponde del Golfo Persico – dopo quattordici prove cronometrate, quattro tappe ad anello, una tappa Marathon e il tradizionale Rest Day di Riyadh fissato il 9 gennaio. Era dal 2014 che non si vedeva un tragitto così lungo, e girano voci – diffuse e condivise – sul fatto che quella di quest’anno potrebbe essere una delle Dakar più dure che la recente storia della corsa ricordi. Dopo avere dunque già svelato quali siano le 10 cose che nessuno vi ha mai detto sulla Dakar 2023 e dopo avervi ricordato che potrete vedere il meglio della gara su Red Bull TV vediamo, insieme e nel dettaglio, cosa attende gli oltre 800 iscritti che sabato 31 dicembre si schiereranno ai blocchi di partenza di questa edizione della gara.
- PROLOGO | 31/12 – Sea Camp > Sea Camp (13 km)
In occasione dell’edizione 2023, gli organizzatori della Dakar ci hanno tenuto a progettare – e realizzare – un nuovo concetto di bivacco che permetterà loro di… fondere le fasi finali delle verifiche tecniche con la cerimonia di presentazione dei vari concorrenti, da tenersi su un palco allestito all’interno del bivacco stesso. Una volta fuori dal Sea Camp, i piloti affronteranno un brevissimo tragitto cronometrato che, come accaduto in passato, servirà a stilare la griglia di partenza della Stage 1: le prime 10 auto e le prime 15 moto entreranno nella sezione cronometrata della prima giornata di gara in ordine inverso rispetto a quello d’arrivo. A proposito di ordini d’arrivo e di partenza: in questa edizione 2023 è stata introdotta un’importante novità regolamentare pensata per limitare i danni patiti da chi, vincendo una Stage, si ritrovi in quella del giorno successivo a vestire i difficili panni del battistrada rischiando così di perdere moltissimo tempo. Gli organizzatori hanno infatti stabilito che un bonus – in termini di tempo al km – sarà dato a chi aprirà la pista nei primi 200 km delle varie Speciali: il pilota che avrà fatto da battistrada riceverà un bonus di 1″5 al km – equivalente a 300″ – sul tempo della Stage complessivo, con il 2° che lo riceverà pari a 1″ al km e con il 3° che avrà infine a disposizione un bonus di 0″5 al km.
- DAY 1 | 01/01 – Sea Camp > Sea Camp (603 km totali, 368 km cronometrati)
La Stage 1 della Dakar 2023 offrirà ai protagonisti della gara un antipasto di ciò che li attenderà nei giorni successivi. Tracce sabbiose nella prima parte della Speciale si alterneranno a sezioni rocciose e a fondi ghiaiosi, con le prime dune che si affacceranno lungo il percorso nella parte finale della giornata. Questa prima giornata non dovrebbe presentare particolari difficoltà per i più esperti, mentre i neofiti potrebbero vedersela con le prime insidie di navigazione.
- DAY 2 | 02/01 – Sea Camp > AlUla (590 km totali, 431 km cronometrati)
Dimenticate le vaste distese di sabbia tipiche dei deserti: la maggior parte del percorso della Stage 2 sarà caratterizzata da sentieri e tracciati stretti e insidiosi, dove sarà la pura abilità di guida a fare la differenza. Chi dovesse incappare in un qualche errore di navigazione potrebbe trovare una – seppure magra – consolazione nel panorama, che si preannuncia selvaggio oltre ogni dire. Potrebbe rivelarsi cruciale per la classifica la sezione finale della Speciale, quella che andrà in scena sulla sabbia e con alcuni templi nabatei all’orizzonte.
- DAY 3 | 03/01 – AlUla > Ha’il (669 km totali, 447 km cronometrati)
“I 50 km più belli dell’intero percorso”. Così David Castera ha definito la parte iniziale della Stage 3, quella che promette di regalare i primi scossoni a una classifica ancora in via di definizione. Saranno di nuovo i canyon rocciosi a farla da padrone, e inizierà a diventare fondamentale il districarsi in fretta tra le insidie nascoste nella navigazione.
