In occasione del GP del Qatar la McLaren taglierà il traguardo dei novecento Gran Premi in Formula 1. Per omaggiare tale risultato, abbiamo scelto di raccogliere in questo articolo tutti i numeri più importanti della storia del team, il secondo più longevo della storia della categoria dopo la Ferrari.
899:È il numero di gare disputate finora. La prima fu il GP di Monaco 1966, l’ultima il GP di San Paolo 2021.
493: E’ il numero di podi conquistati. Il primo risale al GP di Spagna del 1968, quando Denny Hulme chiuse al secondo posto, gli ultimi due sono stati invece conquistati nel recente GP d’Italia 2021, con Daniel Ricciardo e Lando Norris che hanno chiuso rispettivamente primo e secondo.
457: O meglio, 457.435. È il numero di km disputati dal team in tutta la sua storia.
183: È il numero di vittorie ottenute. La prima fu nel GP del Belgio del 1968, conquistata proprio dal fondatore del team Bruce McLaren, l’ultima invece è stata quella di Daniel Ricciardo nel GP d’Italia 2021. Curiosità: la prima è la posizione più frequente in cui la McLaren è arrivata al traguardo.
174: È il numero di seconde posizioni ottenute in qualifica. La piazza d’onore è la posizione in cui più spesso si è piazzata la McLaren in qualifica (o nella Sprint Race, contando la seconda posizione di Daniel Ricciardo a Monza)
160: È il numero di giri più veloci ottenuti dal team di Woking. Il primo lo ottenne John Surtees nel GP del Sudafrica 1970, l’ultimo invece è stato conquistato da Lando Norris nel (tragico) GP di Russia 2021.
156: Sono le pole conquistate. La prima risale al GP del Canada 1972 e fu ottenuta da Peter Revson, mentre l’ultima è stata conquistata da Lando Norris nel GP di Russia 2021.
150: Sono le gare corse da David Coulthard in McLaren, il pilota che ne ha disputate di più per il team. La prima fu il GP d’Australia 1996, l’ultima il GP del Brasile 2004. Il sodalizio tra il pilota scozzese e la squadra di Woking è il quarto più longevo di sempre, dopo quello tra Schumacher e la Ferrari (180), quello tra Hamilton e la Mercedes (175) e quello tra Raikkonen e la Ferrari (151).
103: O meglio, 103,78, sono i punti medi stagionali conquistati dalla McLaren.
66: Sono i piloti che hanno preso parte ad un weekend di gara con una McLaren. Tra questi, tuttavia, sono “solo” 58 ad aver disputato un GP. Tra gli otto esclusi meritano una menzione Stefan Bellof ed Helmut Marko.
64: È il numero di vetture utilizzate dalla McLaren nel corso della sua storia. La prima fu la M2B del 1966, mentre l’ultima è l’attuale MCL35M.
63: Numero dal doppio significato: sono sia le doppiette conquistate in qualifica che i podi di Alain Prost per il team. Per quanto riguarda le doppiette, la prima risale al GP del Canada 1972, quando Peter Revson e Denny Hulme piazzarono un 1-2 a Mosport; l’ultima invece è stata ottenuta nel GP del Brasile del 2012, quando Lewis Hamilton conquistò la pole davanti a Jenson Button; per i podi, invece, il transalpino è stato colui che ne ha portati di più alla McLaren: il primo è stato nel GP del Brasile 1984 (con una vittoria), mentre l’ultimo è stato nel GP di Spagna 1989 (terzo).
56: Sono le stagioni in cui la McLaren ha corso in F1. Il team inglese è il secondo più longevo della storia della F1 alle spalle della Ferrari.
50: 50.865 per la precisione, cioè i km disputati in testa dalla McLaren nel corso della sua storia.
48: È il numero di stagioni in cui la McLaren ha conquistato almeno un podio. Ma è anche il numero di doppiette conquistate in gara, la prima nel GP del Canada 1968 con Hulme davanti a McLaren, l’ultima nel GP d’Italia 2021 con Ricciardo davanti a Norris. Curiosità: tra la prima e la seconda doppietta sono passati ben quasi quindici anni, poiché questa fu ottenuta nel GP degli USA Ovest 1983 da John Watson e Niki Lauda. Il bello è che nel mezzo hanno anche vinto due mondiali piloti e uno costruttori.
46: È il numero di pole conquistate da Ayrton Senna in McLaren, il pilota che ne ha ottenute di più. La prima nel GP del Brasile 1988, l’ultima nel GP d’Australia 1993.
37: Sono le stagioni in cui la McLaren ha ottenuto almeno una vittoria. La prima nel 1968, l’ultima nel 2021.
35: Sono le vittorie conquistate da Ayrton Senna, il pilota che ne ha vinte di più per la McLaren. La prima risale al GP di San Marino 1988, l’ultima al GP d’Australia 1993.
