Max Verstappen è nel bel mezzo di quella che, senza alcun timore di essere smentito, è di gran lunga la sua miglior stagione in Formula 1. Certamente, dirà qualcuno di voi: è in lotta per il Mondiale, come potrebbe non essere il suo apice? Non posso darvi torto, i risultati sicuramente aiutano a definire così il 2021 del #33. Eppure sono convinto che il Max degli anni passati, quello che subiva dei passaggi a vuoto presenti seppur sempre più rarefatti, neanche con una vettura al livello dell’attuale RB16B avrebbe potuto dire la sua in questo modo perentorio.
La maturazione di cui l’olandese si è reso protagonista nell’arco di questo Mondiale è stata innegabile, e ha portato a compimento un processo iniziato ormai diverse stagioni fa. Max nel 2021 ha sì commesso degli errori, ha lasciato che ben più di una vena si chiudesse nei duelli ravvicinati, ma nel complesso – e il numero di vittorie centrate lo dimostra – ha finora dimostrato una presenza mentale che mai aveva sfoggiato. Roccioso nel confronto con un mastino come Hamilton, glaciale nell’allontanare sirene iridate o pressioni dannose, il 24enne di Hasselt sta lavorando sui dettagli come mai prima d’ora. Prova di ciò è stato il Gran Premio del Messico, risolto dopo poche centinaia di metri da una furiosa staccata all’esterno di Curva 1 che… Max aveva provato nel secondo giro di pre-griglia.
È stato Christian Horner, Team Principal del team di Milton Keynes, a svelare il retroscena che dimostra in maniera inconfutabile la meticolosità del Verstappen in versione 2021. L’alfiere della Red Bull era perfettamente consapevole di doversi giocare al via la maggior parte delle proprie carte in un weekend messicano reso più complicato del previsto dalla prima fila tutta Mercedes, e ha dunque deciso di studiare il terreno di scontro con largo anticipo. Ogni domenica, circa mezz’ora prima che i semafori si spengano sul GP di turno, inizia la procedura pre-griglia. Le vetture escono dai garage e, prima di schierarsi definitivamente sullo schieramento, transitando lungo la pit lane possono completare un certo numero di giri per verificare che tutto funzioni a dovere. Max, una volta appurato che la sua RB16B girasse come il più svizzero degli orologi, nel secondo passaggio ha letteralmente simulato l’attacco all’esterno di Curva 1 in modo tale da sapere già dove – e quando – aggrapparsi ai freni per non finire lungo.
“Max aveva già chiaro in mente quale scenario si sarebbe potuto presentare al via” – ha raccontato un gongolante Horner ai microfoni di SkySports – “Valtteri è stato corretto, ma credevo che Max avrebbe totalmente perso il punto di staccata. Invece in Curva 1 ha frenato tardissimo ed è riuscito a girare in testa, per poi andare a controllare la gara da quel momento in avanti. Le cose sono state più semplici per lui, sapeva cosa aspettarsi: in uno dei giri di allineamento aveva frenato esattamente in quel punto”.
A confermare il retroscena ha poi provveduto il diretto interessato, presentatosi raggiante per la vittoria alle interviste di rito. “Non puoi prevedere tutto ciò che accadrà in partenza” – ha spiegato Max – “Non sapevo se avrei dovuto frenare sul lato sinistro, al centro o a destra, ma una volta affiancato Valtteri sul lato sinistro sapevo già dove avrei dovuto frenare per non finire lungo”. “È stata una manovra al limite” – ha aggiunto l’olandese – “In quel punto bisogna essere molto precisi perché si arriva molto veloci, con gomme e freni che subito dopo il via non sono ancora a temperature ottimali. Ho avuto paura che qualcuno, frenando sullo sporco presente all’interno, potesse arrivare lungo e colpirmi, ma per fortuna è andata bene: sono sfilato via e nessuno mi ha toccato. Quello è stato davvero un momento fondamentale, perché una volta in testa sono riuscito a imporre il mio ritmo”. Un ritmo rabbioso, indiavolato, che non è riuscito a reggere neppure Lewis Hamilton. Che forse, all’inizio del Mondiale 2021, mai si sarebbe aspettato di doversela vedere con un simile Max Verstappen.