Alla fine le Sprint Qualifying sono riuscite a sopravvivere. Per la gioia di alcuni, per lo scoramento di altri, le gare sprint che hanno fatto il loro esordio nel corso della stagione 2021 di Formula 1 saranno presenti anche all’interno del calendario 2022 del Circus.
Qualche modifica rispetto al piano originario, comunque, è avvenuta. Innanzitutto: le Sprint Qualifying, che nel progetto della F1 avrebbero dovuto essere sei in quest’annata ormai prossima a iniziare, rimarranno tre. In secondo luogo, cambieranno due location su tre: alla confermata Interlagos si affiancheranno infatti non più Silverstone e Monza, bensì Imola e il Red Bull Ring. Infine, qualche modifica è stata apportata anche al regolamento vero e proprio: la pole position che conterà ai fini statistici sarà quella ottenuta nel corso delle qualifiche del venerdì (con la griglia di partenza del GP che sarà invece sempre stilata sulla base dell’ordine d’arrivo della Sprint Qualifying), e soprattutto i punti iridati saranno assegnati ai primi 8 classificati – e non più ai soli primi 3 – della gara del sabato. Chi trionferà nella Sprint Qualifying guadagnerà dunque 8 punti, destinati man mano a scalare fino all’unico punticino che incamererà chi taglierà il traguardo in 8^ piazza.
“Dopo avere revisionato i tre eventi Sprint andati in scena nel 2021 e a seguito di un riconoscimento unanime del fatto che il format abbia dato luogo a benefici positivi, tre eventi Sprint sono stati proposti anche per la stagione 2022” – si legge nel comunicato diramato dalla FIA – “Questo numero di eventi è stato considerato ragionevole, alla luce delle pressioni che le squadre dovranno sopportare in una stagione caratterizzata dall’introduzione di importanti modifiche regolamentari”. Ricordiamo che attorno alle sei Sprint Qualifying inizialmente proposte per questo 2022 si era sollevato un polverone piuttosto grosso: i team minori si erano infatti ritrovati contrapposti ai colossi della F1, che avrebbero tentato di usare il maggior numero di eventi Sprint come pretesto per chiedere una revisione al rialzo del margine di spesa massimo imposto dal budget cap. Più che una scelta ragionevole della FIA, dunque, l’abbassamento del numero di eventi Sprint da sei a tre assume le sembianze del risultato di un braccio di ferro piuttosto aspro. “La F1 Commission ha approvato all’unanimità le tre Sprint Qualifying per la stagione 2022” – si legge ancora nel comunicato – “Incorporando una serie di aggiornamenti al format basati sul feedback di fan, media e scuderie”.
Quello stesso feedback contrastante, poco chiaro e tendenzialmente negativo del quale vi avevamo già parlato diversi mesi fa. E che, dunque, abbiamo seri dubbi sia stato davvero seguito dalla Formula 1 nella stesura delle nuove linee guida delle Sprint Qualifying.