32: Sono i piloti che nella storia della McLaren hanno ottenuto almeno un podio.
25: Sono i giri più veloci conquistati da Mika Hakkinen, il pilota che ne ha ottenuti di più. Il primo fu nel GP d’Italia 1997, l’ultimo nel GP d’Ungheria 2001.
23: Sono gli anni di distanza dall’ultimo (finora) mondiale costruttori della McLaren. L’ultima volta che il team di Woking vince infatti la classifica a squadre fu infatti nel 1998, quando la coppia di piloti era allora formata da Mika Hakkinen e David Coulthard.
20: Sono i piloti che hanno vinto almeno una gara con la McLaren. Sono, nell’ordine di vittorie: Senna, Prost, Hamilton, Hakkinen, Coulthard, Hunt, Raikkonen, Lauda, Button, Hulme, Fittipaldi, Watson, Alonso, Montoya, Berger, Revson, Ricciardo, McLaren, Kovalainen e Mass.
17: Sono i piloti che hanno ottenuto almeno una pole con il team McLaren. Nell’ordine: Senna, Hakkinen, Hamilton, Hunt, Raikkonen, Prost, Coulthard, Berger, Montoya, Alonso, Fittipaldi, Norris, Rosberg (Keke), Kovalainen, Revson, Hulme e Button.
15: È il numero di vittorie ottenute a Monaco, il circuito in cui la McLaren ha vinto di più, anche se l’ultima risale oramai al 2008. Ma è anche il numero di vittorie ottenute nel 1988 da Senna e Prost. Con sedici gare in calendario, corrisponde ad una percentuale di vittorie del 93.75%, la più alta della storia della F1.
13: Sono gli anni di distanza dall’ultimo (finora) mondiale piloti. L’ultima volta che un pilota McLaren fu il migliore a fine anno fu infatti nel 2008, quando Lewis Hamilton vinse il primo dei suoi sette titoli iridati nel drammatico finale di stagione ad Interlagos.
12: È il numero di mondiali piloti conquistati, rispettivamente: 1974 (Fittipaldi), 1976 (Hunt), 1984 (Lauda), 1985 (Prost), 1986 (Prost), 1988 (Senna), 1989 (Prost), 1990 (Senna), 1991 (Senna), 1998 (Hakkinen), 1999 (Hakkinen), 2008 (Hamilton).
11: È il numero di pole conquistate a Monaco, Hockenheim, Spa e Monza, i quattro circuiti in cui la McLaren ha conquistato più pole.
9: È il numero di fornitori di motori che la McLaren ha avuto nella sua storia. Facente parte dei cosiddetti “garagisti”, come li chiamava Enzo Ferrari, il team inglese non ha mai avuto un motore fatto in casa, ma si è sempre fatta motorizzare da propulsori “esterni”. Questi sono stati: Mercedes (quello attuale), Ford Cosworth, Honda (che rappresenta sia la parentesi migliore che la peggiore della storia della squadra), Tag Porsche, Renault, Peugeout, BRM, Alfa Romeo (utilizzato nel 1970 dalla McLaren privata di Andrea De Adamich) e lo sconosciuto motore Serenissima, propulsore artigianale di derivazione italiana usato nel solo GP di Gran Bretagna 1966.
8: È il numero di mondiali costruttori. Questi sono stati conquistati negli anni: 1974, 1984, 1985, 1988, 1989, 1990, 1991 e 1998.
7: Sono i piloti campioni del mondo, ossia Fittipaldi, Hunt, Lauda, Prost, Senna, Hakkinen e Hamilton.
5: È il numero che portava Emerson Fittipaldi quando vinse il primo mondiale della storia della McLaren, nel 1974.
4: È il numero di Lando Norris.
3: È il numero di Daniel Ricciardo. Ma è anche il numero di mondiali conquistati per il team da Alain Prost e Ayrton Senna, i due piloti che ne hanno vinti di più. E, probabilmente, anche i due più significativi della storia della McLaren.
2: Sono le volte in cui due piloti McLaren si sono trovati all’ultima gara in lotta per il titolo, nel 1984 (Lauda e Prost) e nel 2007 (Alonso e Hamilton, e con loro anche Raikkonen). Curiosamente, Senna e Prost non sono mai arrivati a giocarsi il mondiale all’ultima gara, perché sia nel 1988 che nel 1989 (e anche nel 1990) la sfida iridata si è risolta al penultimo appuntamento stagionale.
0,5: È il distacco in termini di punti tra Niki Lauda e Alain Prost al termine della stagione 1984, quando i due piloti della McLaren si giocarono il titolo. Rappresenta a tutt’oggi il più basso distacco tra primo e secondo classificato della storia della F1.