Questo weekend la Formula E approderà nel Principato per il Monaco E-Prix, sesto round della stagione. Analizziamo i punti salienti della gara, nel weekend in cui sono state presentate anche le nuove Gen 3.
A due settimane dall’incredibile doppietta romana di Mitch Evans la Formula E torna in pista, e lo fa su uno dei circuiti più iconici del mondo: sarà infatti il leggendario circuito di Monaco il quarto della stagione, che ospiterà il sesto round del campionato, questa volta in gara singola. Il tracciato, inaugurato nel 1929, ha visto nel corso della sua storia innumerevoli categorie correrci su, e la Formula E è tra queste, visto che la gara di sabato sarà la quinta edizione (in otto stagioni) del Monaco E-Prix. A differenza delle altre però, ci sarà una novità: in questa occasione, le vetture elettriche utilizzeranno il tracciato completo utilizzato anche dalla F1. In realtà, già lo scorso anno la Formula E aveva utilizzato il circuito classico, ma in verità c’era stata una leggera modifica alla Chicane del Porto; in questa occasione, invece, la pista sarà 100% identica a quelle delle altre categorie, cosa che finalmente permetterà di effettuare un confronto.
Parliamo di numeri. Il tracciato, situato nel quartiere di Montecarlo, misura 3337 metri, diciannove in più della versione ritoccata dello scorso anno, ruota in senso orario e presenta 19 curve, 12 a destra e 7 a sinistra. Lo scorso anno la zona di Attack Mode era posta all’esterno di curva 4, denominata “Casinò”, per via appunto della presenza del famoso Casinò. Ironicamente, nonostante per tutte le altre categorie che ci corrono (F1, F2, Porsche Supercup e Formula Regional) sia il circuito più corto, per la Formula E è invece il secondo più lungo dopo quello di Roma (3385 metri). Per quanto riguarda il record della pista, quello ufficiale appartiene a Stoffel Vandoorne, che lo scorso anno in gara girò in 1:34.428; tuttavia, il giro più veloce in assoluto è stato stabilito da Mitch Evans nelle FP2 della mattina in 1:31.118, mentre la pole fu ottenuta da Antonio Felix Da Costa in 1:31.317. Questi record però dovrebbero essere ritoccati, sia perché adesso la Chicane del Porto è più fluida, e sia perché dall’anno scorso è aumentata la potenza massima disponibile, da 235 kw (320 cv) a 250 kw (340 cv) in qualifica e con l’Attack Mode e da 200 kw (272 cv) a 220 kw (299 cv) in gara e nel primo turno di qualifica. Facendo una stima, il tempo dovrebbe avvicinarsi al record della Formula Regional, stabilito lo scorso anno da Isack Hadjar al volante della R-Ace GP in 1:29.700, e questo anche grazie al meteo, che dovrebbe essere sereno e con temperature che arriveranno a 18 gradi nell’orario della gara (15.00).
Per quanto riguarda l’albo d’oro, in quattro edizioni si segnalano due vittorie consecutive di Sebastien Buemi nel 2015 e nel 2017 e una a testa per Jean Eric Vergne nel 2019 e per Antonio Felix Da Costa nel 2021; per le pole, invece, sempre due per Buemi nel 2015 e nel 2017 e una per Oliver Rowland nel 2019 e, come detto, per Da Costa nel 2021. Per i team, la Renault E-Dams ha conquistato due vittorie e due pole, più una terza quando ha cambiato nome in Nissan E-Dams, mentre le restanti sono state conquistate dalla DS Techeetah. In merito alla classifica piloti, invece, Vergne comanda con 60 piloti, pur non avendo ancora vinto una corsa, mentre dietro di lui sono molto vicini Frijns a 58 e Vandoorne a 56. Impressionante il salto avanti di Evans, che prima di Roma aveva conquistato un solo punto, e che adesso è quarto a 51, davanti a Mortara, protagonista di un weekend sfortunato nell’Urbe, a 49. Tra i team, invece, la Mercedes ha un leggero vantaggio sugli inseguitori, essendosi portata a 94 contro gli 85 della Porsche e gli 80 della DS Techeetah.
Sguardo al futuro: svelata la nuova Gen 3
Oltre agli aspetti agonistici, il weekend di Monaco sarà importante anche per quelli tecnici: giovedì 28 aprile è stata infatti svelata al mondo la nuova Gen 3, la monoposto di terza generazione che dalla stagione 2022/2023 sarà in dotazione ai team ai piloti. Questa vettura, con forme ispirate a quelle di un jet da caccia, si presenta più squadrata della Gen 2 che l’ha preceduta, e balzano subito all’occhio l’assenza dei copriruota, rendendola di nuovo una vettura a ruote scoperte. Ruote che, a differenza di come è avvenuto dall’inizio della categoria, saranno di marca Hankook, in sostituzione della Michelin. Per quanto riguarda i dettagli tecnici, la nuova Gen 3 avrà un motore in grado di erogare 350 kw (476 cv) contro i 250 kw massimi attuali (320 cv); oltre al motore posteriore, vi sarà anche una powertrain anteriore da 250 kw, che porterà la capacità rigenerativa a 600 kw. Ciò le permetterà di raggiungere una velocità massima di 320 km/h, contro i 280 km/h attuali. Sarà inoltre la prima vettura formula senza freni idraulici posteriori, appunto per l’aggiunta del powertrain anteriore, e il 40% dell’energia usata in gara sarà prodotta dalla rigenerazione effettuata in frenata. Infine, le vetture saranno più piccole (la Gen 2 è lunga 5150 metri e larga 1770 m) e leggere (al momento il peso minimo compreso il pilota è di 900 kg, di cui ben 385 kg sono per la batteria.
Gli orari
Come sempre, qualifiche e gara saranno visibili sia in chiaro sulle reti Mediaset (Canale 20, Italia 1 o Sportmediaset.it) che sulla pay tv di Sky (Sky Sport 1, Sky Sport Action). Le prove libere saranno invece visibili sui canali social della categoria.
Sabato 30 aprile
FP1: 07.30-08.10 (45 minuti)
FP2: 09.10-09.50 (45 minuti)
Qualifiche: 10.45-12.00
E-Prix: 15.00-16.00 (45 minuti + 1 giro + eventuale recupero)