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Ferrari opaca in Messico. Sainz e Leclerc, impressioni simili (ma non troppo)





Dopo una qualifica complicata, la Ferrari termina il weekend del Gran Premio del Messico con un’altrettanto difficile gara, terminata con Sainz e Leclerc transitati rispettivamente in 5^ e 6^ posizione sotto la bandiera a scacchi. Nel post gara, gli alfieri della rossa hanno provato dunque a dare una spiegazione riguardo all’opaco weekend all’Autodromo Hermanos Rodríguez; impressioni simili (ma non troppo) per Sainz e Leclerc.

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© Ferrari Media

Che il fine settimana a Città del Messico sarebbe stato complicato si era capito dalle FP3 di sabato quando, nella prima sessione veramente significativa del weekend, Charles Leclerc aveva lamentato di soffrire di un sottosterzo piuttosto pronunciato alla guida della sua Ferrari F1-75. Una difficoltà che, aggiunta ad una non eccellente velocità di punta in rettilineo, aveva tolto al monegasco – e al suo compagno di squadra Sainz – la concreta possibilità di lottare per la pole position.

Dopo essersi sempre qualificato all’interno dei primi 3 durante la stagione 2022 (ad esclusione, ovviamente, dei weekend in cui aveva preso posizioni di penalità per sostituzione di componenti), per Leclerc è arrivata la peggiore qualifica dell’anno, con un 7° posto (a quasi 8 decimi dal poleman Verstappen) che non può che lasciare dell’amaro in bocca al recordman di pole del Mondiale 2022.

É stata una gara solitaria; io e Carlos eravamo chiaramente più veloci di quelli dietro, ma troppo lenti per stare con quelli davanti“, ha commentato laconico il #16. “Abbiamo solo seguito la nostra strategia, ci siamo concentrati su noi stessi, abbiamo cercato di massimizzare il nostro pacchetto, ma siamo comunque arrivati a un minuto dai leader. Dobbiamo quindi capire il perché dei nostri alti e bassi; ogni volta che abbiamo un calo nelle prestazioni, sembra essere un grosso calo“. É forse questo l’aspetto che più lascia sorpreso Leclerc, deluso da un weekend nel quale, con il suo team, non è riuscito a trovare il giusto compromesso per limitare difficoltà di adattamento al circuito messicano. “Non ho ancora una spiegazione esatta su quello che è successo, ma so che perdevo molto tempo lungo il rettilineo; dovremo analizzare il tutto per fare un passo in avanti” ha spiegato il monegasco, che vuole confrontarsi con i suoi tecnici per districare il groviglio di pensieri e sensazioni creatisi lungo un Gran Premio del Messico corso in solitaria.

Meno critico e più conscio del lavoro che sarà da fare sembra essere l’altro ferrarista Carlos Sainz; lo spagnolo, che in gara – così come in qualifica – ha preceduto Leclerc, si dichiara consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato la Ferrari sull’asfalto di Mexico City: “Siamo consapevoli dei compromessi che abbiamo dovuto accettare per questo weekend; sapevamo che in gara saremmo stati lenti, ma abbiamo comunque massimizzato i punti che potenzialmente avremmo potuto prendere. La nota positiva è che non abbiamo perso troppo nei confronti degli avversari e potremo concentrarci sul Brasile e su Abu Dhabi, dove contiamo di tornare sul nostro passo“.

Il #55 vede dunque il bicchiere “più pieno” rispetto al suo compagno di squadra, ed è fiducioso che situazioni simili possano essere risolte in futuro: “Penso che sappiamo il perché della nostra prestazione odierna, il che è positivo“. Sainz tiene inoltre a specificare che “la macchina oggi non era difficile da guidare, anzi mi sono trovato meglio che in qualifica. Il risultato finale è frutto solamente della mancanza di ritmo, non all’altezza dei primi 4. Per stare con loro avremmo avuto bisogno di una gara un po’ più caotica, cosa che però non è avvenuta“, sottolineando dunque come, da parte sua, non abbia avvertito grosse difficoltà nel guidare la macchina durante la corsa di domenica avendola trovata invece più complicata da gestire durante la fase di qualifica.

Un weekend contornato da difficoltà in casa Ferrari, come riconosciuto anche dal Team Principal Mattia Binotto: “È stato sicuramente un weekend molto difficile. Lo è stato già dalla qualifica, essendo piuttosto lontani dalla pole position quando normalmente sul giro secco siamo abbastanza competitivi.“. Binotto prova dunque ad analizzare nello specifico quanto accaduto in gara: “Credo che la prestazione odierna rifletta il fatto che non siamo stati a nostro agio con la pista; non credo che i compromessi che sono stati eseguiti sotto il profilo della Power-Uniti spieghino del tutto la nostra prestazione. C’è sicuramente dell’altro; sono abbastanza sicuro che i piloti mi diranno che la macchina non girava, e le ragioni per cui ciò accadeva penso debbano essere ancora analizzate in profondità. Non abbiamo ancora una spiegazione chiara al momento“.





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Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.