Bagnaia lascia Misano con la quarta vittoria consecutiva, mai nessuno come lui in sella a una Desmosedici. Il #63 è arrivato al successo dopo un finale infuocato, una qualifica nella gara sfidando Enea Bastianini ma avverte: “Non vedo motivi per dare ordini di scuderia ora.”
Il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini va in archivio, a metterci la firma è Francesco Bagnaia. Una gara condotta con maestria dal #63 del team Ducati Lenovo, con un finale infuocato in cui lui e il futuro compagno-rivale Bastianini hanno fatto il vuoto girando sull’1’31”9 di passo. Lo stesso Bagnaia stenta a credere al ritmo tenuto nel finale: “Il ritmo degli ultimi giri non me l’aspettavo, pareva una qualifica. Incredibile. Non ho mai fatto in carriera il giro più veloce alla fine, questo dimostra la gara pazzesca che abbiamo fatto. Negli ultimi due giri non avevo più grip dietro, per cui ho puntato tutto sulla velocità a centro curva ma cercavo comunque di stare stretto in ingresso, allargando in uscita. Sapevo che Enea aveva un gran passo con le gomme usate, dovevo chiudere tutte le porte.“
In molti sono rimasti col fiato sospeso, temendo un attacco troppo irruento di Bastianini. ma non Bagnaia: “Mi aspettavo un attacco di Enea, magari alla 12 dopo il Curvone dove non ero velocissimo ma la cosa non mi spaventava. Sarebbe stato più che lecito, non vedo motivi per dare ordini di scuderia ora.”
Quella di oggi non è stata una gara facile, anzi le prime fasi sono state quasi critiche, per via dello scarso feeling con l’anteriore Hard dei piloti Ducati. “Portare in temperatura l’anteriore è stato difficile. Facevamo fatica tutti, nello stesso giro Jack è caduto, Enea ha preso due belle chiuse e io ho perso aderenza al Curvone. Penso perché la Moto2 ha pulito molto la gomma della MotoGP, era molto diverso rispetto a ieri. Poi la benzina si è via via consumata e la situazione è migliorata per noi. Forse è per questo che io ed Enea siamo andati migliorando mentre Maverick è peggiorato.“
Con questa vittoria, Bagnaia sale in seconda posizione nella classifica iridata a 30 punti da Quartararo, poco più di una gara con sei GP ancora da disputare. Eppure Pecco resta tranquillo, spigando perché al titolo non ci vuole pensare. “Ho fatto tanti errori quando pensavo al campionato, ora non posso permettermene” ha detto il #63. “Penso che questo metodo, questo focalizzarmi sulla singola prestazione, sia la chiave dietro questi successi. 30 punti sono ancora tanti, devo restare concentrato sulle singole gare non posso ancora pensare al campionato. Ci penserò quando mancheranno 10 punti per raggiungere Fabio.” Restano però l’incredibile rimonta in classifica che sta facendo, le 10 vittorie negli ultimi 20 GP e le quattro vittorie consecutive su una Desmosedici: neppure Stoner ci era riuscito. Ma pecco nemmeno alle statistiche dà peso: “Penso di essere in uno stato di forma molto buono e dobbiamo continuare così, lavorare come in questo periodo. I numeri e le statistiche sono importanti ma non ci penso. Magari me li vedrò a inizio stagione.“
Il rivale Quartararo della Yamaha alla fine è solo quinto, senza mai essere stato della partita neppure per il podio. E Pecco non se ne capacita: “Fabio lo scorso anno aveva fatto secondo ed era andato molto forte qui a Misano, in questo week end è andato molto forte ed ero convinto che si sarebbe giocato la vittoria. Penso che ci siano dei momenti, come nei sorpassi, in cui avere più potenza aiuta molto”. Confrontandosi però con Quartararo, Bagnaia si compiace per il lavoro svolto da lui e Ducati sulla GP22: “In questo momento noi abbiamo un vantaggio importante in accelerazione, ma siamo riusciti a colmare il gap che avevamo l’anno scorso con Yamaha in curva. Vedete il primo settore di questo GP, Fabio mi recuperava due decimi nel primo settore mentre quest’anno ero più veloce di lui lì.“
Infine, Pecco ha anticipato il lavoro che verrà svolto nei test di martedì e mercoledì, in cui verranno validate le scelte tecniche per la Desmosedici GP23, ma non solo: “Il test è fondamentale per la prossima stagione, per evitare errori di sviluppo. Magari qualcosa che proveremo ci potrà tornare utile subito per Aragon.“