Si chiudono in maniera decisamente inaspettata le qualifiche del GP del Messico. Se il sospetto che in Mercedes stessero serbando più di un asso nella manica era sorto al termine delle FP3 – leggere il precedente post su Facebook per credere –, di certo sarebbe stato difficile ipotizzare che potesse essere proprio Valtteri Bottas ad agguantare la pole position del 18° appuntamento stagionale del Mondiale 2021 di F1. Il #77 detta infatti legge sull’asfalto dell’Hermanos Rodriguez, tenendosi dietro tanto Lewis Hamilton quanto Max Verstappen, 3° e visibilmente deluso. Bene Gasly e Sainz, deludono Leclerc e Alonso. Ecco la cronaca completa.
È Valtteri Bottas a chiudere davanti a tutti la prima manche delle qualifiche del GP del Messico. Il #77 della Mercedes ferma il cronometro sull’1’16”727, rifilando 21 millesimi a Charles Leclerc e 61 millesimi a Max Verstappen, mentre ad aprire la seconda fila provvisoria provvede Pierre Gasly: il francese si conferma tra i più veloci anche in questa Q1, riuscendo con la sua AlphaTauri a mettersi dietro la Red Bull di Perez e la Mercedes di Hamilton. Tsunoda è buon 7° davanti a Vettel, mentre 9° con brivido è Carlos Sainz: il #55 accusa infatti un improvviso calo di potenza sulla sua SF21, prima che un sostanziale reset del sistema non gli consenta di riavere viva la propria monoposto. Come sempre, a emozionare in questa prima fase delle qualifiche è la lotta nella seconda metà dello schieramento: a essere eliminati nella manche d’apertura sono Fernando Alonso – messo fuori da Esteban Ocon, che scatterà invece dal fondo dello schieramento per avere sostituito vari elementi della sua Power Unit –, Nicholas Latifi, le due Haas di Mick Schumacher e Nikita Mazepin e l’Aston Martin di Lance Stroll. Il canadese, che comunque sarebbe partito dal fondo della griglia, ha oltretutto causato una bandiera rossa dopo pochi minuti dall’inizio della sessione finendo a muro all’esterno della Peraltada.
Ecco la classifica completa al termine del Q1:
La seconda manche delle qualifiche si apre con un tripudio di Pirelli Medium. Escluso Yuki Tsunoda, infatti, tutti i piloti scendono in pista con le mescole gialle per evitare di dover scattare nel GP del Messico con le poco consistenti Soft. Al termine della Q2, forse a sorpresa visto l’andamento delle FP del weekend, davanti a tutti c’è Lewis Hamilton: il #44, con il secondo tentativo, impone il proprio ritmo grazie a un 1’16”474 che gli consente di mettersi dietro Max Verstappen – fermo invece a un solo giro veloce – per soli 9 millesimi. 3° è Tsunoda, unico dei piloti a siglare il tempo con le Pirelli Soft, con Bottas 4° a precedere Gasly e Leclerc. Perez è 7° in 1’17”055, mentre a completare la top ten sono Daniel Ricciardo, Carlos Sainz e Lando Norris. Primo degli esclusi è invece Sebastian Vettel, che viene tagliato fuori dalla decisiva sessione delle qualifiche assieme a Kimi Raikkonen, George Russell, Antonio Giovinazzi (che causa anche una breve bandiera gialla finendo lievemente contro le barriere all’ingresso della sezione dello stadio) ed Esteban Ocon.
Ecco la classifica completa al termine del Q2:
Nella terza e ultima manche delle qualifiche, ovviamente, tutti in pista con le Pirelli Soft. Al termine dei due tentativi della Q3 davanti a tutti, dimostrandosi campioni olimpici di nascondino, ci sono le due Mercedes. Valtteri Bottas stampa lì un 1’15”875 che gli consente di tenersi dietro per 145 millesimi Lewis Hamilton e per 350 millesimi Max Verstappen, 3° alle spalle di due Frecce Nere che hanno finalmente svelato il proprio vero potenziale. 4° è Perez, che finisce lungo cercando di migliorarsi e di agguantare la prima fila, mentre Pierre Gasly chiude 5° davanti alla Ferrari di Carlos Sainz. 7° è Ricciardo, mentre Leclerc deve accontentarsi di precedere Yuki Tsunoda e Lando Norris: questi ultimi si accoderanno in fondo allo schieramento dovendo scontare la penalità per avere sostituito diversi elementi delle rispettive Power Unit, e dunque in top ten rientreranno Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.
Ecco la griglia di partenza del GP del Messico (al netto delle penalità di Ocon, Norris, Russell, Stroll e Tsunoda):