È una classifica decisamente anomala quella con cui si chiudono le FP2 del Gran Premio del Messico, 20° appuntamento stagionale della Formula 1. Nel corso della seconda sessione di prove libere infatti, esattamente come accaduto sette giorni fa ad Austin, la maggior parte dei piloti del Circus è scesa in pista munita delle gomme che Pirelli utilizzerà nel 2023. Gomme che, essendo ancora in fase di sviluppo, vengono consegnate ai team prive delle caratteristiche bande colorate di riconoscimento e che rendono quindi più difficile identificare il tipo di lavoro svolto da scuderie e piloti.
Tra questi ultimi, tuttavia, ce ne sono alcuni che hanno potuto disputare parte delle proprie FP2 utilizzando le tradizionali e riconoscibili mescole portate da Pirelli per il GP del Messico: sono stati i piloti che nel corso delle FP1 hanno ceduto il proprio volante ai debuttanti, ai quali la Federazione ha chiaramente dato la possibilità di montare i canonici pneumatici per cercare in qualche modo di tamponare il tempo perso nella prima sessione di libere.
Proprio uno dei titolari entrati in azione nel corso delle FP2, vale a dire George Russell, è stato il più veloce in pista nel pomeriggio di Città del Messico. Il #63 ha fermato il cronometro sull’1’19”970, rifilando ben 828 millesimi a Yuki Tsunoda e oltre 1”2 a Esteban Ocon, 3° con la sua Alpine. Ai piedi del podio virtuale – e primo tra i piloti che hanno indossato gomme prototipali – c’è Lewis Hamilton, che con la sua Mercedes precede le due Red Bull di Sergio Perez e Max Verstappen e la Ferrari di Charles Leclerc.
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— Formula 1 (@F1) October 28, 2022
Charles hits the barriers hard at the exit of Turn 7
He's OK and out of the car #MexicoGP #F1 pic.twitter.com/8xs4k7KUvx
Il monegasco è stato suo malgrado protagonista di un imprevisto poco piacevole: nella fase iniziale delle FP2 il #16 è finito contro le barriere con la sua F1-75, danneggiandola abbastanza pesantemente nella zona del retrotreno e causando l’esposizione di una bandiera rossa che ha sventolato a lungo. Trattandosi di un incidente avvenuto al venerdì non dovrebbero esserci problemi relativi a elementi punzonati – l’angolo di impatto potrebbe far sospettare dei danni al cambio -, ma è certo che i meccanici della Rossa avrebbero volentieri evitato di svolgere questo lavoro supplementare.
8° è Sainz, che scala così verso il basso dalla vetta della classifica occupata nella prima sessione di libere, mentre Valtteri Bottas si conferma in top ten assieme a Pierre Gasly: i due occupano rispettivamente la 9^ e 10^ piazza, pagando poco più di 2” di ritardo dal crono di Russell.
Appena fuori dai primi dieci c’è invece questa volta Fernando Alonso, che precede Sebastian Vettel e Alexander Albon: il thailandese della Williams è stato uno dei piloti che ha potuto utilizzare un set di gomme Soft, ma nonostante questo la sua migliore prestazione è stato comunque di oltre 2”4 più lenta di quella del #63 della Mercedes. Alle spalle di Albon si mette il duo McLaren, con Norris a precedere Ricciardo, mentre Lance Stroll chiude 16° le FP2 precedendo le due Haas di Mick Schumacher e Kevin Magnussen: il danese, peraltro, dovrà scontare 5 posizioni di penalità sulla griglia di partenza del GP del Messico per avere sostituito il motore a combustione interna sulla propria Power Unit. 19° è Nicholas Latifi, mentre fanalino di coda di queste FP2 è Guanyu Zhou: il cinese, che nel finale ha causato l’esposizione di una bandiera rossa a causa di un problema idraulico che lo ha costretto a fermare la sua Alfa Romeo in pista, ha accusato quasi 3”4 di gap dalla vetta della classifica, accontentandosi di un’ultima posizione in una sessione di libere che poco impatto avrà sul prosieguo del fine settimana messicano.