- DAY 4 | 04/01 – Ha’il > Ha’il (573 km totali, 425 km cronometrati)
I primi 100 km della Stage 4 costringeranno i piloti a immergersi in un mare di dune sabbiose apparentemente senza fine. La seconda Speciale ad anello di questa Dakar sarà una delle più difficili dal punto di vista della navigazione, e tornare al bivacco di Ha’il potrebbe rivelarsi impresa non semplice per ben più di un concorrente.
- DAY 5 | 05/01 – Ha’il > Ha’il (646 km totali, 375 km cronometrati)
Nella Stage 5 la carovana della Dakar continuerà a ronzare attorno ad Ha’il con la terza Speciale ad anello (la seconda consecutiva) di questa edizione della corsa. Rispetto alla giornata precedente cambierà il percorso, ma non la superficie: sarà infatti ancora la sabbia la protagonista assoluta, con una sezione cronometrata che metterà in risalto l’abilità di ciascun pilota nello scalare – e nello scendere – da dune di varie dimensioni. Sarà molto semplice perdere minuti preziosi in questa Stage, con i più esperti che potranno dunque iniziare a fare davvero selezione sul resto del gruppo.
- DAY 6 | 06/01 – Ha’il > Al Duwadimi (877 km totali, 466 km cronometrati)
La sesta giornata di gara porterà con sé la tappa più lunga di questa edizione della Dakar. Dopo una prima parte della settimana trascorsa tra stretti e tortuosi canyon, davanti ai concorrenti si apriranno grandi spazi che consentiranno di raggiungere velocità decisamente elevate. Le dune saranno sì presenti, ma solamente nell’ultimo terzo della Speciale.
- DAY 7 | 07/01 – Al Duwadimi > Al Duwadimi (641 km totali, 473 km cronometrati)
La quarta Speciale ad anello della Dakar 2023 offrirà una maggiore varietà di superfici, spaziando da altipiani sabbiosi costellati di dune a sentieri con ciottoli e ghiaia. La Stage 7 avrà la sezione cronometrata più lunga di questa Dakar, e dunque sarà fondamentale non fare errori che possano costringere a lunghe e sofferte riparazioni.
- DAY 8 | 08/01 – Al Duwadimi > Riyadh (722 km totali, 407 km cronometrati)
Il fatto che per la quarta volta su quattro edizioni la Dakar faccia tappa a Riyadh non deve trarre in inganno: il percorso che conduce alla capitale dell’Arabia Saudita è completamente nuovo rispetto a quello delle annate precedenti. Le valli rocciose che caratterizzano la prima parte della Stage 8 lasceranno ben presto spazio a un’ampia sezione desertica, con gli ultimi 200 km cronometrati che andranno invece in scena su piste e sentieri velocissimi. Sarà l’ultima fatica della prima settimana di gara, con il Rest Day in programma per il giorno successivo che darà modo ai concorrenti di rifiatare.
- DAY 9 | 09/01 – REST DAY
- DAY 10 | 10/01 – Riyadh > Haradh (710 km totali, 439 km cronometrati)
Con il meritato Rest Day ormai alle spalle, uomini e mezzi si ritroveranno a dover inaugurare la seconda settimana di gara con oltre 400 km cronometrati. L’abilità di guida tornerà molto utile nella prima parte della Stage 9, costellata di guadi e canyon, mentre la capacità dei navigatori sarà fondamentale nella restante sezione della Speciale. Perdere l’orientamento – e di conseguenza il giusto percorso – sarà molto facile, ed è quindi lecito aspettarsi qualche colpo di scena.
