Ci sono voluti 24 anni, altrettanti Gran Premi ed una pandemia per far sì che il circuito dell’Albert Park subisse una riasfaltatura completa ed un pesante lifting. I lavori effettuati in occasione del GP d’Australia 2022 sono stati tutt’altro che leggeri; come già fatto per Spa-Francorchamps, in questo articolo ripercorreremo virtualmente la pista per scoprire ogni piccola modifica apportata.
Innanzitutto, una premessa: teatro di molte “prime”, il circuito dello Stato del Victoria non è stato snaturato dagli interventi subiti in questi due anni; l’anima di circuito cittadino contornato da erba e ghiaia, con muri e barriere non distanti dalla carreggiata, resta e resterà ancora a lungo.
Il giro di pista virtuale comincia, ovviamente, dal rettilineo di partenza. Con l’immaginazione ci posizioniamo sulla nostra piazzola in griglia e, prima che si spengano i semafori, notiamo subito la prima modifica. Per la felicità di Daniel Ricciardo, sulla nostra destra sono scomparsi i 2 metri di erba che accompagnavano l’intero rettilineo, e la pista è ora delimitata direttamente dal muretto dei box. Cos’è successo? Semplicemente si è allargata la pit-lane di 2 metri rubando spazio al manto erboso, per rispettare più elevati standard di sicurezza e permettere un limite di velocità superiore all’attuale (di soli 60 Km/h). Se approvato, ciò sarà importante sotto il profilo delle strategie in gara.
Finalmente si spengono i semafori e, con uno spunto perfetto, giungiamo in Curva 1. Impostiamo verso destra e l’affrontiamo ad una velocità superiore rispetto al solito…mah, che strano! Sarà mica perché si è provveduto ad allargarne la carreggiata di circa 2,5 metri al suo ingresso? Beh, la risposta è sì! La traiettoria da usare nella prima curva del circuito, complice un allargamento graduale della sede stradale a partire dal termine della pit-lane (in giallo nella foto che segue), permette ora un raggio più ampio e quindi di essere affrontata con differenti – anche se non in modo clamoroso – traiettorie. Questo, nella logica delle modifiche apportate, dovrebbe consentire ai piloti di seguirsi ed attaccare con più facilità anche alla staccata successiva, quella di Curva 3.
Dopo aver percorso in pieno la piega a sinistra di Curva 2, siamo lanciati sull’allungo che ci porta alla staccata che Martin Brundle, Jacques Villeneuve e Fernando Alonso conoscono bene. Giungiamo in Curva 3, storico punto di azione e uno dei punti di sorpasso preferiti dai piloti; come detto prima, le modifiche in Curva 1 servono soprattutto a garantire possibilità di battaglia in questa zona. Notiamo che anche qui la carreggiata in ingresso è più ampia verso l’interno (per la precisione di ben 4 metri, evidenziati in giallo nell’immagine successiva) creando maggiore spazio per consentire alle vetture di percorrerla con interpretazioni differenti; la traiettoria ideale dovrebbe essere quella che prevede una chiusura tardiva verso il cordolo, cosa che costringe a lasciare la porta aperta in ingresso e dunque consentire possibili attacchi. Menzione anche al cordolo, più basso e meno “minimalista” di prima, che è ora formato da due livelli con quello più vicino alla pista scanalato (c.d. “Vallelunga Kerb”) e quello più interno totalmente piatto per fornire centimetri aggiuntivi che potrebbero essere fondamentali in fase di gara. Allo scopo aiuta anche il camber positivo (ossia l’inclinazione della sede stradale verso l’interno curva) che, perfezionato con la riasfaltatura eseguita, aiuterà i piloti in percorrenza.
Sfilando sotto gli alberi ai lati di curve 4 e 5 (in cui, come in Curva 3, si è provveduto a perfezionare il camber positivo) ci avviciniamo alla zona che ha subito le modifiche più rilevanti di tutto l’impianto. Eccoci in Curva 6, il cui ingresso in passato era caratterizzato da una scomoda piega a sinistra e il cui raggio era piuttosto stretto. Dopo le modifiche è diventata una veloce piega a destra caratterizzata da un camber positivo piuttosto marcato. Per la precisione, il punto di corda è ora molto anticipato rispetto a prima (ben 7,5 metri più interno!), consentendo ai piloti di approcciarla in maniera più lineare, potendosi quindi seguire più facilmente anche nel tratto successivo. Queste caratteristiche, che porteranno le vetture a transitare in quel tratto circa 70 Km/h più velocemente, trasformano dunque la combinazione di curve del secondo settore in una delle più interessanti del Mondiale, con muretti comunque vicini e manto erboso appena oltre i cordoli e le linee bianche. Si è anche prolungato il cordolo di appoggio, ossia quello di Curva 7, in quanto grazie al nuovo profilo di Curva 6 i piloti arriveranno alla corda più tardi rispetto al passato.
Utilizzando ogni centimetro a nostra disposizione siamo ora lanciati nella piega destrorsa di Curva 8, pronti a frenare per la staccata della Chicane costituita dalle curve 9-10. Siamo convintissimi di premere con forza il pedale sinistro, ma…un momento: qui non c’è più nessuna chicane! La vecchia combinazione è stata ora sostituita da un velocissimo “curvilineo” destra-sinistra tra i muri di cemento, da percorrere in pieno fino a ricongiungersi con il tratto costiero del lago che porta alla veloce Chicane 11-12 (ora indicata come 9-10). Per questo motivo risulterà fondamentale la percorrenza e l’uscita dalla modificata Curva 6 descritta sopra, che determinerà lo slancio per percorrere il più velocemente possibile il settore centrale dell’Albert Park.
E…OCIO: non c’è ancora conferma ufficiale, ma dall’immagine che mostra il nuovo layout del circuito questo tratto sarà addirittura usato come zona DRS. Se rimanessero anche quelle già previste, sarebbe addirittura la quarta del tracciato, primo e unico caso nel Mondiale!
Tratteniamo il fiato e affrontiamo la velocissima Chicane 9-10, per tenere giù il piede fino alla staccata della (ora) Curva 11 che arriva dopo un breve allungo. Anche qui, rispetto al passato, si cambia. Il rettilineo, ora più largo di 3,5 metri in ingresso curva, prosegue ancora dritto per qualche metro rispetto alla precedente versione, per poi virare in una curva dal raggio più stretto di quello presente nella vecchia conformazione. Ciò impone una staccata più violenta e lineare che, unita al maggiore spazio a disposizione, potrebbe consentire ai piloti di affiancarsi più facilmente e tentare un sorpasso. Il prolungamento del rettilineo impone che in uscita dalla curva la pista viri subdolamente verso sinistra per ricongiungersi con la curva che ora è identificata come 12 (non modificata), creando un ulteriore elemento interessante in fase di battaglia. Il cordolo di appoggio (anch’esso della tipologia “Vallelunga”, come quello di Curva 3) sarà doppio ma, come in precedenza, al suo esterno ci saranno l’erba e poi la sabbia ad attendere i piloti che commetteranno errori.
Approcciamo con attenzione le ultime curve del circuito australiano, dove il sole basso può notevolmente infastidire i piloti. Curva 13 è l’ultima oggetto di modifiche, vedendo spostato all’interno il proprio punto di corda di 3,5 metri, e con un camber positivo più pronunciato di prima che aiuterà le vetture nel seguirsi più agilmente nell’ultima curva e, cosa più importante, sul rettilineo principale.
Si conclude così il nostro giro virtuale della pista dell’Albert Park, che speriamo ci regali – soprattutto anche e grazie a queste modifiche – un avvincente Gran Premio d’Australia 2022!