Il limite, nelle FP2 del Gran Premio dell’Azerbaijan, lo ha imposto Charles Leclerc. Il #16 della Ferrari, 2° al termine della prima sessione di prove libere andata in scena sul tracciato azero, nell’ultima free pratice del venerdì ha fermato il cronometro sull’1’43”224 riuscendo a regolare un ancora pimpante Sergio Perez.
Il monegasco, al volante di una Ferrari F1-75 munita di un’ala posteriore più scarica rispetto a quella utilizzata nelle FP1, ha rifilato 248 millesimi al messicano e oltre tre decimi e mezzo a Max Verstappen, 3° ma non soddisfatto e ancora una volta rallentato da problemi al DRS che lo hanno tenuto fermo ai box piuttosto a lungo. Al 4° posto si issa Fernando Alonso, che sfrutta meglio di Carlos Sainz – 5° con un lungo a rovinare quello che sarebbe stato il suo miglior giro – il proprio set di Soft e si tiene alle spalle anche Pierre Gasly (6°) e George Russell, 7° in queste FP2 in 1’44”548. In ottava posizione si ferma Yuki Tsunoda, mentre Esteban Ocon precede Lando Norris, 10° in 1’44”771.
Appena fuori dai primi dieci chiude Sebastian Vettel, con Lewis Hamilton che non va oltre la 12^ piazza chiudendo la propria sessione con un tempo che è al millesimo identico a quello messo a segno da Lance Stroll, 13° in 1’44”874. Risale – ma non abbastanza – Daniel Ricciardo, 14° con la sua McLaren, mentre restano nella seconda metà della classifica le Alfa Romeo di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou. In apparente difficoltà anche Kevin Magnussen, solamente 17° nelle FP2, con Alexander Albon che picchia invece contro le barriere e non riesce così ad andare oltre un 1’46”397 che gli consente di mettersi dietro solamente Mick Schumacher – tornato in pista dopo il problema tecnico accusato dalla sua Haas nelle FP1 – e Nicholas Latifi.
Per quanto riguarda il passo gara, anche sull’asfalto del circuito azero prosegue come da copione il dualismo Ferrari – Red Bull. Le Rosse e le RB18 sono infatti parse le più in forma anche sul tracciato azero, lasciando intendere che (a scanso di clamorosi imprevisti e colpi di scena non di certo estranei a Baku) la lotta per la vittoria sarà una questione che riguarderà solamente loro.