Che le sue condizioni di salute fossero critiche lo si era intuito sin dalle prime notizie trapelate nella tarda serata di ieri, quando voci non ufficiali si rincorrevano sul web parlando di morte già accertata, di condizioni gravissime o di arresto cardiaco. E stamattina, purtroppo, è arrivata la conferma dei nostri peggiori timori: il fotografo che, durante la PS 1 di ieri sera – la prima del Rally di Montecarlo e dell’intero Mondiale WRC 2017 – è stato colpito dalla Hyundai di Hayden Paddon, è morto.
“L’Automobile Club di Monaco deve riportare nuovi dettagli in seguito all’incidente della vettura numero 4, quella di Hayden Paddon e John Kennard nella PS1” – recita uno scarno comunicato ufficiale – “Lo spettatore coinvolto nell’incidente è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Nizza dopo essere stato recuperato nel tratto della speciale in cui era stato colpito. Nonostante le migliori cure dello staff medico, lo spettatore ha tragicamente perso la vita. Le autorità hanno già iniziato le indagini riguardo l’incidente. Ogni persona che fa parte dell’evento Rally di Monte-Carlo si unisce alle condoglianze alla famiglia della persona deceduta, agli amici e alle persone a questa care”.
Una dinamica relativamente sciocca, quella che ha portato a questa tragedia. La i20 Plus del pilota neozelandese infatti, a poche centinaia di metri dal traguardo, in una doppia curva a sinistra da seconda / terza marcia è passata sopra ad una lastra di ghiaccio, andando in testacoda a velocità relativamente bassa, impattando contro la collina per poi finire la sua corsa adagiata sul proprio lato destro. L’equipaggio, composto oltre che da Paddon dal suo navigatore John Kennard, è uscito illeso dall’incidente. Purtroppo però non erano loro i soli ad essere coinvolti dal crash della nuova i20.
Dall’onboard di Paddon, infatti, si nota come all’esterno della curva in cui la Hyundai finisce contro la collina ci sia, a bordo strada ed all’esterno della curva, una figura nera accucciata: un fotografo. Il quale probabilmente non si accorge in tempo del movimento anomalo del veicolo, ormai fuori controllo, e viene travolto dal posteriore della i20, che lo lancia letteralmente contro la collina facendogli fare diversi metri sia in ascesa che in discesa. Non appena altri spettatori – posti in luoghi rialzati e dunque più sicuri – accorrono attorno all’auto di Paddon si rendono conto che la situazione del fotografo è critica: chiamano immediatamente i soccorsi, e la PS 1 viene cancellata. Poi, la corsa dell’eliambulanza all’Ospedale di Nizza, dove il fotografo – del quale non sono state finora date le generalità – si spegne nel corso della notte, mentre i fari delle nuove WRC Plus illuminavano il percorso della PS 2 (che ha visto Neuville finire davanti ad Ogier ed Hanninen, ndr).
Il mondo del Motorsport dunque esige una prima vittima già durante il primo mese dell’anno. Ora ci sarà sicuramente qualcuno che proverà a puntare il dito sulla paventata pericolosità delle nuove WRC Plus, più performanti delle vetture della scorsa stagione, ma saranno discorsi completamente campati in aria. “Sono scivolato su una placca di ghiaccio nero verso la fine della prima speciale” – spiega Hayden Paddon – “La macchina si è intraversata e poi siamo stati solo dei passeggeri“. Una dinamica che potremmo vedere anche lungo le strade che percorriamo tutti i giorni. La verità purtroppo è che, ancora una volta, si è dimenticato che il Motorsport è pericoloso. E che lo è non solo nei suoi slogan, ma anche nella realtà. Perché, a pochi mesi di distanza dall’immane tragedia del Rally Legend 2016, avrebbe dovuto essere ancora chiaro nella memoria l’insegnamento di non sostare all’esterno di curve, soprattutto se si è poi a bordo strada.
Quel fotografo, semplicemente, non avrebbe dovuto essere lì. Ed il fatto che gli fosse stato invece permesso, in una zona così pericolosa, è una cosa che andrà al vaglio degli inquirenti che sono già al lavoro per capire come fosse possibile che il fotografo si fosse posizionato in quella curva. Piangiamo la perdita di un appassionato quando invece avremmo potuto assistere solamente ad un cappottamento spettacolare e senza conseguenze. E’ l’ennesima bocciatura ad un esame che il Motorsport ci sottopone parecchio spesso, ma che sembra quasi ci ostiniamo a non voler superare, accontentandoci di dover presenziare a situazioni simili.
Il Rally di Montecarlo, a questo punto, continuerà. Le auto sono già lungo il percorso per le PS di giornata, tranne la Hyundai #4 di Paddon che, nonostante non avesse riportato molti danni e potesse dunque ripartire, è stata fermata in segno di rispetto per volontà del boss di Hyundai Motorsport, Michel Nandan. “Siamo tutti profondamente rattristati per il decesso dello spettatore” – ha detto infatti Nandan – “In segno di rispetto, abbiamo preso la decisione di ritirare dalla gara la vettura #4 di Hayden e John. I nostri pensieri e le più sentite condoglianze vanno a tutte le persone interessate.”
I pensieri della Redazione di Fuori Traiettoria si uniscono a quelli dell’Automobile Club di Monaco e di Hyundai Motorsport e si stringono attorno ai familiari ed ai conoscenti del fotografo deceduto questa notte. Nella speranza, sempre più forte, di non dover assistere più a tragedie simili.