- DAY 11 | 11/01 – Haradh > Shaybah (623 km totali, 114 km cronometrati)
No, non ci sono errori: la sezione cronometrata della Stage 10 sarà davvero lunga soli 114 km. Gli organizzatori, bontà loro, con quello che sarà il primo vero assaggio dell’Empty Quarter hanno deciso di non calcare troppo la mano: la lunga sezione di trasferimento condurrà i protagonisti della corsa all’interno del più grande deserto sabbioso del mondo, dando loro un’idea del vero e proprio inferno di dune che dovranno affrontare nei giorni immediatamente successivi.
- DAY 12 | 12/01 – Shaybah > Empty Quarter Marathon (426 km totali, 275 km cronometrati)
Il Media Kit della Dakar definirà pure la Stage 11 come “una lettera d’amore dedicata al rally raid”, ma la sensazione è che i concorrenti potranno non apprezzare allo stesso modo quella che sarà la prima parte di una tappa Marathon che abbraccerà due giornate di gara consecutive. Friendly reminder per chi ne avesse bisogno: la ciò che distingue una tappa Marathon da tutte le altre è il fatto che, una volta arrivati al traguardo, i piloti non avranno a disposizioni meccanici e veicoli di assistenza per riparare i danni eventualmente provocati ai propri veicoli ma dovranno provvedere in prima persona alle riparazioni necessarie. In vista di questa ulteriore difficoltà, potevano gli organizzatori della corsa optare per un percorso della Stage semplice? Certo che sì. Hanno dunque deciso di farlo? Certo che no. Distese infinite di dune attendono uomini e mezzi, chiamati a tenere un ritmo elevato stando però bene attenti a non danneggiare in modo pesante i propri veicoli. La Stage 11 non si preannuncia come una passeggiata di piacere, non ci sono dubbi in merito.
- DAY 13 | 13/01 – Empty Quarter Marathon > Shaybah (375 km totali, 185 km cronometrati)
Nella speranza di non avere trascorso una notte insonne nel tentativo di riparare il proprio veicolo, i piloti della Dakar nel corso della Stage 12 faranno di nuovo rotta verso Shaybah nella seconda parte dell’unica tappa Marathon prevista in questa edizione della corsa. Così come nel corso della Stage precedente, anche nella 12^ Speciale saranno le dune sabbiose a farla da padrone. Piazzata a soli due giorni di gara dal traguardo di Dammam, la tappa Marathon rischia di avere un ruolo cruciale ai fini della classifica: ricucire un ritardo pesante accumulato in una delle due giornate potrebbe rivelarsi impossibile per chiunque.
- DAY 14 | 14/01 – Shaybah > Al-Hofuf (669 km totali, 154 km cronometrati)
Sulla base di quanto appena detto, la Stage 13 avrà un ruolo fondamentale. Saranno infatti verosimilmente i km cronometrati che porteranno la corsa lontano dall’Empty Quarter a dare l’ultima chance di rimonta – o a dare la definitiva possibilità di fuga – a chi sarà in lizza per la vittoria. La distanza relativamente breve non deve infatti ingannare: anche lungo il percorso della Stage 13 sono disseminate diverse insidie a livello di navigazione.
- DAY 15 | 15/01 – Al-Hofuf > Dammam (414 km totali, 136 km cronometrati)
La Dakar 2023, come le edizioni del recente passato, mostrerà clemenza nei confronti dei suoi protagonisti solamente alla fine. La Stage 14 si disputerà infatti su una sezione sabbiosa piatta e veloce, che dovrebbe condurre senza troppi patemi d’animo fino al podio allestito sulla spiaggia di Dammam.
Sarà lì, sulla riva di una città posizionata esattamente all’estremo opposto di quella Yanbu da cui tutto aveva avuto inizio due settimane prima, che i protagonisti di questa edizione 2023 della Dakar potranno finalmente festeggiare. Alcuni per avere vinto, altri per avere migliorato il proprio piazzamento, tutti per avere partecipato a una gara unica nel suo genere, in grado di far sognare da decenni migliaia e migliaia di appassionati sparsi in tutto il mondo.